Dopo circa 5 ore passate a cercare spettri morti durante la campagna di Destiny 2 sono stato colto dal sospetto che gli spettri morti, in Destiny 2, potessero non esistere. Era un’idea molto carina vista nel primo episodio. In pratica andavate in giro nei posti più arroccati e, con un po’ di culo, potevate trovare uno spettro in stato catatonico. Gli spettri sono quei cubetti svolazzanti che vi dicono come vivere la vostra vita. Più o meno le controparti sci-fi di Navi di Zelda.
Avendo appena finito un superlativo Super Mario Odyssey mi rendo conto che gli spettri sono concettualmente un po’ simili anche alle lune/soli. Roba che se la trovi ti gratifica. Inutile, per carità, ma gratifica.
Non so bene dove voglio arrivare con questo discorso, ma in Destiny 2 non ci sono gli spettri morti. Voglio gli spettri morti.
Destiny 2 – Recensione
Ho voluto aspettare la versione PC prima di lanciarmi in Destiny 2, il mio team ha deciso di spostarsi sulla nuova piattaforma. Comincio dicendo che questo secondo episodio è anni luce superiore alla versione base del primo capitolo. Bungie è stata bravissima nel mantenere un rapporto diretto con gli appassionati, con live costanti, interventi sui forum, sui blog eccetera. Le principali criticità dell’episodio precedente sono state risolte, e questo è senza dubbio un bene.
Iniziamo con una trama che finalmente ha un senso, altamente spettacolare e ben ritmata. Tornano i protagonisti che già conosciamo, tra cui spiccano indubbiamente Cayde e Zavala. Spazio anche per qualche new entry, su tutti un’intelligenza artificiale depressa che fa molto Marv di Guida Galattica per Autostoppisti.
Il cast dei personaggi è convincente, Cayde da solo è fantastico come siparietto comico, gli altri fanno il loro lavoro.
Il cattivone della vicenda è Ghaul, un Cabal con enfisema polmonare e grande fan di Darth Veder. Ha una bella testa, è coerente, fa ragionamenti sensati, per certi versi ricorda un po’ Bane di Dark Knight Returns. E poi hanno entrambi la mascherina.
Ad ogni modo, la trama è semplice, priva di colpi di scena, lineare, se vogliamo anche un po’ banale. E’ però cadenzata in modo intelligente, non perde tempo, si accompagna con tantissime scenette animate. In assoluto la definirei piacevole, può andare.
Destiny 2 – Trailer di lancio
La campagna di Destiny 2 ha lo scopo di portarci a livello 20 e farci prendere dimestichezza con le meccaniche di gioco. La completeremo in una decina di ore che trascorrono piacevolmente, grazie a un ottimo level design e ad un gunplay di nuovo eccellente. Come nel primo Destiny, anche qui sparare restituisce un ottimo feedback. Alcune armi sono ovviamente più piacevoli di altre, ma la vibrazione, il sonoro e l’impatto sui nemici convincono pienamente. Ho trovato molto gratificanti in particolare alcuni lanciamissili, i fucili automatici e alcuni fucili da cecchino.
C’è stato un generale ribilanciamento rispetto al primo episodio. In Destiny 2 i cannoni portatili e i fucili automatici fanno male anche da una certa distanza, senza esagerare. In generale basta trovare la tipologia di arma che faccia più al caso vostro.
Gli sviluppatori hanno modificato l’inventario, questa volta andremo in giro con due armi leggere e una pesante. Tra le pesanti troviamo lanciamissili, lancia granate, fucili a fusione, fucili a pompa, fucili di precisione e spade. Tutte le altre vengono considerate leggere. Sono le stesse del primo gioco, con l’aggiunta della mitraglietta, più o meno simile al fucile automatico, ma tendenzialmente con rate superiore e stabilità inferiore.
Non avevo accolto positivamente la notizia del cambiamento, ma devo dire che il sistema funziona molto bene.
I Vex, una delle razze presenti in Destiny 2
Ho notato che gli sviluppatori hanno modificato anche la distribuzione delle munizioni. Si dividono ancora in primarie, secondarie e pesanti, ma adesso tendiamo a ottenerne di più per l’arma che non stiamo utilizzando attivamente. Uccidendo con arma primaria sarà più facile riceverne per secondaria, e viceversa. Nel primo Destiny c’era un modificatore durante alcuni eventi che aveva un effetto simile. E’ intrigante, spinge a cambiare arma in continuazione.
