| Data di Uscita 14 Aprile 2015 | Lingua Italiano |
| Piattaforme PS3, PS4, 360, One, PC | Versione recensita PC |
Ciascuno di noi ha una testa, ed è giusto che la usi per decidere come comportarsi nei confronti delle politiche commerciali di determinate aziende. Gli utenti PC, già privati del bellissimo Red Dead Redemption, non hanno mai mandato giù il fatto che anche Grand Theft Auto V potesse rimanere ad appannaggio esclusivo degli utenti console. E adesso, a 18 mesi dal lancio delle versioni originali, il capolavoro Rockstar si fa strada anche su Steam e soci. Un’attessa molto, troppo lunga. Speriamo ne sia valsa la pena.
Grand Theft Auto V
La versione PC di Grand Theft Auto V viene descritta da Rockstar come la migliore in assoluto, quella capace di offrire una sorta di esperienza definitiva. In effetti non si può dargli torto: il lavoro svolto è eccellente sotto tutti i punti di vista, le possibilità offerte da configurazioni di fascia alta sono state sfruttate a dovere, e per questo non possiamo che riconoscere all’azienda la bontà del risultato.
GTA V ha un taglio nettamente più cinematografico rispetto al già ottimo quarto capitolo. La narrazione, i dialoghi, la caratterizzazione dei tre protagonisti e dei numerosi comprimari sono elementi curati in maniera certosina, e non sorprendono quindi gli impressionanti investimenti dedicati a questo prodotto.
Proprio il quarto capitolo della serie è forse un punto di partenza interessante per analizzare il lavoro svolto da Rockstar.
Grand Theft Auto V è stato confezionato con tutti i crismi del caso, è un gioco PC a tutti gli effetti, ed è stato sviluppato tenendo a mente la destinazione finale. Messi a confronto, il quarto capitolo della serie sembra più pesante di quest’ultimo, merito e demerito di una ottimizzazione molto diversa, di un lavoro che sbatte in faccia al giocatore la propria qualità.
Grand Theft Auto V è sorprendentemente leggero. Non nel senso che qualsiasi configurazione possa reggerlo, ma nel senso che le componenti del nostro PC sono sfruttate in maniera corretta. Troppo spesso assistiamo infatti a lavori di conversione raffazzonati, prodotti sviluppati in maniera quasi amatoriale, che finiscono inevitabilmente per deludere. E’ stato il caso delle versioni PC di Dark Souls, di Final Fantasy XIII e XIII-2, e certamente anche di Grand Theft Auto IV. La musica sembra essere cambiata in casa Rockstar, e ci auguriamo che le promesse fatte per il futuro possano venire mantenute.
I giocatori PC potranno godere di un comparto visivo di prim’ordine, accompagnato dal supporto alle altissime risoluzioni, per chi evidentemente possa permetterselo.
Dagli shader, alle più semplici ombreggiature, alle rifrazioni, agli effetti di post processing, ciascuno degli elementi che va a comporre la grafica di gioco è stato ampiamente migliorato, anche rispetto a quanto visto su PlayStation 4 e Xbox One. Impressionante il draw distance, che in elicottero regala degli scorci di paesaggio memorabili, concettualmente riconducibili a quanto visto in Far Cry 3 e 4.
La visuale in prima persona è uno dei piatti forti di questa versione, potendo sfruttare appiena l’accoppiata mouse e tastiera.
I risultati sono più o meno in linea con quanto era sensato aspettarsi: le fasi da shooter vengono semplificate in maniera considerevole, in quanto il mouse permette una precisione e una velocità di puntamento inarrivabile per qualsiasi controller. Sarà molto facile in pratica liberarsi dei fastidiosissimi sbirri con sequele di colpi alla testa che spesso e volentieri sapremo portare a segno prima che il malcapitato di turno scenda dall’auto. E’ una differenza notevole rispetto alla controparte console che, in particolare con questo quinto episodio, si era rivelata parecchio punitiva proprio a causa dell’accanimento della polizia. Accanimento che resta, sia ben chiaro, ma è altrettanto vero che difendersi sarà adesso molto più semplice.
Opposta la situazione quando si sale in macchina: la visuale in prima persona non è di per sé un male, ma i controlli tramite tastiera non possono competere con il feel di uno stick analogico. Sarà in pratica come ritornare all’epoca delle croci digitali, quando per sterzare dovevamo procedere con piccoli strattoni fino a trovare la traiettoria desiderata.
Personalmente ho preferito tenere il pad sulla scrivania e utilizzarlo solo durante la guida, mentre per il resto mi sono affidato a mouse e tastiera. E’ bene segnalare che non è necessario perdersi di casa tra settaggi vari e impostazioni, in quanto i due sistemi di controllo saranno contemporaneamente attivi, e sarà possibile passare dall’uno all’altro a proprio piacimento, esattamente come avveniva in Grand Theft Auto IV.
La modalità Director è una delle novità proposte in questa versione. In GTA Online avremo la possibilità di utilizzare diversi modelli, registrare spezzoni di video e poi montarli con un editor certamente non potentissimo, ma comunque molto più immediato di programmi professionali. Se vogliamo si tratta di una risposta a Rockstar all’ottimo Source Filmmaker di Valve, una proposta che siamo certi saprà affascinare i fan più creativi e gli youtuber impegnati nel remunerativo spam di video gameplay.
| Conclusioni La versione PC di Grand Theft Auto V surclassa le altre da qualsiasi punto di vista, partendo dai mostruosi passi avanti che interessano la grafica, continuando con la precisione di mouse e tastiera durante le fasi d’azione, e lasciando spazio alla creatività dei giocatori con un editor versatile e tutto sommato piuttosto semplice. Ma questa edizione va premiata prima di tutto perché dimostra il grande impegno di Rockstar nel cercare di rimediare agli errori del passato, e dopo un Grand Theft Auto IV tecnicamente disastroso questo quinto capitolo è redenzione. L’unica cosa che andrebbe davvero migliorata è il dialogo con gli utenti, perché sentirsi dire per un anno che il gioco “non s’ha da fare” ha snervato parecchie milionate di persone. |
| + Una conversione degna e ben ottimizzata + La visuale in prima persona si sposa alla perfezione con il mouse + Ottimo editor + Gioco affatto invecchiato |
– 18 mesi sono tanto, troppo tempo |
