twd the walking dead Michonne episodio 2

[Recensione] The Walking Dead: Michonne – Episodio 2: Give No Shelter

Data di Uscita 30 Marzo 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC, PS4, One, PS3, 360, iOS, Drd Versione recensita PC

Checché se ne dica, The Walking Dead: Michonne non era certo partito nel migliore dei modi.
Il primo capitolo della miniserie di Telltale dedicata all’affascinante eroina afroamericana ideata da Kirkman ci aveva lasciati un po’ dubbiosi e con l’amaro in bocca per l’inconsistenza della trama e del cast, ruotando indissolubilmente solo e soltanto attorno alla protagonista, Michonne, e tralasciando il resto.
Sebbene la situazione non sia qui del tutto cambiata in meglio, gli sviluppi dell’intreccio si sono dimostrati quantomeno bastanti al funzionamento complessivo di tale opera episodica suddivisa in tre parti.
Vediamo in che modo il secondo episodio risolleva parzialmente le sorti di un progetto all’inizio barcollante.

The Walking Dead: Michonne

Give No Shelter (questo il nome dell’episodio) non si perde in chiacchiere e parte spedito da dove il predecessore si era interrotto: saremo subito messi di fronte ad un dilemma morale dalla risoluzione non proprio semplice come diretta conseguenza della scelta finale, nel capitolo precedente, di risparmiare o uccidere un personaggio, e qui scopriremo in effetti se tale decisione si sia rivelata corretta.

Un’introduzione riflessiva, dunque, che si caratterizza per l’elevata suspense aumentata con sapienza durante la prima sezione stealth del gioco e dagli inquietanti quanto sempre più frequenti flashback di Michonne.
Andando un po’ avanti si riesce a sbrogliare la matassa verbale dell’incipit in modo piuttosto brusco, passando da silenziosi momenti di tensione a furiose sparatorie ed inseguimenti a suon di frecce direzionali intervallati dai canonici QTE di facile esecuzione.
L’azione frenetica pervade quasi interamente l’episodio e si ferma solo durante le fasi conclusive per poi riesplodere con violenza nel finale.
Siamo contenti di ciò, anche perché in tal modo le lacune di sceneggiatura vengono rattoppate e la nostra Michonne può dar sfoggio delle sue incredibili doti di guerriera amazzone, tanto affascinante quanto letale.
Le lacune di cui parliamo vengono rappresentate dalle incongruenze tra dialoghi degli stessi personaggi i quali talora si autosmentiscono in poche righe di testo, lasciando diversi punti interrogativi sull’effettivo impegno degli scrittori di Telltale nel creare una storyline coerente con se stessa.
Il miglioramento del cast è papabile e adesso alcune tra le comparse del primo episodio rivestono un ruolo alquanto importante mostrando segni di caratterizzazione decisamente più marcati rispetto a quanto visto in precedenza; Michonne stessa gode di maggior attenzione e i numerosi flashback non faranno altro che aumentarne l’empatia con il pubblico.
La storia, comunque, procede fluidamente nella sua breve durata di un’ora e mezza circa, lasciandosi apprezzare senza fatica finché non giungono dei titoli di coda dal retrogusto insolito a causa del finale agrodolce che lascia al giocatore parecchi cattivi presagi.

twd the walking dead Michonne episodio 2

Purtroppo anche Give No Shelter non offre molto spazio alla creatività, difatti l’unico modo in cui potremo influire attivamente sugli eventi si restringe ai quick time event poiché le opzioni di dialogo sono più velleitarie che mai.
Non che sia una novità in casa Telltale ma c’è davvero poco da giocare e forse troppo da guardare, principalmente modelli e animazioni di bassa qualità incapaci di esprimere al meglio le emozioni dei personaggi (soprattutto la tristezza).
Nulla di nuovo nel comparto tecnico, quindi, se escludiamo gli inspiegabili cali di framerate risolti nel nostro caso dalla disconnessione del controller per Xbox One; a chi non fosse riuscito a risolvere il problema consigliamo di attendere che gli sviluppatori rilascino una patch.

Conclusioni
The Walking Dead: Michonne – Episodio 2: Give No Shelter è riuscito, per fortuna, ad aggiustare il tiro sballato del predecessore con una serie di accorgimenti, come flashback e scene d’azione, in grado di far passare in secondo piano la scrittura non proprio eccelsa che sta alla base del titolo.
Dura poco, è vero, ma stavolta la narrazione raggiunge un buon livello di continuità e intensità -piccole incongruenze in certi dialoghi a parte- sedimentando premesse decenti per un capitolo finale che ci auguriamo possa elevare di gran lunga l’intero lavoro.
I più scettici e i detrattori di Kirkman girino ancora alla larga, ai fan consigliamo sicuramente l’acquisto.
Valutazione

7.0
+ Storia tutto sommato piacevole
+ Michonne ancora al top
+ Valanghe di azione
– Dura meno del solito
– Nessuna novità significativa alla formula
– Framerate ballerino

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