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HTC presenta il Vive Pro, ma la realtà virtuale rimane una nicchia

Nel corso del CES 2018 attualmente in corso a Las Vegas, HTC ha annunciato il suo nuovo visore per la realtà virtuale, Vive Pro. E’ una versione riveduta e corretta del modello precedente, offre numerose migliorie ed è pensato per gli utenti più “enthusiast”, o con il portafogli più gonfio.

Si affida a due pannelli basati su tecnologia OLED con risoluzione 2880 x 1600, un incremento del 78% rispetto al primo modello. Ci sono anche due videocamere frontali e due microfoni con sistema di cancellazione dei rumori di fondo. Anche l’ergonomia dovrebbe essere migliorata sensibilmente.

Le vendite dei visori sono incrementate in maniera considerevole nel corso dell’ultimo anno, fino a superare il milione di pezzi venduti (cumulativi) nel terzo quarto del 2017.
I tre protagonisti sono ancora Sony, Valve/HTC e Facebook/Team Oculus. Proprio di recente Sony ha comunicato che il suo PSVR ha superato i due milioni di unità vendute, una diffusione considerevole.
Secondo le parole del direttore generale di VIVE US il mercato sente l’esigenza di un visore per la realtà virtuale di fascia premium, dunque è presumibile che il nuovo Vive Pro non avrà un prezzo molto concorrenziale.


HTC vuole eliminare i cavi

A partire dal terzo quarto del 2018 HTC commercializzerà anche un adattatore wireless che dovrebbe eliminare uno dei problemi principali di queste prime generazioni di visori, ovvero la quantità di cavi di collegamento. La compatibilità è garantita sia con il nuovo Vive Pro che con il modello base.
Nessuna informazione riguardo i prezzi, ma è quasi certi che si starà sopra i 600 euro.

Per quanto i visori si stiano lentamente diffondendo tra i giocatori più hardcore, è innegabile che ancora non ci sia stato il boom nelle vendite che in tanti si aspettavano. La realtà virtuale non è diventata il nuovo standard, e difficilmente lo diventerà di qui a breve.
Ci sono ancora troppi problemi, alcuni di natura meccanica, altri di natura economica. Sono tecnologie da molti punti di vista ancora acerbe, che hanno bisogno di essere perfezionate, e servirà tempo. Per il momento si tratta di semplici diversivi, maniere nuove di fruire dei contenuti, per un effetto wow innegabile.
Ma non si va molto oltre.

Finché non saremo in grado di indossarli per un paio d’ore senza senza dover vomitare tipo idrante, i visori resteranno una periferica per esperimenti dalla durata ridotta. E’ in ogni caso interessante che ci siano già software ibridi come Resident Evil 7, che permettono di essere giocati sia in maniera tradizionale che con l’ausilio della realtà virtuale. In questo mondo si spingono i potenziali clienti a interessarsi alla nuova tecnologia, si raccolgono soldi che con ogni probabilità andranno in ricerca e sviluppo. O nella progettazione di nuovi loot box.
Fate voi.

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