NightCry

[Recensione] NightCry – Clock Tower non è stato dimenticato

Data di Uscita 29 Marzo 2016 Lingua Inglese
Piattaforme PC Versione recensita PC

NightCry è il successore spirituale di Clock Tower, il celebre survival horror arrivato in occidente solo col suo secondo capitolo nel lontano 1997, sulla prima PlayStation. Ai tempi della release il gioco si creò una fanbase notevole: gli amanti del genere horror trovarono un prodotto che chiedeva di sfruttare l’ambiente circostante per nascondersi, cercando di sfuggire a un cattivo di turno decisamente riuscito, armato di forbicioni e concettualmente simile all’opprimente presenza di personaggi quali Nemesis di Resident Evil 3 o Pyramid Head di Silent Hill 2, ancora embrioni nelle menti (forse!) dei propri creatori.
NightCry è riuscito a trovare i propri finanziamenti su Kickstarter proprio alla fine della campagna. Andiamo a scoprire allora se il terrore è quello di una volta o se i tempi sono cambiati.

NightCry

Dunque, devo ammettere che quando i problemi di un gioco cominciano già dai menù non è esattamente il massimo, soprattutto per chi ha adorato questo franchise un ventennio fa recuperando una versione del primo episodio tradotta dai fan. Se volessimo sintetizzare in una parola questo gioco potremmo definirlo molto semplicemente come grezzo.
Prima ancora di trama, setting e personaggi, l’aspetto che balza più all’occhio è quello tecnico, e di certo non in positivo. Sembra che NightCry sia arrivato sul mercato direttamente dall’epoca PlayStation 2, con texture, modelli poligonali e ambientazioni nate vecchie.

Il personaggio che controlleremo all’inizio dell’avventura è una biondona con dei capelli che seguono le stesse regole fisiche delle stelle filanti e due tette da battaglia stile Tiffany Towers (no bambini, non la cercate su Google). Per dei motivi di logica che al momento sfuggono alla nostra comprensione, potremo controllare i protagonisti dell’avventura solo attraverso mouse, proprio come in Clock Tower era sempre presente un puntatore da spostare su schermo. Iniziamo a muoverci per renderci conto che la nostra madamigella è in preda a una sbornia colossale, altrimenti non avrebbe senso la sua assurda maniera di deambulare da una parte all’altra. Probabilmente è anche colpa dei tacchi. Più realisticamente dipende solo dalle animazioni.

Ad ogni modo, per quanto il gioco venga categorizzato come un survival horror, avremo più a che fare con un’avventura grafica punta e clicca condita da una certa quantità di gore e da una storia che potrebbe anche intrigare ma che risulta piena di buchi nella sceneggiatura. La prassi sarà quindi andare in giro per la lussuosa nave da crociera dove è ambientato il gioco, risolvere alcuni enigmi quasi sempre fin troppo ovvi, continuare a vagare chiedendosi cosa fare adesso e, a un certo punto, mettersi a correre.
Durante il nostro viaggio accadrà infatti che una creatura demoniaca si manifesterà armata di forbici gigantesche e intenzionata a far strage di passeggeri. Lo Scissorwalker (Texas Ranger) può essere solo fermato temporaneamente, ma quando si metterà sulle nostre tracce la cosa più saggia da fare sarà mettersi a correre, litigare con il mouse e trovare un armadio dentro cui nascondersi o un posto sicuro dove aspettare che la situazione si calmi.

A questo punto potremo riprendere con la nostra routine, esaminando oggetti più volte finché il personaggio non decide che sono abbastanza interessanti da essere conservati in “inventario”, analizzando minuziosamente ogni centimetro della nave a ricerca di item che, se non raccolti, porterebbero a un finale improvviso e altre amenità del genere.
Abbiamo trovato alcuni degli enigmi ben disegnati, ma per la maggior parte NightCry non ha un’anima: non c’è nessuna emozione nel fuggire dallo Scissorwalker, il design sonoro non è capace di creare il giusto livello di tensione, la recitazione degli attori durante i momenti più sanguinolenti è peggiore di quanto visto in Sharknado e fa rimpiangere le alte vette del cortometraggio Fist of Jesus. A ciò aggiungiamo una notevole inconsistenza nel movimento del labiale e un utilizzo dei doppiaggi del tutto arbitrario: alcuni momenti importanti saranno parlati, altri no, alcuni momenti inutili saranno doppiati, altri no. Durante il parlato i nostri personaggi apriranno la bocca. A volte. Dipende da come gli gira. Problemi?

NightCry

La cosa che fa più cadere le braccia a terra in una simile mediocrità tecnica è che gli sviluppatori si sono sbattuti tanto da implementare l’illuminazione globale dinamica in tempo reale, che riesce a creare effetti di luce notevoli e assolutamente fuori luogo se si considera il resto della produzione.
La longevità è in qualche modo garantita dalla presenza di ben dieci finali, che cambieranno in base a come ci comporteremo e agli oggetti che riusciremo a trovare nel corso della nostra run. Il punto è, avremo la pazienza di sbloccarli tutti e dieci o di puntare almeno a quello più “completo”? Perché da parte nostra l’ammontare di noia e frustrazione è stato davvero considerevole.

Conclusioni
NightCry nasce vecchio, è ancorato a meccaniche che potrebbero ancora avere un senso nel presente, ma che non sono accompagnate da una giocabilità sufficiente che ne garantisca il corretto funzionamento. Fuggire via dallo Scissorwalker per cercare un luogo dove nascondersi diventerà ben presto una noia, non c’è alcuna sensazione di tensione e soprattutto manca la paura, elemento che dovrebbe in teoria caratterizzare ogni survival horror.
Si punta invece a uno splatter e a un gore esagerati che non aiutano in alcun modo a creare suspense, ma che invece rendono il tutto molto meno credibile e conferiscono un sapore da film di serie B, una sensazione molto diversa rispetto a quanto abbiamo provato con i due episodi di Clock Tower. Senza ombra di dubbio gli appassionati di questo franchise potrebbero trovare alcuni elementi che sanno far leva sull’effetto nostalgia, ma molto in generale NightCry non è né un buon gioco né un buon Clock Tower.
Valutazione

4.0
+ Elemento nostalgia
+ Alcuni dei puzzle sono carini
– Comparto tecnico disastroso
– Controlli da rivedere
– Non fa paura e non crea tensione
– Finisce “a sorpresa” se non raccogliamo alcuni oggetti

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

2 commenti

  1. Mamma mia… ho visto dei video gameplay completi fino al finale (o almeno uno dei possibili)…
    Le idee di fondo della storia e le location potrebbero anche essere interessanti se fossero state sviluppate in maniera (molto) migliore, ma il risultato sembra solo il frutto di un 14enne indie amante dei B-movie horror, per di più programmato su PSX2.

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