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FIFA 19 con vendite sotto le aspettative: il mercato reagisce ad EA?

Electronic Arts ha ultimamente dato il peggio di sé dimostrando un disprezzo sempre crescente verso il consumatore, ed è lecito chiedersi per quanto tempo si possa continuare a far soldi sputando in faccia ai propri clienti paganti. La risposta è non molto, e i primi segnali vengono dai dati di vendita di FIFA 19, che abbiamo da poco analizzato nella nostra recensione.

Nel Regno Unito, uno dei Paesi più rilevanti per questo franchise, il risultato è del 25% inferiore all’anno scorso con FIFA 18. La percentuale prende in considerazione solo il numero di copie fisiche ma la differenza risulta comunque marcata. Anche se si trattasse di “solo” un 20% in meno, considerato sia il mercato fisico che digitale, il segnale è chiaro. Di certo l’elevata qualità di PES 2019 ha rivestito un ruolo importante nei numeri registrati da FIFA, ma la percezione dell’azienda da parte del consumatore tipo è un elemento da non sottovalutare. Persino gli acquirenti di FIFA 19, spesso giovani poco informati o super appassionati di calcio, stanno quindi iniziando a stancarsi delle stronzate di Electronic Arts. Il che la dice lunga.

Ma c’è di più, signori. Le sanguisughe in giacca e cravatta hanno finalmente deciso di inserire le probabilità di drop delle carte in Fifa Ultimate Team. Forse per scaramanzia in attesa del processo in Belgio e la risoluzione dei 16 Paesi contro le loot box?
Un passo verso l’onestà, potremmo dire. O anche no, dato che le percentuali rivelate sono francamente imbarazzanti. Di seguito lo screenshot con il grafico.

EA diffonde percentuali su FUT in FIFA 19, e sono piuttosto ridicole

Come potete vedere, i giocatori comuni hanno un 100% di possibilità di essere rinvenuti nei pacchetti. Si passa al 41% dei rari, più o meno ragionevole, a un misero 4,3% per i calciatori top. La proporzione è già abbastanza irregolare ma si può fare di peggio. Entrano infatti in gioco anche gli Ones to Watch, carte in edizione limitata per circa 10 giorni che sono praticamente impossibili da trovare. Meno dell’1%, quindi da 0,9 a 0,0000001%. Quando si dice trasparenza.

Onestamente abbiamo visto free to play con percentuali di gran lunga migliori. Tra l’altro sistemi del genere forniscono oggetti leggendari se non se ne rinvengono dopo un certo numero di tentativi. Questo viene chiamato in gergo pity timer, e FIFA 19 non ne possiede uno. Un giocatore sfigato può comprare 50 pacchetti e non beccare nulla di utile. E sono cazzazzi suoi, Electronic Arts deve portare il pane a tavola e sfamare i suoi figli. E’ una scelta sensata da parte dell’azienda, in fondo con le micro transazioni guadagnano solo 1,5 miliardi di dollari all’anno. Bisogna gestire il danaro in maniera oculata e parsimoniosa. Non c’è spazio per gli sprechi, né per dare soddisfazioni a giocatori che spendono i miliardi.

fifa 19

FIFA 19 ha numerose qualità, ma a nostro parere è inferiore a PES 2019

E adesso che numeri e percentuali sono sotto la luce del sole possiamo dire una cosa con certezza. Ultimate Team è una truffa, i dati parlano chiaro. Utilizzare una feature del genere in FIFA 19 essendo consapevoli delle probabilità a cui si va incontro sarebbe davvero da masochisti. Questo è a tutti gli effetti gioco d’azzardo. Continuando a finanziare pratiche del genere si contribuisce all’espansione del marciume nel mondo dei videogiochi. Qui parliamo di criminali in giacca e cravatta che si permettono pure di chiamare ignoranti i propri clienti. E la cosa più divertente è che centinaia di streamer e content creator passano le serate a mostrare ai propri utenti cosa trovano all’interno delle loot box. Ottimo esempio, grandi prospettive per il futuro.

FIFA 19 o meno, ultimamente le cose sembrano essersi messe però sulla giusta strada. E’ ragionevole aspettarsi delle soddisfazioni, considerata la presa di posizione di tanti governi. Intanto non nascondiamo la nostra soddisfazione per quel 25% di vendite in meno. Al prossimo giro vedremo se qualcuno all’interno dell’azienda finirà direttamente in galera, magari multato di milioni per il processo in Belgio. Senza dimenticare ovviamente le firme di Paesi come Francia e Spagna al convegno europeo sulla regolamentazione del gioco d’azzardo. Dovrebbero portare a severe restrizioni sulle loot box nei prossimi mesi, in teoria. Aspettiamo con pazienza e vedrete che alla fine stapperemo lo spumante. Alla salute, cara Electronic Arts.

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3 commenti

  1. L’anno scorso per presa di posizione nn l’ho comprato… Quest’anno ci ho riprovato… Il gioco in sé è un miscuglio di partite casuali con giocatori che a volte corrono a volte no… I pacchetti sono una truffa… E quando ho chiamato il servizio clienti mi hanno risposto che se compro i gratta e vinci nn mi lamento poi dal tabaccaio… Quindi secondo questa teoria trovare un giocatore 86 o più equivale a vincere qualcosa di grosso al gratta…. Questo vi fa capire di cosa parliamo.. Vergogna!

    • Gioco d’azzardo a pagamento in un prodotto venduto a prezzo pieno. Solo questo concetto dovrebbe farci accapponare la pelle e spingerci a sfanculare aziende truffaldine come EA. Spero che anche altri governi oltre a quelli Belga e Olandese bannino loot box e simili dai giochi. Ormai sono parte integrante dell’esperienza AAA. Chemmerda. E che barzelletta la risposta del servizio clienti, da non credere!

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