Nintendo Switch OLED: la delusione che scalda l’estate

Sembra che i leak di Bloomberg ed Emily Rogers alla fine non siano serviti proprio a nulla. Nintendo sorprende tutti con quella che chiama non Switch Pro, ma Switch OLED, una console che in effetti è una semplice revisione della macchina originale. Nulla di davvero sorprendente sotto il sole, con un hardware molto simile a quello della console tradizionale, a parte uno schermo OLED da 7 pollici (0,8 in più del modello base). Questo dovrebbe garantire neri perfetti, contrasti più elevati e una maggiore saturazione, al costo del burn in che affligge tutti i pannelli basati su questa tecnologia. Sicuramente i videogame appariranno più piacevoli in termini cromatici, ma ancora una volta ci ritroviamo senza parole nell’osservare le decisioni di Nintendo.

I rumor che volevano Switch Pro ormai in dirittura d’arrivo avevano goduto di un seguito sostanziale. Buona parte della community desidera ardentemente un incremento nella qualità grafica su Switch, sia perché i videogame multipiattaforma soffrono confronti impietosi, sia perché aliasing e framerate lasciano spesso a desiderare. È lecito quindi desiderare qualcosa di più performante, specie adesso, a quasi 5 anni di distanza dal lancio della console.

In tantissimi chiedevano, con la fantomatica Switch Pro, un upgrade al SoC della console, un miglioramento nelle prestazioni che permettesse di raggiungere una risoluzione 4K o simile. In realtà, Nintendo avrebbe potuto adottare – in teoria – più soluzioni. Avrebbe potuto optare per un 4K, certo, in modo che giocando su TV si godesse di una definizione elevata. Ma sarebbe bastato anche solo incrementare la risoluzione fino a raggiungere i 1080p reali, accettando il lavoro di upscale delle TV per raggiungere il 4K. Perché bisogna capire che, in tanti casi, i 1080p di Switch in modalità docked sono a dir poco discutibili.

Nintendo ha avuto su Switch dei problemi di aliasing evidenti, sia in modalità portatile che docked. I videogame, anche quelli prodotti internamente, soffrono di scalettature marcate, che rendono l’esperienza molto meno piacevole di quanto dovrebbe. Avere i 1080p non è neanche lontanamente sufficiente su uno schermo da 47, 55 o 65 pollici, se non si accompagna la risoluzione nativa con un anti aliasing all’altezza. Perché puoi upscalare quanto vuoi, ma una TV non può fare miracoli.
Il 1080p può andare bene senza anti aliasing, ma solo in un display di piccole dimensioni, quali possono essere i 6,2 pollici, o anche i 7 pollici. In quel caso la classica risoluzione Full HD può dare buoni risultati anche con qualche scaletta, perché la densità di pixel per pollice quadrato è abbastanza elevata da non rendere il problema troppo evidente. Tuttavia, quello che abbiamo con Switch OLED è la classica risoluzione 720p in mobile e una 1080p insoddisfacente in docked. Inutile dire che in mobilità, usando Switch OLED, la resa grafica sarà peggiore rispetto al modello base, dato che il PPI si ridurrà in accordo con le dimensioni maggiorate. Avremo insomma una situazione molto simile a quella di 3DS e 3DS XL, dove la definizione del primo era superiore rispetto a quella del fratello maggiore.

Abbiamo parlato di aliasing e di impatto visivo, ma naturalmente c’è anche un altro elemento di cui discutere, un elemento che risponde al nome di framerate. Su Switch esistono infatti limitazioni enormi in questo senso, che una revisione avrebbe potuto arginare con grande semplicità. I 720p mobile e i 1080p docked, oltre ad essere una festa per aliasing e definizione, soffrono spesso di rallentamenti evidenti, con alcuni videogame che scendono fino a livelli imbarazzanti. Possiamo pensare ad Hyrule Warriors, con i suoi 18 frame al secondo che in un action sono la morte. O possiamo pensare a Xenoblade Chronicles 2, che per mantenere un framerate accettabile deve scendere sotto i 500p. E Xenoblade è un videogame first party, sviluppato da un team che ha esperienza da vendere.

A Switch Pro, o OLED che dir si voglia non serviva cambiare SoC, non era necessario sostituire il processore o il chip video. Esattamente come fatto con New Nintendo 3DS, sarebbe bastato un upgrade al clock della CPU. La fai lavorare più velocemente, guadagni quei 3, 5 fotogrammi in più che non ti ridefiniscono la vita, ma almeno lanci un osso a una community affamata. Migliori qualcosa, fai finta che t’importi aggiustare le cose che non vanno. Un clock non si aumenta a caso, certo, bisogna migliorare il raffreddamento, ma si parla di modifiche “piccole”, che magari interessano solo la gestione dei flussi d’aria nel case. Nulla che un’azienda come Nintendo non possa risolvere in una settimana di lavoro.

Hanno scelto di chiamarla Switch OLED, perché di Pro questa console non ha assolutamente nulla. Potevano sfruttare il lancio della nuova macchina per operare un taglio prezzi sugli altri due modelli, ma nemmeno questo è stato fatto. Nintendo produce videogame, e genera profitto dalla vendita delle console. Un profitto che, nel corso degli ultimi 4 anni e mezzo, è andato via via incrementando. Poteva permettersi una riduzione, ma non l’ha ritenuto opportuno. Poteva concedere uno spazio d’archiviazione interessante, ma si è limitata a raddoppiare la quantità di memoria, passando da 32 a 64GB. Un raddoppio di memoria in 4 anni e mezzo, quando già al lancio si accusava il quantitativo ridicolo. Nel mondo degli smartphone i produttori cercano di raddoppiare i tagli ad ogni generazione. Nintendo raddoppia dopo 4 anni e mezzo. E niente modifica nemmeno alla tipologia di memoria, che mantiene la stessa velocità di lettura e scrittura.

Nuova macchina, magari approfittiamone per introdurre una batteria più performante, dato che sarà utilizzata soprattutto in mobilità? Stiamo dando uno schermo OLED, almeno cerchiamo di superare le 2 ore e mezza, 3 ore di utilizzo. Nemmeno questo è stato possibile, perché ovviamente il SoC è quello che è, e l’OLED tende a consumare in media un po’ più di un IPS. Incremento di dimensioni e cambio tecnologia, quindi i nostri ingegneri non riescono a migliorare nemmeno la batteria, uno dei punti cruciali di qualsiasi console portatile.

E parlando di console portatili, qual è il valore aggiunto di Switch OLED per tutti i giocatori che preferiscono un utilizzo con la TV? Il cavo Ethernet? Proponiamo una macchina nuova e ci aspettiamo che qualcuno effettui un upgrade per liberarsi del WiFi? Questo non è un selling point, e Nintendo deve saperlo. Non ha proposto nulla di interessante per tutti i giocatori che non usano Switch in mobilità. E lo ripeto, bastava un piccolo incremento nel clock, aggiungere una virgola di RAM, incrementarne la frequenza. C’erano tante soluzioni per migliorare, affinare un minimo la macchina, ma Nintendo ha scelto uno schermo più grande e una definizione più bassa.

In tutto questo, se giochi in modalità portatile e vuoi sfruttare il nuovo stand, continui a non poter ricaricare la tua console. Robe da ingegneria aerospaziale.

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