hitman episodio 3 marrakesh - nrs

Square Enix si è liberata di Hitman perché i soldi dettano legge

Yosuke Matsuda, di Square Enix, ha raccontato un po’ di retroscena sul perché il publisher abbia deciso di allontanarsi da IO Interactive, sviluppatore di Hitman. Sorpresa sorpresa: i soldi.
Nonostante l’ultimo capitolo della serie sia stato accolto in maniera abbastanza positiva da parte della stampa specialistica, le vendite non sono andate molto bene. Forse è stata colpa della natura episodica del prodotto, forse di un marketing sbagliato, difficile dirlo. Il punto è che i numeri auspicati da Square Enix non sono stati raggiunti. E non va bene.

Gli investimenti necessari a sviluppare il gioco sono stati considerevoli, e Square Enix avrebbe avuto difficoltà a mantenere in vita il franchise. “Liberare” lo sviluppatore è stata da questo punto di vista la cosa migliore da fare.

Ultimamente i grandi publisher si trovano in una situazione complessa. Si preferiscono poche IP con investimenti elevati piuttosto che numerose IP di dimensioni più contenute. Il motivo è quasi esclusivamente la Borsa, ovvero la necessità di andare sul sicuro in termini di introiti per far contenti gli investitori.
E’ evidente che il franchise di Hitman si sposi male con le strategie di Square Enix, anche perché da sempre più legato a una struttura per giocatore singolo che non per l’ormai dilagante multiplayer.

Hitman, chissà che direzione prenderà il franchise

hitman episodio 2 sapienzaNell’ultimo periodo abbiamo assistito alla chiusura di uno studio talentuoso come Runic Games, creatore del franchise di Torchlight e del più recente Hob. L’intero mercato sta attraversando una pesante trasformazione, e sembra che il futuro sarà particolarmente torbido per noi giocatori.
I recenti fatti che hanno interessato Electronic Arts porteranno con ogni probabilità a una riduzione dei loot box nell’immediato futuro, ma è praticamente certo che i publisher elaboreranno altri sistemi per massimizzare i propri guadagni.

Il caso di Hitman dimostra ancora una volta che per avere successo in questa industria non è sufficiente produrre titoli di qualità, ma bisogna fare i conti anche con la pericolosa macchina del marketing.

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