Ma le armi non sarebbero nulla se il level design e gli avversari non fossero all’altezza. Bungie ha realizzato mondi e mappe eccellenti, in cui saremo chiamati a muoverci a piedi, a bordo del nostro astore o addirittura dentro carri da guerra.
In termini di design delle ambientazioni Destiny 2 annichilisce quanto visto nel primo capitolo. I luoghi che esploreremo sono dettagliatissimi, si sviluppano in orizzontale, in verticale, attraverso anelli di teletrasporto, includono piattaforme mobili, implementano fasi platform tanto care allo sviluppatore e perfettamente integrate. C’è una forte sensazione di esplorazione, anche superiore rispetto al primo Destiny.
Ho notato alcune citazioni ad Alien, il capolavoro di Ridley Scott. Ci sono aree buie, condotti d’aerazione, luoghi angusti dove saremo aggrediti dagli Schiavi. Si crea un’atmosfera quasi da horror, se non fosse per l’arma devastante che stringiamo in mano. Sensazioni fantastiche comunque, un lavoro esemplare e molto coinvolgente.
Come dicevo in apertura, la reale mancanza durante le esplorazioni sono quei cavolo di spettri morti, che in passato spingevano ad arrampicarsi nei luoghi più impensabili.
Destiny 2 supporta la lega per la sensibilizzazione alla calvizie
In Destiny 2 ce ne andremo a spasso su pianeti e satelliti inesplorati. C’è ovviamente la Terra, ma ci sono anche località che appaiono qui per la prima volta. Sono tutte affascinanti e diversificate, ma sarebbe stato bello poter tornare anche nelle aree del primo capitolo. Questo franchise si è sviluppato negli anni come un MMO, cancellare interi pianeti e ripartire da zero non è una scelta saggia a mio parere.
Si è voluto dare un senso di continuità con gli avversari, ed è giusto che sia così. Tornano le quattro razze aliene, con alcune classi combattenti nuove. I Cabal in particolare sono quelli che contano sul maggior numero di nuove unità. Non c’è nulla di particolarmente straordinario, ma i soldati armati di lanciafiamme fanno la loro porca figura. Ci sono poi dei “cani” (hanno quattro zampe, sono cani, ho deciso) che concettualmente sono identici agli Schiavi dell’Alveare. Corrono come dei dissociati mentali e si accalcano. Hanno qualche HP in più, ma sono differenze di poco conto.
Un maggior numero di unità addizionali non avrebbe guastato. Chiedere una razza aliena nuova non avrebbe molto senso, il lore è già di per sé ottimo, ma in termini di diversificazione visiva e di gameplay si poteva fare di più.
L’intelligenza artificiale è identica a quella del primo Destiny, il che è un male. Ci sono momenti in cui vedremo sprazzi di intelligenza, come quando i nemici si nasconderanno in attesa di recuperare lo scudo. In altri casi ci renderemo conto che anche questa è una routine comportamentale molto semplice: l’avversario non si sta mettendo in salvo, si è solo spostato e ha avuto la fortuna di incontrare un riparo.
In assoluto quasi tutti gli alieni si limitano a correre verso di noi tipo esaltati, pronti a farsi impallinare. Ci sono dei momenti particolarmente ridicoli in cui file di Caduti ci correranno incontro senza la banché minima tattica né istinto di sopravvivenza. Ovviamente non potremo che fare una carneficina. E ridere. Ridere molto contrariati.
Destiny 2 vede la partecipazione straordinaria di Beric Dondarrion
Il sistema di progressione è meglio strutturato che in passato. Dopo aver raggiunto il livello 20 con i classici punti esperienza potremo incrementare il nostro livello di Luce. Questo è un valore medio che indica la potenza dell’equipaggiamento indossato.
Destiny 2 prevede un po’ di grinding, ma è molto tollerabile, non c’è una curva ripida, non si passano le ore senza guadagnare nulla. Fondamentalmente qualsiasi attività riesce a garantire ricompense utili. Questo elemento è stato fortemente criticato dalla community, perché secondo alcuni riduce nettamente la longevità. A mio parere non è così.
