Our World is Ended

Our World is Ended – Recensione | Visual Novel sci-fi con poco carattere

Esclusiva PS Vita fino al 2017, Our World is Ended è una visual novel con elementi sci-fi ambientata nella Tokyo odierna. La versione giunta su PC, Switch e PS4 ha dalla sua un malloppo niente male di contenuti aggiuntivi rispetto alla precedente, tra cui nuove CG e un buon 30% di storia in più.
Non avendo potuto recuperarlo due anni fa, abbiamo atteso aprile per dargli una possibilità. Le aspettative c’erano tutte, alla luce di una vaga somiglianza con Steins;Gate e il curriculum promettente degli sviluppatori, RED Entertainment. Vediamo se il titolo sia riuscito a mettere sul piatto qualcosa di interessante nella nostra consueta recensione.

Our World is Ended – Recensione

Data di uscita: 18/04/2019
Versione recensita: NSW
Disponibile su: PS4, PSV, NSW
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €59.99

Our World is Ended, come annunciato in apertura, appartiene al genere delle visual novel. Di conseguenza non ci saranno veri e propri elementi di gameplay ma una serie di dialoghi e situazioni da leggere come si fa con un qualsiasi libro. Il nostro protagonista è Reiji Gozen, un normalissimo studente universitario che lavora part time in una software house videoludica. Il nome dello studio è Judgement 7 e si compone di 6 membri, uno più strambo dell’altro.

L’intreccio ruota attorno a un dispositivo di realtà virtuale che consentirebbe di osservare il mondo come mai prima d’ora. Si tratta di un visore con hardware integrato con il quale è possibile applicare texture agli oggetti in tempo reale e interagire con NPC e altri giocatori online. Durante una fase di beta testing, Reiji e la sua collega Yuno Hayase incorrono però in un bug molto singolare.

In sostanza gli appare davanti una Tokyo in rovina e una misteriosa ragazza, portavoce di una fine del mondo ventura. Se tutto ciò sia una semplice allucinazione, un bug nel sistema o chissà cosa lo si scoprirà nelle circa 25 ore di durata del gioco, tra loschi piani di conquista del mondo e vicissitudini quotidiane come in ogni visual novel fantascientifica che si rispetti.

Detto ciò, conviene specificare una cosa. Se conoscete Steins;Gate e il meno popolare Death End Re:Quest, recensito qualche tempo fa, Our World is Ended vi provocherà parecchie sensazioni di déjà-vu. Né la storia né i personaggi sono lontanamente originali. A grandi linee parliamo di una trama non troppo ispirata e prevedibile, con colpi di scena telefonatissimi, e di un cast formato al 79,8% da stereotipi ambulanti.

Our World is Ended – Trailer di lancio

Questo gli scrittori lo sapevano e hanno fatto di tutto per mettercene a conoscenza con palate di autoironia e alcuni sfondamenti della quarta parete in fin dei conti simpatici. Il problema è che non si riesce a empatizzare con nessuno dei personaggi perché eccessivamente caricaturali e irrealistici. Una buona metà delle righe di testo è composta da dialoghi assurdi e gag ripetute allo sfinimento, in cui la tsundere di turno prende a pugni i colleghi che le danno della tavola da surf per mancanza di tette o cerca di nascondere senza successo la cotta per il protagonista riempiendolo di insulti.

Ok, una o due volte può essere anche divertente ma quando per quasi 30 ore vedi gli stessi siparietti inizi un po’ a sbadigliare. Le uniche volte in cui si avverte tensione o emotività sono quelle in cui si apprezza un minimo di introspezione dei personaggi. Passati 5 minuti, però, si torna agli stereotipi e alle battutacce degne di un ragazzino di seconda media.

Non c’è niente di male a voler fare dell’humor il proprio cavallo di battaglia ma bisogna saperlo fare prima di tutto. E, cosa non marginale, avere un comparto narrativo di alto livello. Per carità, Our World is Ended non è affatto una brutta novel ma tra il già visto, la comicità poco riuscita e un cast sottotono si raggiunge appena la sufficienza. Tra le altre cose c’è un solo finale e le scelte presentateci durante l’avventura non hanno praticamente alcuna conseguenza sugli eventi. Da RED Entertainment ci aspettavamo sicuramente di meglio.

Quantomeno il comparto artistico si fa valere. Abbiamo apprezzato gli scenari ispirati al quartiere di Asakusa, nel nord di Tokyo, con la sua architettura tradizionale, Nakamise dori, il tempio Sensoji e tanti altri bellissimi luoghi d’interesse turistico. C’è una grande ricchezza di particolari negli sfondi e un’enfasi sulla vividezza dei colori, che fanno risaltare la vitalità della location.

Ben fatti anche i personaggi, dall’aspetto variopinto e stravagante, caratterizzati e diversificati a dovere con solo qualche piccola eccezione in negativo che riporta alla mente i disegni da incubo di Steins;Gate. Discreto anche il comparto sonoro, grazie al doppiaggio (in giapponese) davvero eccellente di ogni membro del cast e musiche di sottofondo spesso molto orecchiabili. La versione Switch non presenta bug di sorta ma giusto un fastidioso lag durante le transizioni delle immagini più qualche errore di ortografia nella localizzazione inglese.

Accettabile


Our World is Ended non sarà la visual novel del secolo ma neanche la peggiore. Si posiziona proprio a metà tra i disastri e i capolavori. Non offre un granché di nuovo o entusiasmante al panorama del genere e per questo la consigliamo solo a chi vive di pane e visual novel. Magari anche in sconto, visto il prezzo un po’ esagerato di 60€. Ok, la longevità si attesta sulle 25-30 ore ma è pur sempre una visual novel molto lineare e con rigiocabilità zero. Fate i vostri calcoli e valutate se il gioco valga la candela. Per noi è una sufficienza risicata.

Pregi Difetti
  • Aspetto grafico curato e intrigante.
  • Ha dei momenti riusciti che sanno coinvolgere.
  • Comparto sonoro sopra la media.
  • Scrittura non al top.
  • Nessuna ramificazione significativa e un solo finale.
  • Un paio di pecche tecniche.
  • Sostanzialmente poco originale.

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