Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 è una lezione di rispetto per tutti i publisher moderni

L’E3 2019 non è stato esattamente entusiasmante. A parte Cyberpunk 2077, Zelda Link’s Awakening, Watch Dogs Legion e pochi altri, ci sono stati pochi giochi che hanno saputo catturare la nostra attenzione.

Da qualche anno a questa parte il rapporto tra giocatori e industria del videogame si è crepato irrimediabilmente. Il perché lo sappiamo tutti. L’avvento di pratiche di monetizzazione predatoria come DLC e micro transazioni, censure e intrusione della politica, pubblicità ingannevole, titoli vuoti o rotti al lancio e una eccessiva frammentazione delle librerie e client/servizi proprietari. Oggi i publisher non ci considerano più dei semplici clienti da coccolare e fidelizzare ma delle vacche da spremere fino in fondo, senza limiti etici e morali. È in pratica venuto a mancare il rispetto verso il consumatore, e ciò ha portato a una progressiva perdita di fiducia e un crescente pessimismo sul futuro dei videogiochi.

Bisogna però ricordarsi che esistono le mosche bianche, ed è soltanto grazie a loro se il mondo del gaming non ha ancora perso del tutto la sua identità. Sto parlando di nomi come CD Projekt RED, Devolver Digital, Nintendo e del panorama indipendente. Questi, per quanto mi riguarda, sono gli unici motivi che tengono a galla il mio interesse impedendomi di tornare nella stanza del retrogaming e buttare via la chiave. L’E3 appena conclusosi mi ha dato di nuovo ragione, con delle conferenze a dir poco insipide salvate solo dagli annunci delle case che ho citato in precedenza.

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Keanu Reeves in tutta la sua gloria, in versione digitalizzata per Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077, su tutti, è stato il titolo che mi ha suscitato più emozioni per una serie di fattori. Il primo va ricercato nella fiducia che ripongo in CD Projekt, finora mai tradita. Il secondo nell’ovvio hype che cresce ad ogni trailer insieme al merluzzo turgido nelle mutande in attesa di poter esplorare Night City in lungo e in largo. E poi la sicurezza di avere tra le mani già l’anno prossimo un prodotto completo, rifinito, senza tagli e sorprese in termini di contenuti monetizzati separatamente. Ah, e Keanu Reeves dove lo mettiamo? Oro colato, sul serio.

Ma c’è di più. Come avvenuto in passato, i ragazzi dello studio polacco hanno nascosto un messaggio nel video mostrato all’E3, che alcuni utenti di Reddit sono riusciti a decifrare in breve tempo. Il messaggio è stato reperito all’interno di un file .txt nel server SSH creato appositamente per ringraziare chiunque avesse preordinato la Collector’s Edition del gioco. Di seguito i contenuti della lettera aperta ai giocatori.

“Finalmente, dopo mesi di preparativi, siamo in grado di mostrarvi due cose su cui abbiamo lavorato duramente: il trailer sulla storia di Cyberpunk 2077 e una nuova demo! Sì, sì, lo sappiamo. Al momento la demo è disponibile solo per i fortunati che hanno avuto modo di recuperare i biglietti per l’E3 e il resto di voi dovrà attendere la Gamescom o il Q&A live al prossimo PAX di agosto. Sì, possiamo già sentire la tirata d’orecchi che ci farete sul web. “Perché questa differenza di trattamento?” o “Perché non possiamo vedere subito il gameplay?”. Il motivo è che vogliamo trarre il massimo dai mesi di lavoro spesi sulla demo e sul materiale per E3 e Gamescom. Pubblicare adesso il gameplay significherebbe rendere inutile la presentazione alla Gamescom e limitare la nostra chance di costruire hype.

cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 è previsto per il prossimo 16 Aprile 2020

Per quale motivo abbiamo bisogno di costruire hype? Per far sì che tanti altri giocatori si interessino a Cyberpunk 2077 e magari convincerli a provarlo. Stiamo mettendo anima e corpo nello sviluppo di Cyberpunk, per assicurarci che sia un gran gioco e che quanti più giocatori possano scoprirlo e godersi la sua storia incredibile. Peraltro, l’hype può trasformarsi in vendite (dopotutto non siamo un ente di beneficenza) e vendere bene ci permette di crescere, prenderci rischi creativi e produrre nuovi, grandi titoli per voi.

E non dimentichiamoci di uno degli annunci più importanti: la data di uscita. Tra meno di un anno, il 16 aprile 2020, sarete in grado di mettere le mani su Cyberpunk 2077.

Come avrete notato, abbiamo preparato due edizioni del gioco. Perché soltanto due? Perché quando preordiniamo non ci piace andare su Wikipedia per confrontare i contenuti delle varie edizioni. Vogliamo farla semplice: da un lato l’edizione standard, quella che secondo noi la maggior parte dei giocatori sceglierà, e dall’altro l’edizione limitata da collezione. Sebbene siamo piuttosto fieri della Collector’s, vorremmo che vi focalizzaste su quella standard. Perché? In pratica abbiamo riempito fino all’orlo la scatola di chicche extra. Ci auguriamo che questo possa alzare un po’ l’asticella per quanto riguarda le edizioni base.

