subaeria

[Anteprima] Subaeria – Cubi sommersi

La sezione early access di Steam contiene al suo interno centinaia di progetti interessanti ma, di tanto in tanto, alcuni di essi spiccano grazie ad idee davvero innovative che vanno a reinventare dei generi o addirittura crearne di nuovi.
Nel caso di Subaeria, action puzzle sviluppato dal team indipendente Studios Illogika, vediamo l’unione di diverse formule ormai ben oleate che sfociano in meccaniche piuttosto intelligenti e di rapida comprensione.
Noi abbiamo provato la versione ad accesso anticipato e adesso vedremo di descriverla a grandi linee.

Subaeria

Accolti da una brevissima intro veniamo subito catapultati all’interno del mondo di gioco, composto da stanze procedurali dalla forma cubica e dal design futuristico forse un po’ troppo anonimo.
Successivamente scopriamo, a fronte di molteplici dialoghi con gli npc, di trovarci in una sorta di sobborgo dominato da un misterioso potere che consente alle macchine il dominio sugli esseri umani, costretti a vivere in cattività ammazzando il tempo a suon di realtà virtuale.
Né il character design né l’ambientazione ci hanno impressionato poiché si rifanno esplicitamente a modelli già visti anche nel recente passato ma, tutto sommato, lo sforzo profuso dagli sviluppatori nella creazione di tale background si nota immediatamente e ci auguriamo che continui a crescere durante il resto dei lavori.

Le sopracitate stanze procedurali si strutturano in una media di 10 per sezione e contengono quasi sempre dei robot di sorveglianza che attaccano a vista: l’obiettivo è distruggerli, o meglio lasciare che si distruggano da soli.
Infatti il gameplay non prevede l’utilizzo di vere e proprie armi e il nostro personaggio, oltre a poter saltare e rotolare, si serve di un drone multifunzione controllabile con l’analogico destro.
Neanche a dirlo è proprio il robottino fluttuante a caratterizzare Subaeria poiché cambia funzionalità a seconda del power up raccolto, acquisendo ad esempio la capacità di controllare gli automi nemici oppure di attivare determinati processi con cui indurre gli stessi all’autodistruzione.
Il sistema sembra funzionare e divertire, anche se manca un tutorial in grado di spiegare in modo esauriente le manovre avanzate del drone, sparse in giro per i cubi, e le abilità acquisibili attraverso la progressione.

Non convince poi del tutto il level design, che non riesce ad indicare con chiarezza gli elementi rilevanti e pecca sia in ripetitività delle stanze (a volte proprio uguali fra loro) sia in varietà sotto il punto di vista puramente visivo; gli sviluppatori hanno comunque tutto il tempo per limare ed arricchire il gioco con nuovi contenuti in grado di caratterizzare e diversificare maggiormente gli scenari.
Pur trattandosi di un early access, infine, avremmo preferito un’ottimizzazione degna di questo nome, dato che il titolo, persino ad un livello di dettaglio medio -impossibile giocarlo maxato su una 970- soffre di frequenti cali di framerate, sporadici bug grafici ed inoltre alcuni caricamenti sfiorano i 2 minuti.

Non un brutto lavoro dunque, anzi si tratta di un gioco dal potenziale elevato e dalle idee brillanti che però necessità ancora di moltissimo polishing nonché di contenuti extra affinché si venga invogliati a proseguire dopo la prima run ed il prezzo (12,99€ con un aumento del 30-40% in versione finale) risulti giustificato.

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