Credo che un gioco basato sul grinding non sia molto valido in termini di design. Credo invece che offrire ricompense e gratificare sia più sensato. Naturalmente bisogna stare attenti a non cadere nel problema opposto, ovvero rendere tutto troppo facile.
Per il momento sembra che il livello di difficoltà di Destiny 2 sia ancora una volta artificiale. Il Cala la Notte, una delle attività endgame più apprezzate del primo capitolo, è presente anche qui, ma è a tempo. Non si premia la nostra abilità di sopravvivere, ma il nostro potere di fuoco. E’ sbagliato, deprimente, minimizza l’abilità in favore della semplice matematica. Se hai equip buono e un gruppo di tre persone vinci. Se vai in solo sperando di fare tutto poco per volta ti attacchi alla ceppa.
Una delle attività più divertenti di Destiny era completare il Cala la Notte in solitaria, magari impiegando ore. Qui non lo potrete fare.
Altro punto, i boss. La loro difficoltà è ancora una volta dipendente in larga parte dagli add. I boss in sé non rappresentano una sfida di chissà che tipo. In pratica è il ritorno della classica modalità orda, di cui non sono un grande fan. Credo che ideare meccaniche interessanti e variegate sia molto più soddisfacente che massacrare minion come se non ci fosse un domani. Bungie ha dimostrato di sapere creare dinamiche che divertono, basti pensare ai combattimenti contro Oryx o Golgoroth nel primo episodio.
Destiny 2, con la partecipazione straordinaria di Captain America
Non molto da dire sul raid, è progettato in maniera sufficiente, nulla di più. Non è tra i migliori di questa serie, anzi, direi che forse è il peggiore. E a questo punto comunque direi che è il caso di parlare di una seria discrepanza nei numeri.
Perché proporre nuovamente un raid da 6 persone, se il PvP è stato ridotto a team di 4 membri? Se costruisco un gruppo con altri tre amici e mi organizzo per giocare con loro, perché devo andare a cercare altre due persone random? E se costruisco un gruppo da sei giocatori, perché devo lasciarne due fuori quando giochiamo in PvP? Un minimo di consistenza, Bungie.
E’ plausibile che lo sviluppatore abbia voluto ridurre il numero di giocatori nei match multiplayer per ridurre i problemi di lag. Anche Destiny 2 si basa infatti su una tecnologia P2P, quindi non ci sono server dedicati. La notizia non è particolarmente positiva, ma diventa anche peggio quando scopriamo che la lag c’è ancora tutta. Nessuna riduzione, nessun miglioramento. Provando il gioco su PC ho riscontrato problemi di connessione simili a quelli provati su PS4 durante i classici Stendardi di Ferro. Ci sono giocatori che “saltano”, gente che pensate di colpire e che non incassa il colpo, giocatori che vi colpiscono attraverso i muri. Ovviamente capiterà anche di vedere gente che muore in ritardo. I test sono stati effettuati sia con una ADSL da 20Mb (11 reali) sia su fibra da 100Mb (92 reali).
Continuiamo a parlare di questo PvP a che ci siamo.
Le nuove modalità non sono un granché, a parte una competitiva dove il nostro team dispone di un certo numero di vite. Ogni volta che un giocatore del gruppo viene ucciso il team perde una vita. Arrivando a zero non è più possibile il repop.
Per il resto direi che le modalità più interessanti sono sempre le classiche Scontro (il tipico deathmatch) e Controllo.
Un Cabal di Destiny 2 con la sua nuova armatura
Un grosso errore commesso dagli sviluppatori riguarda a mio parere le mappe multiplayer. Sono molto più piccole delle vecchie, dato che il PvP è ora una 4v4 contro il precedente 6v6.
Mi domando che senso abbia sprecare tutte le ottime arene del gioco precedente. Come dicevo, Destiny ha stabilito un lore, delle razze, dei personaggi. A mio parere bisognerebbe essere più rispettosi verso i vecchi contenuti, sia per quanto riguarda i pianeti esplorabili che le mappe multiplayer. Bungie ha recuperato solo una delle vecchie ambientazioni, su Venere, ritoccando un po’ le texture. Risulta ovviamente piuttosto grande per il 4v4. Torna anche l’area social vista ne I Signori del Ferro. Anche in questo caso bella, ma troppo grande per un 4v4.
