anthem icetide season

Anthem risolve tutto e aggiunge la neve: domande lecite

Il mondo di Anthem si è imbiancato. In tempo per le festività natalizie, BioWare ha ritenuto giusto spalare neve in giro con una cazzuola, Fort Tarsis inclusa. Non si tratta solo di modifiche estetiche, per fortuna. Sono stati aggiunti nuovi contenuti, sfide, cosmetici, quest giornaliere e settimanali. Lo store stagionale fornisce adesso leggendari di livello massimo, il che è positivo. E uno a questo punto potrebbe dire: “Ma come?! Il gioco è in una condizione drammatica e voi perdete tempo a imbiancare?!”
Domanda lecita, e passerò a esprimervi più avanti il mio punto di vista, che ha a che fare con mia nonna. Che è morta.

Tornando ad Anthem, ci sono due nuovi eventi disponibili andandosene in giro in Gioco Libero. Si chiamano Time Trials e Ice Flower Frenzy.
Come i più brillanti avranno intuito, i Time Trials sono delle vere e proprie corse a bordo dei javelin. Si vola, si va a piedi, sono “circuiti” piuttosto lunghi e piacevolmente impegnativi. Strada facendo incontreremo ostacoli di vario genere, è un’attività progettata con un certo criterio. Quindi sì, Anthem ha le corse mentre Destiny 2 è ancora senza gare degli sparrow.
Ice Flower Frenzy è a sua volta abbastanza divertente. Andandocene in giro per la mappa troveremo queste enormi sfere di ghiaccio, dentro cui si svolge l’evento vero e proprio. Una volta all’interno dovremo semplicemente trasportare una sorta di liquido refrigerante a un particolare macchinario. Saremo rallentati, non potremo volare, e una carrettata di avversari cercherà di farci la pelle.

In entrambi i casi abbiamo delle attività piuttosto semplici, molto accessibili. Sono diversivi piacevoli, ricompensano con un buon numero di cristalli che andremo poi a spendere nello store stagionale.

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Nella notte santa, il cuore esulta, d’amor, è natale ancor.

Ci sono poi le Roccarforti in variante stagionale, dovrebbero ruotare settimanalmente. Sono pur sempre le vecchie Roccaforti, ma sono state modificate per l’occasione. BioWare ha sfruttato l’esperienza maturata con il Cataclisma, e ha inserito una serie di chicche in più all’interno dei dungeon. Abbiamo timer e punteggio, ma ci sono anche le classiche sfere da raccogliere, semi nascoste nell’ambientazione. È un ottimo pretesto per andarsene in giro in aree che di solito poco battute. In questo modo potremo incrementare il punteggio, correndo intanto verso il boss per ottenere un modificatore elevato.
Ci saranno anche una serie di puzzle addizionali. Tutto di facile comprensione, tipo le pedane da pressare per disabilitare dei campi di forza. Anche in questo caso, concept tratti dal Cataclisma, che comunque era abbastanza divertente. Too little, too late, ma divertente.

BioWare ha trovato anche il tempo di nascondere in giro per la mappa una sfilza di decorazioni natalizie. Raccogliendole sbloccheremo un achievement nella categoria dei collezionabili. Bene così.

E adesso la domanda vera: perché sbattersi ad aggiornare texture e introdurre eventi quando la community è quasi inesistente? Perché togliere forza lavoro al team che, a quanto pare, sta rifacendo l’intero gioco? Non è una cosa controproducente?
Dunque, potrebbe esserlo, ma anche no. Pensiamo un attimo a mia nonna e a mia zia Guendalina.

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Anthem, con le sue belle illustrazioni.

Mia nonna è morta. Prima di morire, mia nonna era in un letto di ospedale, e mia zia Guendalina le teneva la manina. Immaginate mia nonna in coma, con respiratore attaccato e macchinetta lì accanto che fai bip, bip, bip. Questo è Anthem. Mia zia Guendalina, che le teneva la manina e non si staccava di lì neanche sotto minaccia di defenestrazione, è la community fedele al gioco. Che è una community piccola, sia ben chiaro, perché in ospedale ci andava solo zia Guendalina, gli altri fratelli e sorelle sapevano che a 96 anni non c’era più moltissimo da fare. Una storia drammatica.

L’aggiornamento invernale di Anthem è mia nonna in coma, col respiratore, che a un certo punto fa un rantolo tipo hhhhwww. Che non significa niente, magari ha pure l’esofagite, non so di che stia morendo, c’ha 96 anni porco il clero. Ad ogni modo, è un suono, un segno di vita.
Quindi immaginiamo che, mentre mia zia Guendalina le tiene la manina, succede una di quelle cose che succedono durante il coma. Mia nonna stringe per un attimo la mano a sua volta. Magari riflesso condizionato, magari uno spasmo muscolare, magari un colpo di sonno di zia Guendalina che si convince di quello che vuole. Il punto è che viene interpretato come un segno di vita. E mia zia va in delirio mistico. Significa che il gioco è ancora vivo, che sta succedendo qualcosa, che c’è supporto. E’ un motivo valido per continuare a tenere la mano.

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Mia nonna, subito prima della colluttazione che l’avrebbe portata al coma. Ciao no’.

Ecco, fare questo genere di cose, da parte di BioWare, non è sbagliato. Perché se deve esserci davvero un rilancio di Anthem, la parte di community che non ha abbandonato il gioco sarà pubblicità gratuita. Saranno persone che andranno in giro sui forum, sui social, dagli amici, a portare la lieta novella. Rappresenteranno uno zoccolo duro che sarà più incline a parlare bene del gioco, e magari anche a spendere in DLC o micro transazioni. A dare il buon esempio, se così vogliamo dire.

Quindi, per quanto possa trattarsi di un aggiornamento che non stravolge nessun equilibrio, Anthem continua comunque in questa sorta di vita assistita. Fatevi un giro e provate i contenuti, perché non sono male, anzi, personalmente mi sono anche divertito. Al di là del pregiudizio è sempre giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. In fondo ci sta stringendo la manina.

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