Hitman 3 – Recensione | Maestoso, toccante e soprattutto spietato

Era l’ormai lontano 2016 quando IO Interactive lanciò sul mercato la propria rivisitazione della famosa figura di Hitman, spietato sicario. Ben pochi avrebbero ambito a sfidare l’enorme successo di Hitman Absolution (2012), ed oggi è finalmente possibile ammirare l’opera nella sua completezza. Hitman 3 è infatti la conclusione della trilogia denominata “World of Assassination”, ed è il momento di giudicarla nella nostra recensione, basata sulla versione PC Windows del gioco, al momento esclusiva Epic Store.
Dopo un discutibile 2020, non certo reso migliore dal pessimo lancio del famigerato Cyberpunk 2077, Gennaio 2021 regala un promettente inizio (almeno videoludico). Hitman 3 è infatti stato rilasciato il 20/01/21 al prezzo di 74.99 per PS4/PS5, Xbox One/Series, PC, Nintendo Switch e Google Stadia. Piccola premessa: se siete fan della serie potete direttamente procedere all’acquisto, ne varrà la pena. Per tutti gli altri, benvenuti nella nostra recensione!

Hitman 3 – Recensione: la perfezione è figlia del tempo (J. Hall)

Coloro che hanno giocato i precedenti capitoli della trilogia sapranno senz’altro che la trama non è di certo il punto forte della produzione. Al contrario di vecchi titoli come “Blood Money” o il sovracitato “Absolution”, l’Agente 47 della IO Interactive preferisce che a parlare siano le sue azioni. Ogni incarico è accompagnato da una (semi)plausibile motivazione, ma nei precedenti capitoli è sempre stato difficile poter parlare di vero e proprio coinvolgimento nella storyline principale. L’unica vera novità di Hitman 3 è forse il presentare una scrittura della trama intrigante e non troppo scontata, talvolta quasi toccante, sebbene strizzi l’occhio a qualche cliché di tanto in tanto. Per quanto ciò sia sicuramente frutto anche del notevole colpo di scena al termine del suo predecessore, che eviteremo di raccontare in quanto affrontato anche (e meglio) nel terzo, non possiamo che dichiararci soddisfatti.

Rifinire senza stravolgere

Lo stesso non si può dire invece per quanto riguarda le innovazioni del gameplay, che si limitano a pochissimi (tuttavia apprezzabili) cambiamenti. Il primo, l’unica effettiva new-entry, è una macchina fotografica fornita in dotazione al nostro sicario. Sebbene in un primo momento sia lecito temere che l’Agente 47 sia stato assoldato da Novella 2000, fortunatamente non è questo il caso. La (relativa) utilità è unicamente quella di poter effettuare leggere operazioni di hacking, e talvolta dedurre semplici informazioni. Anche le scorciatoie permanenti hanno fatto la loro comparsa, ovvero percorsi segreti e/o nascosti che una volta sbloccati resteranno tali per ogni nuova incursione nella missione. Al di fuori di ciò il gameplay resta pressoché invariato, con una impercettibile riorganizzazione del layout generale e dei comandi. Sotto questo punto di vista Hitman 3 avrebbe potuto dare decisamente di più, magari con la possibilità di prendere come ostaggio ed usare come “scudo” ignari passanti (cosa già presente in Absolution ad esempio). Restano comunque infiniti i metodi per portare a termine il proprio incarico, arricchiti da alcune delle uccisioni più spettacolari che l’intero franchise abbia mai visto.

Il problema di una scarsa rivisitazione affligge anche il sistema di progressione del gioco, che contempla ancora il classico avanzamento per livelli di professionalità. Per farla breve, ogni volta che compiremo un’azione degna di nota all’interno di uno scenario acquisiremo una maggiore conoscenza dello stesso, che si rifletterà in termini di XP guadagnati. Raggiunta una certa soglia si salirà di livello, fino ad un massimo di 20, ma completare la scalata sarà generalmente abbastanza impegnativo. Ogni nuovo rank consentirà di sbloccare un nuovo diversivo, strumento, travestimento, arma o luogo di spawn iniziale. Tutto ciò poi andrà rifatto non appena ci si voglia dedicare ad un altro incarico, con la possibilità tuttavia di usare l’equipaggiamento già ottenuto. Se consideriamo che ultimare una missione richiederà un’ora circa, mentre invece arrivare alla massima professionalità almeno una decina, è immediato comprendere come sia questo il reale approccio ad Hitman 3.

