Cayne è un’avventura punta e clicca gratuita ambientata nello stesso universo dell’apprezzato Stasis. Quando si parla di free to play sono in molti a storcere il naso pensando automaticamente a micro transazioni in app, o magari a pubblicità invadenti. In più occasioni poi ci si ritrova ad avere a che fare con prodotti dalla qualità discutibile, che spesso finiscono per essere dimenticati nel giro di 24 ore.
Gli sviluppatori di The Brotherhood desideravano in questo caso ampliare l’esperienza per chi avesse già giocato Stasis, ma anche cercare di raggiungere nuovi potenziali acquirenti mostrando almeno in parte il potenziale del loro lavoro principale. Andiamo a vedere se ci sono riusciti.
Cayne
Vestiremo i panni di Headly, una donna incinta di nove mesi che si ritrova in un centro di ricerca dove a quanto pare qualcuno vuole mettere le mani sul suo bambino. Fin dalle primissime battute la situazione sfuggirà di mano, con un risveglio improvviso e la necessità di mettersi in salvo. Il centro Cayne è altamente tecnologico, ricco di terminali, computer, PDA e porte bloccate. Muoverci per trovare una via di fuga sarà dunque piuttosto problematico.
La storia è all’inizio abbastanza intrigante, ma proseguendo perde fascino fino ad arrivare ad un finale affrettato. Il tema generale parla di genitori e figli, e diversamente da Stasis tutto è qui più chiaro e lineare. Manca l’astrusità del precedente lavoro di The Brotherhood, cosa che può essere positiva o negativa. Parte del fascino di Stasis derivava infatti anche dal suo essere criptico, invitando il giocatore a metterci del suo.
Anche in questo caso parliamo di un’avventura punta e clicca dalle tinte horror, o per meglio dire “gore”. In effetti non c’è alcun motivo per cui ci si debba spaventare. C’è piuttosto una certa crudezza nelle immagini e nelle situazioni. Cayne non si fa alcun problema a proporre scene sanguinolente o corpi fatti a pezzi, una cosa piuttosto atipica nei prodotti di questo genere. Lo sci-fi risulta adatto a questo tono generale, grazie ad ambientazioni cupe che trasmettono una sensazione di freddo, una specie di allontanamento dall’umanità.
Le meccaniche sono quelle che ci si aspetterebbe da qualsiasi avventura punta e clicca. Abbiamo un inventario nella parte bassa dello schermo dove potremo gestire gli oggetti raccolti. Questi potranno essere combinati tra loro o utilizzati con gli elementi dello scenario. Cayne è un gioco difficile, nel senso che spesso e volentieri ci si blocca cercando di capire cosa fare. E’ una difficoltà per certi versi più punitiva anche rispetto ai classici degli anni passati, come Monkey Island e Day of the Tentacle. Il punto è che il sistema di ragionamento è piuttosto diverso. In Cayne regna lo sci-fi, dunque bisogna pensare in una certa maniera. Non c’è alcun tipo di umorismo a venirci incontro, non c’è il pensiero creativo di un Grim Fandango. Dovremo invece entrare nella testa degli sviluppatori e ingegnarci con strumenti mai visti prima, frutto appunto di fantasia. E’ più complicato, molto meno intuitivo, qualche volta anche frustrante.
Siamo riusciti a finire il gioco in circa 3 ore bloccandoci qualche volta. La vostra attitudine verso il genere determinerà la longevità, che oscillerà tra le 2 e le 5 ore. Considerato che parliamo di un prodotto gratuito va più che bene, se non fosse per una trama che sul finale non convince, come dicevamo.
Fortunatamente nel corso dell’avventura ci imbatteremo in numerosi documenti da leggere che approfondiranno su personaggi legati a Stasis.
Come regola generale se siete riusciti a districarvi nell’opera principale dovreste essere in grado di farlo anche in Cayne, sebbene i puzzle siano meno chiari, tendenzialmente meno divertenti nella risoluzione a causa di una inferiore consequenzialità logica.
Aiuta solo in parte il fatto che ci siano poche ambientazioni esplorabili, perché comunque c’è un po’ di backtracking. Non è insolito per questo genere di prodotti, ma abbiamo trovato alcune scelte un po’ forzate. Nello specifico, le descrizioni di alcuni oggetti sono fuorvianti, lasciano intendere che dovremo utilizzarli in un modo mentre in realtà dovremo fare tutt’altra cosa.
Gli sviluppatori hanno continuato sulla strada tracciata da Stasis per quanto riguarda il comparto visivo. Le ambientazioni sono estremamente cupe, tendenti a colori scuri. Ci sono tante ombre, luci al neon, ologrammi, fiamme. E’ una direzione artistica più che valida, che solo in un paio di occasioni non ci ha convinti, magari per l’eccessiva distanza della telecamera oppure per la pochezza di dettagli in alcune zone di transizione.
La qualità del doppiaggio è buona, eccellente quando si tratta di urla e affini. Il senso di gore e di disgusto viene comunicato più che bene grazie all’interpretazione degli attori. Poco da dire riguardo effetti sonori e soundtrack, presenti solo marginalmente.
Cayne è accompagnato da alcuni filmati in FMV, francamente realizzati male, sembrano vecchi di vent’anni. Manca tra l’altro una buona sincronizzazione col sonoro.
In sintesi Chi ha apprezzato Stasis dovrebbe giocare anche Cayne, non ci sono dubbi. Ci sono molti approfondimenti e riferimenti che espandono l’universo del gioco stuzzicando il nostro interesse. In linea di massima si tratta di un’avventura grafica onesta, che però non ha molto da offrire a chi non abbia finito Stasis. I puzzle sono un po’ troppo astrusi, le descrizioni a volte fuorvianti, i buoni spunti della storia si perdono in un finale affrettato. Considerato che parliamo di un prodotto gratuito nulla vieta di farsi un giro. Vale la pena, anche solo per scoprire se l’ambientazione e lo stile sono di vostro gradimento. In quel caso vi consigliamo caldamente di mettere le mani anche su Stasis, migliore sotto tutti i punti di vista. |
Valutazione scala 1/10 7.0 |
+ Buona qualità considerato che è gratuito + Ambientazione affascinante + Doppiaggi più che buoni + Tanti approfondimenti per Stasis |
– Enigmi a volte troppo astrusi – Descrizioni fuorvianti – Finale affrettato – Cliffhanger che “costringe” a comprare Stasis – Full Motion Video molto tristi |