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Monster Boy And The Cursed Kingdom – Recensione | Alla riconquista del regno

Dopo i precedenti remake di Wonder Boy Returns e Wonder Boy: The Dragon’s Trap i ragazzi di Game Atelier tornano alla ribalta con Monster Boy And The Cursed Kingdom. Forti della partecipazione del creatore originale della serie, Ryuichi Nishizawa, gli sviluppatori sono stati in grado di confezionare un titolo di altissimo livello, che si pone come degno erede spirituale della saga Wonder Boy. A differenza di The Dragon’s Trap, remake del 3° capitolo della saga, The Cursed Kingdom è un titolo originale che si pregia di essere sia un degno omaggio alla storica saga sia un moderno platform-metrodivania. Scopriamo in dettaglio cosa il gioco ci offre in questa recensione.

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Monster Boy And The Cursed Kingdom – Recensione

Data di uscita: 04/12/2018
Versione recensita: XB1
Disponibile su: PC, PS4, XB1, NSW
Lingua: Inglese, Italiano, Spagnolo, Francese, Tedesco, Portoghese, Russo, Cinese, Giapponese, Coreano
Prezzo di lancio: €39.99

Monster Boy and the Cursed Kingdom si apre con una bella animazione che aiuta a creare l’atmosfera. La storia si pone è una favola dai toni leggeri, giocosi e a tratti onirici. Il protagonista è Jin, un ragazzo dai capelli blu capace di trasformarsi in diversi animali e acquisirne le abilità.
Presone il controllo ci troveremo invischiati in una serie di eventi che porteranno scompiglio nell’intero regno. Lo zio Nabu infatti, in preda ai fumi dell’alcol e armato di un bastone magico, sta trasformando tutta la popolazione in animali antropomorfi. Stessa sorte toccherà a Jin che, lanciato all’inseguimento dello zio, verrà trasformato in un uomo-maiale (la prima delle 5 forme che potrà assumere nel gioco). Per fermare l’avversario e spezzare l’incantesimo serviranno delle particolari sfere magiche. Naturalmente recuperale sarà tutt’altro che facile e immediato. Ci ritroveremo quindi a vagare per ogni landa e anfratto del regno, affrontando ostacoli, sconfiggendo nemici e risolvendo puzzle.

Monster Boy and the Cursed Kingdom è un’avventura 2D, forte di molti elementi platform, di puzzle ambientali e di elementi alla metroidvania. Non aspettatevi però di affrontare i livelli in maniera sequenziale. Ci si trova invece in una sorta di open world bidimensionale, dove tutte le zone sono legate tra di loro, dando origine a un mondo interconnesso e organico.

Monster Boy and the Cursed Kingdom – Trailer di lancio

I quadri risultano davvero ben congegnati, ricchi di segreti e aree nascoste pronte ad essere scoperte dai giocatori più intraprendenti. Fondamentale la mappa, che pian piano si dipanerà mentre esploreremo in lungo e in largo. Grazie ad essa potremo tenere traccia delle sezioni inesplorate o individuare la prossima meta. Procedendo nell’avventura e sbloccando le diverse forme animalesche (così come i nuovi equipaggiamenti e le nuove abilità) potremo accedere ad aree prima irraggiungibili o scoprire nuovi segreti in quelle già esplorate.

La ricerca delle 5 sfere magiche ci porterà così a viaggiare tra un pletora di differenti scenari, tra grotte ghiacciate, lussureggianti foreste, un vulcano e antichi templi. L’esplorazione è resa varia da un buon numero di nemici differenti che alzerà anche il tasso di sfida. Inoltre si dovranno affrontare una serie di enigmi ambientali che richiederanno l’uso intelligente delle abilità del protagonista.

Come da tradizione, giunti alla fine delle varie aree, prima di entrare in possesso dell’agognata sfera, dovremo affrontare il boss di turno. Capita in rari casi che l’avanzamento risulti più arduo a causa di una posizione dei checkpoint non ottimale. Morendo lungo il percorso saremo trasportati al punto di ripristino più vicino conservando denaro raccolto e oggetti ma con una percentuale ridotta di punti vita. Procedere con HP bassi renderà quelle sezioni un po’ più ardue di quanto siano in realtà.
Superati gli ostacoli ci si troverà dunque al cospetto del boss di turno. Tali scontri risultano davvero interessanti. Strutturati a metà strada tra semplice battaglia e puzzle, richiedono l’uso congiunto di forza bruta e materia grigia per poterne venire a capo vittoriosamente.

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In Monster Boy and the Cursed Kingdom il gameplay cambia in base alla nostra forma

Come già anticipato, Jin nel corso dell’avventura potrà tramutarsi in 5 forme animali antropomorfe. La prima è quella suina. In questa forma non potremo utilizzare alcun equipaggiamento ma dovremo affidarci alle peculiari abilità dell’uomo-maiale. Tra queste troviamo una forza maggiorata, la possibilità di ricorrere a varie magie e la possibilità di effettuare uno speciale salto con schiacciata verso il basso, molto utile in diverse situazioni sia di puzzle-solving che di combattimento. Inoltre, grazie al fiuto del maiale si potranno portare alla luce diversi elementi nascosti nello scenario, siano essi leve, piattaforme, scrigni o porte segrete.
La seconda forma è quella di serpe. In queste dimensioni ridotte ci si potrà intrufolare nei luoghi più angusti, liberarsi a suon di testate, oppure scalare pareti e soffitti ricoperti di muschio.