Cyberpunk 2077

CD Projekt Red dimostra ancora una volta il suo grande rispetto verso i consumatori

Piuttosto, considerando che i preordini sono già attivi, vi starete sicuramente chiedendo se ci sia un valido motivo per spendere i vostri soldi adesso. Sì, se volete darci un mano in più. I preordini ci aiutano a costruire aspettativa. Più copie preordinate, più ci sarà facile piazzare il gioco nel mercato retail, sia fisico che digitale. Insomma, se siete già convinti apprezzeremmo molto il vostro voto per Cyberpunk tramite preordine. Se tuttavia siete ancora dubbiosi vi invitiamo ad attendere l’arrivo di nuovo materiale e recensioni. Il nostro obiettivo è far sì che Cyberpunk possa piacervi e che non vi pentiate di averlo preordinato.

Speriamo di vedervi presto per le strade di Night City,

CD Projekt RED”

Per quanto il messaggio si commenti da solo, ritengo utile sottolineare alcuni passaggi. Prima di tutto l’onestà con cui ammettono la necessità di creare hype e generare profitti, cosa che praticamente nessuno fa. Basti prendere il recentissimo annuncio nel Kickstarter di Shenmue 3, dove si dice che Epic Games Store sia la miglior piattaforma per i giocatori su PC pur essendo palese che l’abbiano scelta alla luce di un maggior profitto. È stupido aspettarsi che le aziende facciano beneficenza ma da consumatore pretendo onestà e trasparenza. Se mi prendi per il culo io non ti do un euro per principio, e sempre per principio mi rivolgo alle fantastiche offerte del Torrent Games Store.

Le vendite stratosferiche di The Witcher 3 sono un esempio chiaro e lampante di come il rispetto paghi e non c’è scusa che regga. Il gioco è stato persino rilasciato in forma DRM free, dunque senza vincoli a specifiche piattaforme e facilmente piratabile. Eppure no, la gente ha scelto di acquistarlo e dare fiducia allo studio polacco. Ciò dovrebbe far riflettere ancora oggi. E fidatevi, lo stesso accadrà con Cyberpunk.

the witcher iii 3 hearts of stone

Cyberpunk 2077 non ha paura di raccogliere l’eredità di The Witcher

L’altra cosa che ho apprezzato tantissimo è il chiaro segnale lanciato all’industria con la presenza di due sole edizioni. In un’epoca caratterizzata dalle Deluxe, Premium, Gold, Miracle Blade, Acciaio Inox Inossidabile Edition con mille differenze l’un l’altra, CD Projekt riesce a porsi nuovamente in controtendenza seguendo la volontà del pubblico. È ridicolo spezzettare un gioco in mille edizioni e confondere i tuoi acquirenti sfruttando la FOMO (Fear of missing out) per racimolare qualche quattrino extra. Specialmente quando persino i pacchetti da 100€ non riescono a garantire l’acquisto di un prodotto completo.

E in ultimo, ma non per importanza, l’invito a pensare con la propria testa. Hanno sostanzialmente suggerito di aspettare le recensioni prima di acquistare il loro gioco. Non so se ci rendiamo conto. Un ragionamento simile è più unico che raro, non solo nel mondo dei videogiochi ma in qualsiasi settore di vendita. Ce la vedete Electronic Arts ad invitarvi alla cautela prima dell’uscita di Anthem o Bethesda a suggerirvi di aspettare i pareri della critica per comprare Fallout 76? Sticazzi, meglio fare pubblicità ingannevole e massimizzare i profitti vendendo un prodotto che loro stessi ammettono essere incompleto e malfunzionante. E qui stiamo parlando di Cyberpunk 2077, non di un aborto mobile zeppo di micro transazioni. Parliamo di un titolo che difficilmente deluderà le aspettative e che persino i più scettici hanno già preordinato.

Cyberpunk 2077

Cyberpunk 2077 non prevede nessuna delle tattiche predatorie della maggior parte delle produzioni moderne

Dalle parole di CD Projekt traspare con chiarezza la passione verso il proprio lavoro e la considerazione per chi lo finanzia. Il gioco ha subito ritardi, rallentamenti nello sviluppo, problemi PR e chi più ne ha più ne metta. Ma in tutto ciò il team polacco non ha mai perso di vista l’obiettivo finale, ovvero creare un gioco in grado di soddisfare gli utenti prima di ogni altra cosa. Potevano seguire la strada di Bioware o di Bethesda e piazzare 3-4 milioni di copie rilasciando un prodotto scadente da riempire nel tempo. Invece hanno scelto la strada meno agevole, quella dell’eccellenza e del duro lavoro perché tengono alla reputazione e al rapporto con i clienti.

Un po’ come Nintendo con Metroid Prime 4 e il nuovo Animal Crossing, rinviati per assicurarsi che escano nelle migliori condizioni possibili. Forse qualcun altro dovrebbe iniziare a prendere esempio ascoltando e rispettando il proprio pubblico. E non parlo solo dei publisher occidentali. Vero, cara compagnia che mi fai attendere decenni per dei videogiochi che poi hanno bisogno di DLC a pagamento per essere completi? O fai uscire un remake episodico che nessuno aveva mai chiesto modificando storia, sistema di combattimento e cambiando il design dei personaggi in stile neo-puritano? Ogni riferimento a Square Enix non è affatto casuale. F in chat per Tifa, ragazzi.

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