L’Ombra della Guerra rimuove i loot box, ma è il caso di chiedersi perché adesso

La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra era stato pesantemente criticato al lancio a causa della presenza massiva dei loot box. Questi erano pesantemente integrati nel sistema di gioco, tanto da rovinare la straordinaria eredità del predecessore, L’Ombra di Mordor. Le valutazioni da parte della stampa sono state leggermente inferiori, ma in tantissimi hanno comunque comprato il gioco, ritrovandosi a spendere altri soldi per comprare orchi che assistessero nel Nemesis System, uno degli elementi più interessanti di questa serie.

Oggi, a quasi sei mesi di distanza dalla release ufficiale, Monolith fa sapere che saranno rimossi dal gioco sia il sistema dei loot box che delle micro transazioni.
I giocatori avranno tempo fino al 17 Luglio per spendere il denaro reale che hanno investito sul gioco.
Warner Bros. ha rilasciato un comunicato in cui ammette che le micro transazioni e i loot box rischiano di rovinare il Nemesis System, così come anche la qualità dell’esperienza dei giocatori e l’immersione nel mondo di gioco.

Oggi, sei mesi dopo il lancio, Warner Bros. si accorge improvvisamente che i loot box danneggiano la qualità del loro prodotto. Sei mesi dopo il lancio.
Direi che le possibilità sono due.
– Scenario 1: Monolith e Warner si sono alzate una mattina in preda a crisi mistica, hanno compreso che il Cristo redentore è l’unica via e che siamo tutti fratelli, quindi non è giusto abusare del prossimo.
– Scenario 2: Monolith e Warner non stanno guadagnando più nulla dal gioco quindi rimuovono i loot box alla ricerca di pubblicità positiva per vendere qualche copia in più.

Personalmente credo che la seconda opzione sia razionalmente più probabile.

La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra

Tralasciando il fatto che il gioco non sarebbe mai dovuto uscire con dei loot box così pesantemente integrati nell’esperienza, Monolith esattamente cosa vuole adesso? Un applauso? Ci teniamo tutti per mano e facciamo esercizi di fiducia?

Avrebbero potuto rimuovere i loot box alla fine dello scorso anno. Se volevano fare la parte dei buoni bastava ascoltare la community mentre si consumava il “dramma” di Star Wars Battlefront 2. Ma no, hanno fatto finta di nulla.
Avrebbero potuto farlo durante l’inasprimento dei rapporti tra Bungie e la community di Destiny 2. Ma no, non hanno fatto assolutamente nulla.

Decidono di farlo adesso, dopo che Electronic Arts ha deciso di chinare il capo rendendo finalmente il suo Battlefront 2 un prodotto onesto. Si adeguano perché lo hanno fatto anche gli altri, non ci sono alternative. A parte Konami ovviamente, ma lì si parla di oriente contro occidente, è un discorso più ampio.

Penso che oggi sia diventato fin troppo comodo fare la cazzata, chiedere scusa dopo aver intascato i soldi e aspettarsi di ricevere le lodi della community. Credo che in tanti stiano cominciando a marciarci su un po’ troppo.
Non serviva un genio per capire che il Nemesis System era stato totalmente devastato rispetto a quello del primo capitolo, e non credo servissero sei mesi perché qualcuno in Monolith se ne accorgesse.

La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra

Semplicemente hanno smesso di registrare profitti significativi, si sono fatti due conti e hanno capito che con un po’ di pubblicità positiva sarebbero riusciti a piazzare qualche copia in più, guadagnando più denaro di quanto non stessero guadagnando con le micro transazioni. Semplice e lineare.

L’Ombra della Guerra era un gioco praticamente dimenticato, oggi torniamo a parlarne e torniamo a dargli visibilità. In parte il piano ha funzionato quindi, solo che io non sono qui per stringerti la mano e dirti che hai fatto la cosa giusta.

Cerchiamo di mantenere sempre la nostra lucidità ragazzi, nessuno fa niente per niente, nessuna grossa corporazione decide di fare la “cosa giusta” se dietro non ci sono interessi di altro tipo.
Monolith vuole ripristinare l’immagine di un franchise, ma solo dopo aver spremuto per bene i suoi acquirenti.
Direi che è troppo tardi, troppo facile, troppo disgustoso.