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[Recensione] Momodora: Reverie Under the Moonlight

Data di Uscita 4 Marzo 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

Dopo Moon Hunters, un po’ deludente, torniamo a parlare di luna e stavolta lo facciamo con entusiasmo perché il gioco che esamineremo oggi, Momodora: Reverie Under the Moonlight, è una piccola perla.
Si tratta del quarto capitolo, un prequel, dell’omonima saga ormai amata dai fan del talentuoso studio composto da appena 4 persone che risponde al nome di Bombservice, qui supportato dal publisher Playism.
In questa recensione vedremo in che modo Momodora è riuscito a rinnovarsi in tutto e per tutto raggiungendo una forma talmente smagliante da surclassare i capitoli precedenti, comunque degli ottimi giochi.

Momodora: Reverie Under the Moonlight

In Momodora: Reverie Under the Moonlight veniamo calati nei panni di una sacerdotessa, Kaho dal villaggio di Lun, in viaggio attraverso un mondo maledetto e desolato con l’obiettivo di raggiungere il palazzo reale per ottenere un’udienza dalla regina, unica salvezza del regno.

Ma non tutto va come sperato e dopo poco ci appare davanti una situazione ben peggiore del previsto, con la maggior parte degli abitanti in fuga o uccisi e persino le figure più rilevanti, tra cui vicari e sacerdotesse, in pericolo di vita.
E’ pur vero che la trama non ha nulla di originale né esaltante ed il finale si rivela meno intenso di quanto ci saremmo aspettati, ma in generale la storia viene narrata egregiamente dai personaggi incontrati e si protrae per circa 3 ore (poche, sì) senza punti morti, annoverando di volta in volta brevi sidequest e accenni di lore sparsi per gli angoli remoti della mappa, strutturata esattamente allo stesso modo dei vecchi Castlevania.
Nessuna proceduralità, per grazia di Zeus, solo del buon nostalgico level design reminiscente di epoche lontane, gli anni 80-90, in cui Metroid e Ninja Gaiden gettavano le basi di uno tra i generi videoludici più colti e nobili di sempre.
L’ispirazione ai grandi classici si unisce invero ai chiari omaggi alla saga Souls ed in particolare a Bloodborne, sia per quanto riguarda ambientazioni e tematiche che la zona combat system.

Momodora

Il gameplay, appunto, risulterà familiare agli appassionati dei lavori di FromSoftware per diversi motivi.
Primo fra tutti è indubbiamente la presenza di una schivata che garantisce frame di invulnerabilità per tutta la sua durata, permettendo così all’utente di passare attraverso i nemici e i loro attacchi; in secondo luogo le lanterne, checkpoint regolari presso i quali si potranno ricaricare le “fiaschette estus” della situazione, all’inizio solo 3; in ultimo la complessità dei pattern dell’IA con particolare attenzione alle boss fight, ostiche a dir poco ma piuttosto soddisfacenti e ricche di sorprese.
Oltre alla rotolata avremo a disposizione anche un’arma melee e un arco potenziabili, entrambi capaci di concatenare i colpi con molteplici effetti bonus spesso devastanti.
I power up si raccolgono semplicemente esplorando senza sosta, dal momento che non sussiste alcun limite alla libertà di movimento del giocatore, e parecchie stanze in apparenza vuote nascondono importanti segreti da non tralasciare per pigrizia: essi, talora, sbloccheranno oggetti ed eventi in grado di facilitarvi enormemente la vita, dunque siate curiosi.
Dicevamo di fare affidamento su oggetti e power up perché, specie nelle fasi iniziali, i nemici sferreranno attacchi micidiali sottraendovi fino a metà degli HP con un colpo singolo.
Tale picco di difficoltà un tantino fastidioso si allevierà man mano che progredirete fino a diventare una vera discesa, a patto che raccogliate i suddetti potenziamenti.

Momodora

In ambito puramente grafico il titolo dà sfoggio di una classe invidiabile.
La bellissima pixel art e le animazioni accurate restituiscono un piacevole feedback visivo, inoltre l’alternanza tra scenari degradati, bui ed idilliaci resi con maestria dimostra una notevole abilità da parte dell’artista.
Affine ed evocativa anche la soundtrack, seppur non eccezionale, mentre appare molto striminzito il menu di opzioni a cui purtroppo manca il v-sync.
Segnaliamo infine la possibilità di creare un New Game Plus al completamento della prima run, con differenze minime relative al damage output dei nemici.

Conclusioni
Momodora: Reverie Under the Moonlight è senz’altro il miglior capitolo della serie targata Bombservice nonché uno tra i maggiori esponenti odierni del metroidvania indie realizzato a regola d’arte.
Il titolo ha i suoi difetti, tra cui la breve durata ed una strana curva di difficoltà, ma è seriamente riuscito ad impressionarci grazie agli innumerevoli pro che lo rendono davvero un must buy per la vecchia guardia di Steam.
Profondo, tecnico, ispirato e rispettoso del passato, questo gioiellino non può che rientrare nella nostra lista dei consigli per gli acquisti.
Valutazione

8.5
+ Gameplay appagante
– Totale libertà al giocatore
– Omaggia i grandi classici con sapienza
– Ottimo comparto grafico e artistico
– Difficile…
– Breve
– …a volte forse troppo

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