Halo Infinite: interpretiamo micro transazioni e l’enorme errore di Microsoft

Questo non è esattamente un buon momento per Halo Infinite, che in teoria avrebbe dovuto essere la killer application del lancio di Xbox Series X e Series S. Il gioco è stato mostrato con un video gameplay molto deludente in termini grafici, sia per lo stile visivo, sia per le mancanze tecniche. Per questo motivo è stato rinviato al 2021, con danni di immagine chiarissimi per il lancio della console. Purtroppo però i problemi non sono finiti, e negli ultimi giorni si è parlato parecchio del gioco in riferimento alle micro transazioni e al licenziamento di un altro dirigente del progetto.

Halo Infinite e micro transazioni necessarie

Sappiamo già che Halo Infinite sarà composto da una campagna single player e da un’ampia modalità multiplayer competitiva. Acquistando il gioco avremo accesso alla campagna, mentre il multiplayer sarà proposto come free to play del tutto scorrelato dal gioco in singolo. Qualsiasi possessore della piattaforma Xbox potrà quindi giocare in multiplayer ad Halo Infinite su tutte le mappe e con tutte le armi, senza limitazioni e con la possibilità di far progredire il proprio personaggio. Che siate su PC Windows, su Xbox Series S o su Xbox Series X o addirittura su smartphone non importa: se avete Xbox avete anche Halo Infinite.

Per quanto ne sappiamo, chi acquisterà il gioco non dovrebbe avere nessun tipo di vantaggio in multiplayer rispetto a chi gioca in free to play. Questo significa che Microsoft sta adottando un sistema commerciale diverso dal solito: monetizza in maniera diretta dagli acquirenti della campagna in singolo, ovvero i giocatori tradizionali, mentre per il multiplayer si affida alle cosiddette balene attraverso micro transazioni. Molti di voi sapranno già che le balene sono quello 0,5/1% dei giocatori che, da soli, spendono nei videogame free to play più del restante 99%. Rappresentano il target principale di qualsiasi videogame free to play, da Fortnite a Candy Crush, da Destiny 2 a Warframe.

Halo Infinite e micro transazioni cosmetiche
Questo è Carl.

E quali saranno queste micro transazioni cosmetiche che vedremo in Halo Infinite? A quanto pare saranno qualcosa di molto simile agli shader di Destiny 2. Il community manager del gioco ha infatti rilasciato un lungo post dove spiega come funzionerà la personalizzazione del nostro equipaggiamento, e ha parlato di questi shader. In teoria siamo sempre stati abituati a poterne cambiare il colore un po’ come ci pare, ma le cose sono destinate a cambiare con Halo Infinite. Ma perché devono cambiare? Chiederete voi. E non si sa, vi rispondo io, dato che lo stesso community manager ha risposto con delle spiegazioni che lasciano intendere l’insorgere di pericolosi ictus.

Ora, dato che non siamo completamente ritardati, noi comprendiamo perfettamente che non ha molto senso rilasciare un gioco del tutto gratuito. Devi avere un ritorno di qualche tipo. Microsoft vuole che questo ritorno siano gli introiti attraverso micro transazioni, e personalmente credo sia una mossa poco sensata. Io però non sono un esperto, e non metto in dubbio che su Halo Infinite lavorino persone molto più capaci di me. Queste persone molto più capaci di me, però, dovrebbero forse rendersi conto che mettere in vendita una cosa basilare come una minchia di shader potrebbe far alterare anche il figlio naturale del dalai lama. Nella nostra storia recente infatti, c’è un esempio che prende il nome di Destiny 2, videogame piuttosto celebre dove la community ha più volte fatto sentire la propria voce contro l’implementazione di contenuti cosmetici di vario tipo. E, in questo caso, parliamo di contenuti cosmetici ad ampio spettro, non di semplici shader, che dovrebbero essere la base comune a tutti i giocatori. In Destiny 2 uno se la prende se non ha la slitta di babbo natale. In Halo Infinite rischiamo di incazzarci perché il nostro personaggio non può essere giallo. Non so se riesco a spiegarmi.

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Qui nessuno vuole dire che Microsoft non debba utilizzare le micro transazioni cosmetiche. Può anche starci. Ma se storicamente questo franchise mi ha sempre dato la possibilità di modificare i colori della mia armatura, perché adesso ti svegli una mattina e dai un colpo di spugna a una cosa che funzionava alla perfezione? Come al solito, creiamo problemi per vendervi la soluzione.
Poi attenzione, è chiaro che non dovremo per forza comprare le nostre skin e gli shader. Senza dubbio giocando avremo modo di ottenere ricompense di tanti tipi. Ma senza dubbio questo sembra un grande passo indietro, un costringere magari al grinding e alla ripetizione di determinati contenuti in maniera artificiosa, introducendo un sistema peggiore di quello che già esisteva.




Quello che non capisco è come Microsoft possa voler monetizzare Halo Infinite con delle semplici micro transazioni. Ti ritrovi con una nuova console, un franchise fortissimo, Xbox Game Pass e non ti rendi conto che sto gioco potrebbe essere un cavallo di Troia perfetto per espandere la tua base di utenti? Da qualche tempo a questa parte Microsoft sta lavorando con una lungimiranza notevole, tra acquisizioni di software house, investimenti nel cloud gaming, potenziamento del game pass, lavoro di PR con Sony e Nintendo e tutto il resto. Fa tutte queste cose, e non capisce che un Halo Infinite del tutto gratuito potrebbe portare sulla sua piattaforma decine di milioni di nuovi giocatori? Ragazzi il sistema di progressione in un gioco di questo tipo è una cosa fondamentale. Io continuo a giocare se mi sento gratificato, se vedo che i numeri del pupazzo migliorano, se prendo altre armi, se mi dai un cappellino, se ottengo una skin figa, se ho un obiettivo. Bilanciami il gioco in modo impeccabile, lasciale perdere le micro transazioni, perché sicuramente i milioni li riprendi già tutti dal gioco in singolo. Lavora per rendere il multiplayer un motivo per cui la gente abbia voglia di provare la tua piattaforma, che magari poi gli piace e restano. Lì c’è il tuo ritorno economico. Non nella skin e nello shader da 5 euro, ma nel nuovo cliente che resta su Xbox e magari si abbona a Game Pass.

Io sono il cretino di prima, quello che non ha studiato e che non capisce nulla di finanza. Ma qui mi sembra che si stia davvero sprecando un’occasione gigantesca.


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