[Recensione] Elegy for A Dead World – Diario di bordo, data astrale…

Data di Uscita 10 Dicembre 2014 Lingua Inglese
Piattaforme PC, Mac OS, Linux Versione recensita PC Windows

No Man’s Sky è uno dei titoli più attesi della nuova generazione di videogiochi: il suo fare affidamento sulla programmazione procedurale, e la promessa di avere a disposizione un intero universo da esplorare a bordo della nostra navetta costituiscono, in effetti, ottime aspettative. Immaginiamo per un momento, allora, che il “rocket man” di No Man’s Sky si ritrovi a esplorare un pianeta con evidenti segni di una civiltà passata, e che abbia voglia di annotare su una sorta di diario le sue impressioni e i suoi pensieri; in questo modo, forse, si può iniziare a sintetizzare che titolo sia Elegy for A Dead World, oggetto di questa nostra recensione. Vediamo di che si tratta.

Elegy for A Dead World – Diario di bordo, data astrale…

Chiamare “videogioco” Elegy for A Dead World, tutto sommato, sembra essere una forzatura: quello che bisogna fare nel titolo pubblicato da Dejobaan Games, infatti, è visitare gli ambienti proposti e scrivere le proprie impressioni su quello che si vede su schermo. Non vi è nessuna sfida da superare, nemico da sconfiggere, livello da portare a termine: il titolo in questione, in questo senso, va inteso come una sorta di spinta verso esperimenti di scrittura creativa.

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Andando con ordine, il giocatore avrà a disposizione tre pianeti da visitare: una volta selezionato uno di questi, il titolo proporrà alcuni spunti da cui partire per la propria avventura letteraria; il dato interessante è che, in questi frangenti, Elegy for A Dead World mostra varie sfaccettature. Gli spunti dai quali partire, infatti, comprendono esercizi di grammatica, parti di opere ispirate a Byron, Shelley e Keats, oppure argomenti più frivoli come la descrizione di una vacanza andata male o il diario di una giovane ragazza. Si può anche scegliere, volendo, di avere carta bianca, e scrivere quello che più pare interessante in quel momento.

Nel concreto, però, com’è che si giunge a scrivere la propria piccola composizione? Una volta scelto il  pianeta, ed eventualmente il tema da seguire, il titolo ci metterà al comando di un astronauta. Questi, comandabile comodamente tramite tastiera, dovrà visitare le diverse location all’interno di un level design a scorrimento orizzontale. In corrispondenza di determinati punti appariranno su schermo delle piume d’oca: fermandosi su di esse, premendo il tasto TAB, appariranno nella parte bassa dello schermo le frasi da completare per poter terminare la propria opera. Arrivati alla fine del livello si potrà scegliere poi di condividere la propria creazione con la community del titolo, oppure di conservarne la bozza.

Al di là della propensione personale a scrivere o meno, la problematica maggiore di Elegy for a Dead World è la lingua: volendo è possibile scrivere in italiano, ma c’è da dire che tutti gli spunti offerti dal titolo, nonché le composizioni della community, sono in inglese; chi non è molto ferrato con la lingua di Albione, dunque, potrebbe fare chiaramente a meno di considerare il titolo in questione.

Dal punto di vista del comparto tecnico, vi è da sottolineare una grafica semplice ma al tempo stesso molto ben realizzata. Il mondo bidimensionale di Elegy for a Dead World è fatto di tinte acquerello tenui e delicate, che giocano un ruolo decisamente notevole nello stimolare la creatività dei giocatori.

Conclusioni
L’idea è interessante e originale: fornire tre pianeti eterei e deserti, tutti da riempire con le proprie fantasie letterarie, è una trovata dai caratteri addirittura nobili, ma forse un po’ troppo ardita. Soprassedendo sulla voglia di scrivere o meno, il possibile giocatore di Elegy for a Dead World dovrebbe scontrarsi anche con la necessità di esprimersi in inglese e la ripetitività data dai soli tre ambienti a disposizione. Siamo davanti, insomma, a un esperimento estremamente difficile da valutare: scegliamo di premiarlo con la sufficienza piena, ma se il vostro livello di scrittura in inglese non va oltre “the book is on the table”, l’acquisto è per forza di cose da sconsigliare.
+ Un esperimento letterario che può spingere a riflessioni
+ Possibilità di leggere le creazioni degli altri utenti
– Una possibile ripetitività nelle ambientazioni e negli spunti narrativi offerti
– Da evitare se non si conosce piuttosto bene l’inglese

Metascore 69/100
Elegy for a Dead World | Steam | 14.99€

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