[Recensione] Kero Blaster – Back to basics

C’era un punto, in Wonder Boy III: Monster Lair su Sega Mega Drive, per me quasi impossibile da risolvere: si dovevano superare dei nemici che dall’alto puntavano all’improvviso sul personaggio impersonato, in qualsiasi punto questo si trovasse. In aggiunta a ciò, altre tipologie di minacce costringevano a fermarsi di tanto in tanto giusto per quell’istante in più che spesso risultava fatale. Non si andava tanto per il sottile, all’epoca (si parla dei primi anni ’90): questo tipo di titoli a scorrimento orizzontale bidimensionali erano tutti incentrati sulla ricerca della perfezione, infarciti di continue ripetizioni, numerosi fallimenti ma anche grandi soddisfazioni. Quasi vent’anni dopo, queste stesse sensazioni tornano con Kero Blaster, il nuovo titolo sviluppato da Daisuke Amaya, conosciuto ai più per Cave Story. Scopriamo di che si tratta.

Kero Blaster – Back to basics

Disponibile su PC e iOS, Kero Blaster è un titolo a scorrimento bidimensionale in cui si impersonerà un silenzioso ranocchio impiegato in un’impresa chiamata “Cat & Frog”. Su ordine del boss della compagnia, un gatto viola con tanto di occhiali da sole, il nostro sarà impegnato nell’opera di manutenzione del sistema di teletrasporti della compagnia. Ovviamente la linea narrativa non sarà altro che il pretesto per una serie di livelli pieni di nemici e insidie di ogni natura.

Dobbiamo avvertire per prima cosa i nostri lettori più giovani: Kero Blaster è un titolo vecchia maniera, sia per quanto riguarda il lato grafico che per il gameplay: ciò certifica la presenza di un’esperienza di gioco impegnativa, difficile, ma che quasi mai farà sì che il giocatore sia vittima della frustrazione. Si tratta di un gioco, in altre parole, che va capito: solo entrando nel giusto ordine di idee si potrà gustare una produzione adatta ai palati fini dei videogiochi.

Al contrario di quanto accadeva in Cave Story, questo nuovo titolo di Amaya non si impantana nel backtracking ma, anzi, si dimostra a volte benevolo col giocatore grazie ai numerosi checkpoint, e al mancato respawn dei boss di metà livello già sconfitti prima della propria eventuale morte.

Ciò consente di andare avanti nei vari livelli anche con una certa incoscienza, cercando sostanzialmente di sparare a ogni oggetto mobile su schermo. A questo proposito, il titolo proporrà al giocatore la possibilità di investire le immancabili monete d’oro sparse per i livelli in diverse abilità e armi. Queste varie opzioni di offesa nascondono anche varianti tattiche, che si tramutano in differenti strategie di attacco.

Dobbiamo ripeterci, dunque, e dire che Kero Blaster è un titolo estremamente classico, con tanto di livelli con mega boss finali: quanto detto per il gameplay, perciò, si riverbera anche nel breve accenno al comparto tecnico del titolo, che farà tornare indietro nel tempo i nostalgici dell’era 8 bit. Sarà pure una scelta che farà storcere il naso a qualcuno, ma riesce in pieno a dare il giusto carattere al titolo, il quale viene sorretto nondimeno da un versante audio decisamente all’altezza e adeguato al contesto.

Conclusioni
Un titolo a scorrimento frenetico, sempre impegnativo ma mai frustrante: Kero Blaster è un tipo di gioco che farà subito presa sui giocatori più esperti, ma che saprà risultare interessante anche per i gamer più giovani. Una volta comprese le scelte estetiche e stilistiche, infatti, quello che rimane è un gameplay molto positivo, che offre esattamente quello che ci si aspetta da uno shooter bidimensionale. Un bel tuffo nel passato, dunque, che nonostante una longevità forse non altissima (tre ore) conferma il talento di Daisuke Amaya: se amate questo genere di titoli, l’acquisto sembra essere obbligato.

+   Gameplay frenetico, bilanciato e soddisfacente
+   Una vera chicca per gli amanti dei titoli dell’era 8 bit
+   Non eccessivamente punitivo
–   Forse un po’ troppo corto, a voler cercare il pelo nell’uovo

valutazione

Metascore 82/100

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