Successivamente si avrà la possibilità di trasformarsi in uomo-rana. In queste fattezze si potrà utilizzare la lingua prensile per appropriarsi delle armi nemiche o per raggiungere luoghi precedentemente fuori portata, si potranno esplorare i fondali marini senza debito di ossigeno e, cosa molto importante, si potrà indossare un equipaggiamento. Spada, scudo, armatura, bracciale e stivali saranno gli oggetti  tra cui scegliere. Grazie all’equipaggiamento si potranno sbloccare nuove abilità e bonus: ad esempio si potranno effettuare doppi salti o sarà perfino possibile cavalcare le nuvole grazie a speciali stivali. Anche le forma successiva, ovvero quella leonina, può usare l’equipaggiamento. Le sue principali abilità sono la carica in corsa oppure un salto caricato, utili per travolgere i nemici o sbloccare percorsi prima inaccessibili.
L’ultima forma è quella dragoniana, che ci permetterà di volare e sparare palle di fuoco. Tale forma è la più versatile e sarà la più utilizzata.

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Monster Boy and the Cursed Kingdom è interamente disegnato a mano

Passare da una forma all’altra è molto immediato grazie al menu radiale, accessibile tramite i pulsanti posteriori del joypad. Il gioco verrà messo temporaneamente in pausa permettendoci di effettuare cambi di forma istantanei. Questa possibilità è tutt’altro che accessoria, data la grande connessione che sussiste tra scenario, enigmi e abilità di Jin. Attraverso la quindicina d’ore necessarie a completare l’avventura, il giocatore si troverà immerso nel magico mondo di Monster Boy and the Cursed Kingdom come pochi titoli sanno fare. La difficoltà è leggermente tarata verso l’alto, garantendo un livello di sfida sufficiente a non far scemare l’interesse. Esplorazione, combattimento e risoluzione di enigmi si alternano e fondono senza soluzione di continuità, creando un ritmo di gioco incalzante.

Aggiungiamo anche delle sortite nel mondo degli shump la prima volta che si diventa draghi ed il livello delle segrete del castello a base di stealth e ci troveremo di fronte ad un titolo davvero completo. The Cursed Kingdom vuole coinvolgere per tutta la sua durata, e cerca sempre qualcosa di nuovo da proporre per stuzzicare il giocatore. C’è molta carne al fuoco anche per i completionist che si troveranno alle prese con la ricerca dei frammenti per forgiare l’armatura segreta, la raccolta degli spartiti musicali, il recupero di tutti i cuori per aumentare i punti vita e la scoperta degli speciali semi che incrementano le capacità magiche. In questo modo le ore totali possono superare tranquillamente la ventina.

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The Cursed Kingdom prevede una certa varietà di scenari

La bellissima grafica sarà il primo elemento che balzerà all’occhio avviando il gioco. Sfondi e personaggi sono completamante disegnati a mano e da subito colpisce la quantità di particolari, attenzioni e dettagli che sono riposti in ogni elemento dello scenario. Anche le animazioni degli sfondi o gli elementi in primo piano, così come le movenze del protagonista e dei vari nemici sorprendono per qualità e realizzazione. Il colpo d’occhio viene valorizzato poi da un intelligente utilizzo del cel-shading, ovvero la tecnica per far sembrare i modelli bidimensionali. I contorni dei personaggi in primo piano sono resi leggermente marcati a differenza di quelli di sfondo, più leggeri e soffici, in modo da farli risaltare.

La palette cromatica adottata utilizza una vasta gamma di toni che permettono al titolo di spiccare sulle TV di ultima generazione. Si dà origine a scenari che sembrano usciti direttamente da un quadro.
Il tutto è sorretto da una realizzazione tecnica davvero solida. I comandi rispondono sempre con prontezza ed il gioco scorre via fluido e senza intoppi di alcun genere. Pur non raggiungendo le vette grafiche e stilistiche di Ori And The Blind Forest o del suo seguito, il titolo riesce comunque a deliziare la vista del giocatore.

Grazie al supporto di compositori videoludici di prima classe come Motoi Sakuraba, Michiru Yamane, e Yuzo Koshiro la colonna sonora risulta essere di alto livello. Ogni pezzo riesce a dare carattere alle varie zone e riesce a sottolinearne le caratteristiche: la musica è incalzante nei momenti più d’azione, calma e rilassata negli scenari più naturali e rockeggiante negli scontri con i boss e nei momenti più frenetici.

Consigliato


Monster Boy and the Cursed Kingdom è uno dei giochi più riusciti del 2018. La grafica è veramente ben fatta, il comparto audio di prim’ordine e il gameplay è solido e robusto. L’attenzione al dettaglio posta dagli sviluppatori nella creazione della loro opera permea ogni bit del gioco e gli dona quel tocco in più. Le animazioni e i personaggi trasmettono energia e fluidità, gli sfondi donano profondità e sono ricchissimi di dettagli. Il ritmo di gioco non stanca ed il gameplay si rivela essere sfaccettato e interessante per tutta la durata dell’avventura. Tutti gli elementi che compongono il gioco sono organici, coreografati in maniera impeccabile e danno origine ad un mondo bello da vedere, interessante da scoprire e sfidante da superare.
Anche se pubblicato in un mondo sempre più orientato al raggiungimento del fantomatico fotorealismo e malgrado la sua natura di titolo a scorrimento bidimensionale, The Cursed Kingdom è in grado di spiccare anche fra le produzioni tripla A. Provatelo, non ne rimarrete delusi.

Pregi Difetti
  • Grafica pulita, colorata e dal design molto riuscito
  • Realizzazione tecnica eccellente
  • Gameplay profondo, variegato e ricco di sfumature
  • Ottimo senso di sfida
  • Sezioni platform ben studiate
  • Alcuni checkpoint a volte troppo distanti tra loro
  • Alcune sezioni platform non semplicissime per i meno avvezzi

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