Le mappe più piccole sviluppate ad hoc per Destiny 2 sono invece ottime. Lanciarsi in avanti significa automaticamente esporsi al fuoco nemico, muoversi in gruppo è la soluzione migliore.
Temevo che andare in 4 contro 4 sarebbe stato penalizzante per chi vuole entrare in una partita e sparacchiare in giro con ignoranza tamarra. Quando hai più compagni sei anche più libero di giocare come ti pare, hai meno responsabilità. Qui la storia è un po’ diversa.
I giocatori più tattici saranno lieti di sapere che serve cooperare se si vuole vincere con una certa costanza. Manovre di accerchiamento, fuoco incrociato, sfruttamento della superiorità numerica eccetera. Imparando a usare la tattica e muovendosi con i compagni si vince.
Questo significa anche che chi vuole giocare per rilassarsi avrà vita dura. Spesso e volentieri i team vanno in giro con compagni di gilda. Ovviamente stanno anche in chat vocale, di conseguenza vi faranno il culo a strisce.
Andare in solitaria e cercare l’uno contro uno non è qui gratificante come nel primo Destiny.
Mi auguro che Bungie ascolti le critiche e provveda a inserire nuovamente i match per sei giocatori, al momento il Crogiolo non diverte come potrebbe.
Destiny 2: nel complesso lore di Bungie mancano i muratori e piove dentro casa
Altro brutto passo indietro rispetto al capitolo precedente è l’impossibilità di scegliere modalità di gioco. Potremo solo indicare se vogliamo fare una partita rapida o competitiva, poi sarà tutto random. E’ lo stesso approccio di Overwatch, dà meno controllo ma in cambio promette un matchmaking più rapido. Se ne valga la pena o meno dovrete deciderlo voi.
Tra lag, mappe piccole, necessità di impegnarsi costantemente, sbilanciamenti nell’abilità dei team e casualità della modalità direi che al momento il Crogiolo non mi diverte affatto.
Vorrei spendere anche due parole per parlare dell’annosa questione delle micro transazioni. In Destiny 2 potrete spendere denaro per comprare pacchetti dal contenuto misterioso. Questi pacchetti possono anche essere ottenuti giocando, contengono shader, armature, armi, astronavi e astori.
Si è fatto un gran parlare di quanto sia giusto avere le micro transazioni all’interno di un gioco venduto a prezzo pieno. Credo che non lo sia, eppure non mi sento di andare completamente contro la loro presenza in Destiny 2.
Fondamentalmente non hanno nessun effetto particolare in termini di gameplay, si limitano ad essere elementi cosmetici.
E’ senza dubbio una cosa che mi fa incazzare, perché significa che da qualche parte in Bungie qualcuno sta lavorando a skin ed armature da inserire come possibili reward dei loot box, invece che dedicarsi a elementi del gioco che tutti possano provare.
Allo stesso tempo Activision è un’azienda e punta al profitto. Se c’è gente disposta a pagare per ottenere qualcosa è normale che gliela vendano. Domanda e offerta, signori. Nulla di più, nulla di meno.
Destiny 2 fa un po’ di tributi alla serie di Alien
Detto questo, non mi scandalizza che il mio personaggio appaia meno “figo” di un’altro. Le statistiche rimangono comunque quelle, e Destiny 2 è molto meno “social” di quanto possa esserlo un MMORPG vero e proprio. Tenete conto, infine, che riceverete gratuitamente un loot box ogni volta che otterrete un livello dopo aver raggiunto il cap (livello 20). In pratica più giocate più probabilità avrete di ottenere roba esteticamente figa, che di per sé è ottenibile anche facendo altro.
Non fossilizzatevi sull’idea di dover comprare qualcosa, perché non siete affatto costretti a farlo. Lasciate che a finanziare questo mercato malsano siano persone malsane o ignoranti nei confronti di questo gigantesco problema.
Passiamo al comparto tecnico del gioco, che su PC Windows dà ovviamente il meglio di sé. Destiny 2 è graficamente sontuoso, un deciso passo avanti rispetto al primo capitolo. Ovviamente su PC saremo liberi di impostare la risoluzione che preferiamo, idem per il framerate.