hitman 3 recensione

Sempre parlando di intenzioni degli sviluppatori, è bene comprendere come IO Interactive non abbia voluto sviluppare uno sparatutto in terza persona. Sebbene vi siano varie armi a nostra disposizione e alcune sfide che richiedano di utilizzarle, non è previsto scorrazzare a pistola sguainata e seminare il terrore tra i passanti. O meglio, è anche divertente farlo, ma non porterà da nessuna parte. L’ecosistema di mira e sparo, nonostante faccia il suo dovere, non è coinvolgente né gratificante: è semplicemente giusto che ci sia. Il vero divertimento consiste invece nello sfruttare l’ambiente e le opportunità che questo offre, o ancora i veleni o gli oggetti in nostro possesso o reperiti durante l’esplorazione. Hitman 3 concede al giocatore un vastissimo ventaglio di opzioni per rendere unico ogni tentativo, ma le armi non sono tra queste.

L’intelligenza artificiale non ha proprio un QI sopra la media, tuttavia è in grado di costituire una seria sfida soprattutto ai gradi di difficoltà più elevati. Nemici allertati da qualsiasi suono, videocamere ovunque e costantemente accese, salvataggi limitati e travestimenti che si sporcano di sangue dopo un omicidio brutale sono solo alcuni dei modificatori che incontreremo a tali livelli di sfida. Come se non bastasse, le Escalation e i Contratti Online permettono di aggiungere ancora più vincoli e restrizioni ad ogni partita, in modo da plasmare gli ostacoli a nostro piacimento.

Ambientazioni che lasciano a bocca aperta

In generale il lavoro di IO Interactive per quanto riguarda ambientazioni e immersività è quantomai encomiabile. Ambienti realistici, sia dal punto di vista della progettazione che della densità di personaggi che li popolano, e maestosi a dir poco. Varietà è, ancora una volta, la parola chiave di questa produzione, con immensi grattacieli che si alternano a inquietanti tenute inglesi e affollatissime città metropolitane. E’ come se ogni location delle 5+1 presenti tenesse personalmente a far capire al giocatore che si è alla fine del viaggio, che la solennità è dietro l’angolo, che l’epica trilogia si sta davvero concludendo. L’occhio più attento sarà in grado di rilevare anche minuziose attenzioni dedicate alla giacca ed alla faccia di 47, che adesso si avvicinano maggiormente agli standard grafici moderni. La colonna sonora, infine, accompagna bene le varie sequenze di gioco, per quanto non risulti mai davvero emozionante (purtroppo).

IOI punta al futuro senza dimenticare il passato

Come il suo predecessore, Hitman 3 permette a coloro che possiedano già i precedenti capitoli di importare dati e mappe senza alcun costo aggiuntivo. Si potrà quindi rivisitare gratuitamente le location passate con la nuova attrezzatura e immergersi in quelle più recenti con il nostro equipaggiamento o travestimento del cuore. Personalmente, dopo aver speso oltre 150 ore su Hitman 2, è una vera consolazione non dover rifare tutto da capo. Inoltre, dal momento che il gioco supporta pienamente l’esperienza VR, è anche possibile godere di tale immersività nelle vecchie ambientazioni. Dal punto di vista della retrocompatibilità insomma, complice anche un sistema di gioco che ha subito ben poche variazioni, non ci si può proprio lamentare.

Consigliato


Dopo un primo capitolo ancora immaturo ed un secondo che lasciava presagire un grande potenziale, Hitman 3 è sicuramente l’esperienza videoludica più completa. Ambientazioni mozzafiato, soprattutto per gli schermi più avanzati, e una trama finalmente degna di tale nome lo rendono un titolo che merita sicuramente l’acquisto. Bisogna tuttavia essere consapevoli che il gioco può essere esaurito in un paio di ore, proprio in virtù della sua regola d’oro, ovvero affrontare le stesse missioni con tecniche diverse. Pertanto, dovendo tirare le somme, ci sentiamo di consigliare l’acquisto a prezzo pieno solo a chi è familiare già con tale trilogia. Un giocatore esterno potrebbe invece apprezzare maggiormente il titolo non appena si dovesse trovare scontato, anche solo di 20€. Ciò non toglie tuttavia che Hitman 3 sia imperdibile, e ci auguriamo che il prossimo progetto su 007 sia all’altezza di questo appena concluso!

Pregi Difetti
  • Una trama finalmente in grado di interessare e talvolta sorprendere;
  • Ambientazioni che emanano spettacolarità da tutti i pori;
  • Integrazione totale con i precedenti capitoli.
  • Poche e deboli innovazioni nel gameplay;
  • IA non convincente a difficoltà media.

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