Meg’s Monster – Recensione

Conoscendo i precedenti lavori dello sviluppatore Odencat, Meg’s Monster ha catturato rapidamente la nostra attenzione. Fin dalle prime immagini ci è sembrato un progetto concettualmente simile al bellissimo Undertale (qui la nosta recensione). È anche questa una produzione indipendente dalla durata ridotta (circa 5 ore per fare tutto, ma anche il prezzo è piuttosto basso), è un gioco fortemente incentrato sulla narrativa e, un po’ come Undertale, non vuole offrire un’esperienza di gaming tradizionale. Abbiamo giocato a Meg’s Monster in versione PC Windows utilizzando Steam Deck (nessun problema di compatibilità o crash), e siamo pronti ora a offrirvi la nostra recensione completa.

PiattaformeSteam, Nintendo Switch, Xbox Series
LinguaItaliano

Meg’s Monster – Recensione

Diversamente da quello che le immagini potrebbero lasciar pensare, Meg’s Monster non è un gioco di ruolo 2D, ma si avvicina più al genere delle visual novel, con qualche piccolo minigame. Come anticipato, la trama è il pilastro portante della produzione, mentre il gameplay riveste un ruolo piuttosto marginale. Per la maggior parte del tempo seguiremo semplicemente la storia, narrata attraverso dialoghi testuali tra i personaggi.
La trama di Meg’s Monster è buona, affidandosi anche ad idee piuttosto originali. Il giocatore veste i panni di Roy, un potente mostro che abita nel Sottomondo in compagnia dell’amico Golan. Un giorno Roy incontra Meg, una bambina che sembra essersi perduta in questo strano mondo, e che adesso è alla ricerca della mamma e di un modo per tornare a casa. Incerti sul da farsi, Roy e Golan si accorgono che la bambina ha un qualche tipo di potere, e che il Sottomondo stesso smetterebbe di esistere se la piccola si mettesse a piangere. Decidono quindi di darle una mano a trovare la madre, soprattutto per scongiurare il rischio di una catastrofe che ucciderebbe tutti gli abitanti del Sottomondo.

La storia di Meg’s Monster si sviluppa intorno al rapporto tra Meg, vitale, fragile e innocente, e Roy, dal carattere burbero, possente e terrificante agli occhi dei suoi stessi simili. Nel corso della narrazione vedremo un’evoluzione nel personaggio di Roy, ma anche nell’amico Golan, caratterizzato davvero bene e ottimo comprimario. La qualità della sceneggiatura è purtroppo un po’ incostante, e rallenta dopo le ottime battute iniziali. Si riprende però con decisione sul finale, offrendo una progressione più incalzante e dialoghi più incisivi. Essenzialmente Meg’s Monster è un racconto piacevole, ma a nostro parere sarebbe stato molto più efficace se fosse stato più condensato. Forse era possibile tagliare un’ora o più per ottenere un risultato più convincente.

Il gameplay è ridotto all’osso, senza alcun tipo di esplorazione. Per spostarci selezioneremo la destinazione desiderata all’interno di una piccola mappa. A volte avremo delle destinazioni facoltative, dove assisteremo a scenette che approfondiscono su un determinato personaggio, ma nulla di davvero rilevante. Una volta arrivati nell’area di interesse dovremo solo interagire con qualcuno o qualcosa per dare il via al dialogo successivo.
Nel corso del gioco dovremo anche affrontare degli avversari, sempre comunque in punti specifici della storia. Il sistema di combattimento è semplice, a turni, basato su poche regole e, nelle fasi più avanzate, arricchito con alcuni minigiochi. Piacevole, ma nulla di trascendentale. Il livello di sfida è infatti molto basso, e i combattimenti stessi sono congegnati più che altro come puzzle. Essenzialmente dovremo solo capire quando curarci, per il resto sarà davvero difficile morire.

Meg’s Monster è accompagnato da una buona colonna sonora, che ha un paio di pezzi piacevolissimi. Consapevole della qualità, lo sviluppatore ha deciso di mettere in vendita anche la soundtrack in formato digitale, una scelta sensata.
Il comparto visivo del gioco è quello tipico dell’era 16 bit. Abbiamo quindi una grafica bidimensionale e una pixel art apprezzabilissima, specie nel design di alcuni dei personaggi. Lo stile ricorda alla lontana Undertale, e lo abbiamo trovato gradevole.

Consigliato

Meg’s Monster è da intendersi come un racconto breve da gustarsi in poche sessioni di gioco. La storia è scritta bene, ma è forse un po’ lenta subito dopo le battute iniziali. Fortunatamente la qualità si alza nuovamente proseguendo, culminando poi in un finale convincente. Avvicinatevi a questo gioco consapevoli che, anche se l’impostazione grafica è da RPG, il genere di appartenenza è molto più vicino a quello delle visual novel. Ve lo consigliamo se siete alla ricerca di una storia delicata e toccante.

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