Bungie non ha trattato questa edizione con leggerezza, il motore grafico è splendidamente scalabile e ottimizzato come raramente capita di vedere. A dire la verità il lancio del gioco è stato afflitto da problemi di memory leak, ma sono già state rilasciate due patch correttive.
Nella mia esperienza ho avuto problemi di memoria con una R9 280 e con una GTX 1070. Tutto liscio come l’olio invece con una vecchia HD 7870, con una GTX 970 e con una GTX 1050 Ti.
Gli sviluppatori ci offrono un menu d’impostazioni completissimo, che accontenterà sia i giocatori della domenica che quelli più esperti. Ci sono i classici preset tipo Basso, Medio, Alto, Putin. Alternativamente potremo intervenire manualmente su una miriade di elementi.
Destiny 2 ha ottimi effetti particellari. Che qui non potrete vedere.
Uno degli elementi più interessanti su cui potremo intervenire è il supersampling. In Destiny 2 potremo impostare la risoluzione nativa direttamente dal gioco. Con la maggior parte dei videogame è una modifica da fare con il software della scheda video, mentre qui sarà sufficiente regolare una barra percentuale. Potremo arrivare a renderizzare le texture al doppio della risoluzione finale, quindi anche se avete uno schermo Full HD potrete ottenere una risoluzione nativa in 4K. Ovviamente la pulizia dell’immagine sarà molto più elevata rispetto a un 1080p nativo, probabilmente non avrete nemmeno bisogno di attivare l’anti aliasing.
Giocare a 60 frame al secondo (o superiori) ha effetti straordinari sul gameplay, sulla rapidità e sulla precisione dei controlli. Nonostante il gioco dia il massimo con l’accoppiata mouse/tastiera, devo ammettere di essermi trovato benissimo anche con il pad. Ho giocato al primo Destiny su PS4, mentre su PC sto utilizzando il controller di Xbox 360. Va benissimo, si riesce ad essere competitivi anche in PvP. Lag permettendo, ovviamente.
Davvero belli sono gli effetti particellari, che avevo già apprezzato durante la beta del gioco. Sono presenti in buona quantità, accompagnano le esplosioni, l’uccisione di alcuni nemici e le fiamme.
La colonna sonora surclassa senza problemi quella del primo capitolo. E’ variegata, epica, appropriata ai momenti, accompagna come si accompagnerebbe un colossal hollywoodiano. Qui e lì ricorda Halo, ma mantiene comunque una fortissima personalità. E’ ben distinguibile, una di quelle soundtrack che finisci per cercare su YouTube e sbatti in macchina tramite bluetooth.
Destiny 2 swiping simulator
Destiny 2 è un chiarissimo passo avanti rispetto al primo capitolo sotto tanti punti di vista. Offre numerose attività, almeno una trentina di ore di intrattenimento tra storia principale e raggiungimento del level cap. Poi ci sarà una fase di grinding per ottenere le armi e le armature più forti del gioco, per completare il raid e per dedicarsi al PvP. Vale ampiamente i soldi che costa.
Molti utenti sono dubbiosi riguardo la longevità sul lungo periodo. Ragazzi, questo è un gioco che finalmente evita di consumarvi l’esistenza inseguendo un grinding fino alla morte. E’ una scelta di design da encomiare, non da criticare. Ci sono una miriade di prodotto coreani, cinesi e giapponesi incentrati sul grinding, Destiny 2 è semplicemente ben bilanciato nel sistema di progressione.
Le vere criticità riguardano al momento la difficoltà arbitraria di certi eventi e il PvP. Sul primo punto sarebbe sufficiente rimuovere i limiti di tempo dal Cala la Notte e progettare nuovi boss meno incentrati sulle solite modalità orda, che francamente hanno stancato.
Riguardo il PvP sarebbe opportuno migliorare la tecnologia di connessione, perché sono ormai anni che Bungie non riesce a risolvere i problemi di lag, comincia ad essere ridicolo. A parte questo il 4 contro 4 sarà apprezzato dai giocatori più tattici, ma personalmente l’ho trovato stressante e poco divertente. E’ stato un incredibile spreco di mappe già pronte e apprezzatissime.
Insomma, siamo ai nastri di partenza di un prodotto che ci accompagnerà ancora per un paio d’anni. La base è buona, ma bisogna lavorare.
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