Sono volate parole grosse su Twitter tra George Broussard, uno dei creatori di Duke Nukem, e Markus “Notch” Persson, nome dietro al quale si cela Minecraft. Il motivo del contendere sono i titoli free-to-play.
Alle critiche di Notch alle dinamiche freemium di questo tipo di titoli, Broussard ha risposto stizzito: “Gli sviluppatori che pensano di essere parte di un elite, e che criticano i free-to-play, dovrebbero abbassare la testa.”
Il tweet di risposta di Notch non si è fatto attendere:”I free-to-play dovrebbero essere illegali.“.
Il creatore di Minecraft, inoltre, ha paragonato i giocatori di free-to-play a drogati e malati di gioco d’azzardo, senza troppi complimenti.
Fonte: Pocketgamer.com
Che scarseggiano è verissimo, ma non sono del tutto inesistenti, è per questo che dico che non bisogna massificare. Lo stesso Path of Exile è uno spettacolo, e avevo dimenticato di menzionarlo. Penso che qualsiasi sistema commerciale possa funzionare se adoperato in maniera intelligente. Non dimentichiamo che ci sono prodotti come The Witcher 3, che vengono supportati gratuitamente (per buona parte) dopo la release aggiungendo piccoli ma graditissimi contenuti. Dal lato opposto c’è Assetto Corsa, prodotto che passa la vita in early access per poi rilasciare come DLC contenuti che sarebbero dovuti palesemente rientrare nel gioco base.
Direi che dipende tutto dal team di sviluppo e dal publisher, Notch è un po’ Bleszinsky da questo punto di vista, spesso si lascia andare a commenti eccessivi, forse per carattere.
Tra un F2P e un B2P con microtransazioni, DLC al day one e altre porcherie del genere preferisco indubbiamente il primo ma c’è anche da dire che oggi i F2P di rilievo, ad eccezione di alcuni titoli come Path of Exile, Smite, Hearthstone etc. , stiano scarseggiando.
Penso, ad ogni modo, che la dichiarazione di Notch fosse dettata dalla stizza del momento più che dalla razionalità.
A me sembra un commento esagerato, personalmente ho visto dei free to play disegnati bene, che non forzano ad acquisti e non hanno transazioni invasive. Mi sono divertito parecchio con giochi come Real Racing 3, Sonic Dash e Rocket Robo. Secondo me dipende tutto da come gli sviluppatori decidono di implementare il free to play: molti studi indie possono proporre idee che non compromettono la giocabilità, mentre team più grossi in genere puntano a rientrare nei costi il più velocemente possibile. Non credo sia giusto fare di tutta l’erba un fascio, nelle mano giuste il free to play può funzionare.
Come non essere d’accordo con Notch in questo frangente…