[Recensione] Kyn – Ritorno al gioco di ruolo classico

Data di Uscita 28 Luglio 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Kyn nasce dalla passione di un team di sviluppo composto da appena due persone, e cerca di ritagliarsi uno spazio nel segmento dei giochi di ruolo occidentali di stampo classico, quelli per intenderci alla Baldur’s Gate, Neverwinter Nights e simili, da poco riportati in auge grazie al bellissimo Pillars of Eternity.
Questo genere di produzioni deve però contare su meccaniche solidissime e su una storia capace di appassionare, in quanto la concorrenza su PC è a dir poco mostruosa. Kyn ha davvero qualcosa da offrire o è una goccia che si perderà presto nell’oceano?

Kyn

Il primo impatto con Kyn è piuttosto strano. Non è presente nessun intermezzo animato, nessuna cutscene, nessun papiro che racconti una storia epica e ci aiuti ad entrare nel setting. Piuttosto, verremo messi nei panni di due dei protagonisti che, appena concluso un lungo processo di addestramento, scopriranno che il mondo è sull’orlo del precipizio, che una popolazione prima mite e pacifica si sta trasformando in guerrafondaia, e che qualcosa di grave minaccia la pace di tutte le terre.

L’incipit appare un po’ affrettato, ma dopo il primo quarto d’ora si riesce tranquillamente a perdonare questa pecca. Primo quarto d’ora che tra l’altro ci permetterà di apprezzare uno degli elementi più riusciti della produzione, ovvero l’eccellente grafica di gioco. Le ambientazioni sono infatti state realizzate con cura certosina, presentano una notevole quantità di dettagli, i modelli poligonali utilizzati sono ricchi e l’effetto generale è davvero piacevole. Tutto ciò è accompagnato da una colonna sonora di alto livello, epica e trascinante, che non sfigurerebbe in una produzione tripla A.
Peccato che tutta questa cura per il comparto visivo non si applichi al character design, dato che durante i dialoghi i nostri protagonisti verranno raffigurati con profili decisamente anonimi e palesemente amatoriali nella realizzazione.
Ad ogni modo, l’ambientazione simil-vikinga scelta per Kyn è senza dubbio notevole, e molti degli scorci offerti saranno di grande impatto. Le dimensioni delle mappe sono inoltre considerevoli, e le missioni strutturate in maniera tale da spingerci all’esplorazione. Tuttavia non è stato fatto a nostro avviso un buon lavoro con i loot, sia per quanto riguarda i tesori presenti nelle classiche casse, che per i drop veri e propri degli avversari. E’ come se ci fosse un certo squilibrio nella varietà, e spesso e volentieri ci ritroveremo a ottenere solo oggetti di craft, mentre solo di rado (sul serio) troveremo pezzi di equipaggiamento utili oltre un certo punto.

kyn

Ciò è in parte giustificato dal sistema di crafting presente in Kyn, un sistema discretamente approfondito, che ci permetterà di ottenere gran parte degli oggetti, delle armi e delle armature di cui avremo bisogno. Manca tuttavia quella spinta al grinding tipica di giochi quali Diablo o Torchlight, elemento che può far piacere o meno, in quanto la longevità viene in qualche modo penalizzata. Sia comunque ben chiaro che Kyn non è un gioco breve, soprattutto se rapportato al prezzo a cui viene proposto.

Se il sistema di loot può non essere del tutto convincente, ciò che ci ha delusi più del resto è la sceneggiatura, blanda, poco interessante, priva dell’epicità che si richiede a una produzione del genere e incapace di mantenere il giocatore incollato allo schermo per sapere cosa succederà. Dopo aver giocato per oltre un centinaio di ore al bellissimo The Witcher 3 e aver apprezzato la cura con cui ciascuna quest secondaria è stata realizzata, Kyn non riesce a convincere nella storia principale così come nelle missioni secondarie, tutte prive del mordente necessario per intrattenere il giocatore più esigente.

Le meccaniche sono piacevoli, inutile negarlo, e il gameplay sa essere interessante, miscelando l’azione tipica di un action RPG con una certa dose di strategia. Durante i combattimenti potremo infatti pressare un tasto per rallentare in maniera considerevole lo scorrere del tempo, in maniera tale da poter impartire gli ordini con maggior tatticismo e pianificare le migliori azioni da compiere. Si tratta di una meccanica fondamentale, soprattutto nelle fasi di gioco più avanzate. Tuttavia, anche in questo caso dobbiamo segnalare come la maggior parte dei combattimenti sembrino ridursi a una semplice modalità orda, in cui i nostri eroi saranno assaliti da un numero esagerato di nemici “fodder” e da pochi elite. Ciò va in qualche modo a snaturare il senso del tatticismo sopra menzionato, sarebbe stato molto più sensato sviluppare i combattimenti intorno a una maggiore varietà del bestiario e dei possibili attacchi.

In sintesi
Kyn è un gioco di ruolo discreto, che prova a ibridare lo stile degli action RPG con un minimo di strategia, riuscendo però solo in parte nel proprio intento. Mancanze importanti si registrano infatti sotto il profilo della storia, della sceneggiatura e dei combattimenti stessi, impedendo a questa produzione di combattere ad armi pari con i maggiori rappresentanti del genere. Kyn è un gioco da tenere senza dubbio in considerazione se siete affamati di giochi di ruolo classici e masticate l’inglese, tutto a patto di aver già finito i vari Pillars of Eternity e The Witcher 3.
Valutazione scala 1/10

7.2
+ Graficamente ottimo
+ Colonna sonora di primissimo livello
+ Buon sistema di crafting
+ Mappe piuttosto estese
– La trama non prende più di tanto
– Sviluppo dei personaggi assente
– Combattimenti in modalità orda

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