Negli ultimi anni c’è stato un certo ritorno di un genere che sembrava destinato all’oblio. Sto parlando ovviamente delle avventure grafiche, che grazie ad alcuni remake di classici del passato e a nuove produzioni di altissimo livello hanno saputo ritrovare uno spazio nel difficile mercato moderno.
Odysseus Kosmos and his Robot Quest è un prodotto episodico appartenente a questo genere. L’avventura completa sarà composta da cinque capitoli, che saranno rilasciati poco per volta entro i primi mesi del prossimo anno.
Mi ha colpito per lo stile grafico gradevole e l’ambientazione atipica, ha saputo incuriosirmi. Ho completato da poche ore il primo capitolo della storia, che mi ha impegnato per circa 4 ore. Un’avventura tutto sommato piacevole, anche se non all’altezza dei mostri sacri di Schafer e Gilbert.
Odysseus Kosmos – Recensione
Il gioco ci porta nello spazio, all’interno di una nave impegnata in un viaggio interstellare, che si trova adesso in prossimità di un gigantesco buco nero. Vestiremo i panni di un ingegnere aerospaziale, l’Odysseus Kosmos che dà il titolo al gioco. Siamo incaricati di garantire il funzionamento della nave, perché gli incidenti possono sempre capitare, e quando sei così dannatamente lontano da casa può essere un problema. Inutile dire che nel corso dell’avventura le cose non fileranno esattamente lisce come l’olio.
Ad accompagnarci nel viaggio c’è Barton Quest, un robot intelligente con cui Odysseus ha un rapporto bizzarro e in qualche modo divertente.
Odysseus Kosmos, capitolo 1 – Teaser trailer
Come vi anticipavo, questo primo capitolo vi impegnerà per una manciata di ore, dipende fondamentalmente da quanto sarete bravi a risolvere gli enigmi.
Non ci sono moltissime ambientazioni da esplorare, direi una decina o poco più. Gli sviluppatori hanno però lavorato bene in termini di oggetti: sono piuttosto numerosi, creano la giusta confusione nell’inventario, spingono a pensare in maniera creativa. A volte fin troppo creativa, a dirla tutta.
Questo è uno dei problemi con cui tutte le avventure grafiche devono confrontarsi, ovvero trovare il giusto equilibrio tra accessibilità e livello di sfida.
Di recente ho voluto rigiocare al buon Randal’s Monday, un gioco di questo genere che avevo trovato piacevole per il particolare umorismo. Con mia sorpresa avevo dimenticato gran parte degli enigmi, e ho avuto grosse difficoltà in alcuni casi, proprio perché la logica era a volte forzata.
In Odysseus Kosmos si verifica qualcosa del genere, ci sono alcuni passaggi non proprio sensatissimi. C’è sempre un qualche tipo di razionalità alla base di tutto, ma in alcuni casi si arriva a livelli di difficoltà eccessivi. In più occasioni mi sono ritrovato a dover ricorrere al classico “combina tutto con tutto”, perché in termini logici non arrivavo a comprendere la consequenzialità di certe azioni. Non succede sempre, ma succede.
Con ogni probabilità se siete cresciuti con Monkey Island, Full Throttle e Day of the Tentacle dovreste riuscire a superare tutti gli ostacoli. Con qualche difficoltà, ok, ma senza bloccarvi troppo a lungo.
Il gioco prevede un sistema di suggerimenti che dà alcuni indizi, senza però svelare del tutto la soluzione degli enigmi. Diciamo che tende più che altro a mettervi sulla retta via nel caso in cui foste del tutto privi di idee. Per tutte le altre esigenze esiste sempre YouTube.
Un elemento del gioco a mio parere non esaltante è il comparto audio. I dialoghi non sono doppiati, ma si affidano a una specie di borbottio che non ho trovato piacevole. Più giochi utilizzano soluzioni del genere, ma in questo caso specifico non sono rimasto soddisfatto.
Altro punto a sfavore riguarda la colonna sonora, che francamente potrei definire al massimo mediocre. Le tracce di accompagnamento sono poche e non mi hanno convinto, tanto che dopo una manciata di minuti ho preferito rimuoverle del tutto attraverso il menu delle opzioni.
Buona invece la direzione artistica, come era evidente già dalle prime immagini del gioco.
Il primo episodio di Odysseus Kosmos mostra luci e ombre. E’ un progetto che ha ampi margini di miglioramento, ma anche nella sua condizione attuale riesce ad essere piacevole per gli amanti delle avventure grafiche. Non è perfetto, ci sono mancanze evidenti sotto più punti di vista. In particolare la logica di alcuni puzzle mi sembra discutibile, il design degli enigmi non è sempre validissimo. Non è insomma un lavoro brillante, piuttosto un punta e clicca comunque in grado di mettere alla prova la creatività del giocatore e la sua materia grigia.
Peccato inoltre per il comparto sonoro, che non mi ha convinto.
Restiamo in tutti i casi sopra la sufficienza, per cinque euro direi che è un’offerta più che onesta.