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Lo streamer Ninja sotto il fuoco dei guerrieri sociali di Polygon e The Verge

Se bazzicate su Twitch di tanto in tanto (se lo fate ricordate di seguirci) conoscerete sicuramente Tyler “Ninja” Blevins. Questo fortunato streamer ha consolidato il suo successo grazie a Fortnite e conta ora milioni di seguaci detenendo il primato assoluto per numero di spettatori. Piaccia o meno, il ragazzo è diventato un fenomeno mondiale in pochissimo tempo, addirittura più velocemente del Dr Disrespect, e di questo bisogna dargli credito. Noi non lo guardiamo e non ci garba Fortnite ma non abbiamo nessun problema con la persona, anzi ci fa piacere che Twitch gli abbia dato la possibilità di crearsi una carriera milionaria partendo da zero.

Non possiamo invece dire lo stesso di alcuni elementi viscidi come polpi. Seguendo la classica regola non scritta che grandi numeri comportano grandi controversie, ecco che i nostri amici social justice warrior capitanati da The Verge e Polygon, gliene hanno creata una su misura. Indovinate l’argomento? No, non l’aggressione fisica subita dallo youtuber The Quartering al GenCon 2018 ad opera di un accanito sostenitore della Sarkeesian. Quella non gli conviene riportarla. Piuttosto, la presunta discriminazione nei confronti delle donne. Prendendo spunto dalla dichiarazione di Blevins che affermava di non voler giocare live con ragazze, quei siti spazzatura ne hanno approfittato per cucirgli addosso l’abito di sessista e tirare in ballo per l’ennesima volta la politica.

Per loro il rifiuto cela un movente discriminatorio contro le streamer. Come osa Ninja accantonare la possibilità di giocare insieme a una donna sul suo canale? Significa sicuramente che le ritiene inadatte e incapaci, che secondo lui sono buone solo a mostrare le tette e non meritano una sponsorizzazione. Questi i pipponi mentali dei “giornalisti” e dei guerrieri sociali portavoce delle accuse. Tuttavia la motivazione di Blevins era stata chiara e semplicissima. Voleva evitare drammi e polemiche.

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Tyler “Ninja” Blevins, che vuole evitare di creare pettegolezzi, si becca l’attacco dei social justice warrior

Essendo felicemente sposato da più di un anno, il buon Ninja ha ben pensato di prevenire rumor e pettegolezzi sul nascere. Lo streamer si dice sicuro del fatto che ospitare ragazze in live creerebbe problemi di vario genere alla sua famiglia, allo stesso modo di come succede a Hollywood. Basta una parola, uno sguardo, un gesto e si inizia già a parlare di flirt. Da lì bufere sui social e intrusioni del web nella vita reale. Ne vale la pena? No. Ha perfettamente ragione e chiunque lo neghi farebbe meglio a prendersi due minuti di riflessione.

E poi, diciamocelo pure, cosa rappresentano le streamer? Nella maggior parte dei casi si tratta di pornostar mancate o addirittura del mestiere (tipo la Nappi) che altro non fanno se piazzarsi seminude davanti alla webcam fingendo di giocare per accalappiarsi abbonamenti e donazioni del tredicenne in calore di turno. È chiaro che non vogliamo generalizzare ed esistono videogiocatrici serie e degne di rispetto ma, purtroppo, sono una minoranza. Se non avete idea della proporzione vi basti cercare “Twitch thots” su Google, per la scienza.

E ancora, chi obbliga Ninja a sponsorizzare dei canali più piccoli? A parte che può farlo benissimo in altri modi, ad esempio sui social, ma da parte dei guerrieri sociali c’è come la pretesa che siccome sei donna devi essere favorita in qualche modo. Alla faccia della meritocrazia. Se volete che le streamer raggiungano il successo sperato, prima di tutto ditegli di imparare a giocare. Ninja è un mostro a Fortnite, probabilmente il giocatore più abile su piazza. Ecco perché ha tutti quei seguaci. Non di certo perché streamma seminudo e ammicca alla webcam.

Usare il proprio corpo per fare carriera in questo campo è semplicemente triste

Se volete conquistare qualcosa, impegnatevi. Se volete, che so io, diventare la nuova sensazione di Twitch, prendete un gioco in ascesa e svisceratelo finché non lo padroneggiate al meglio delle vostre capacità. Non aspettate la sponsorizzazione dei grandi canali. Scalate la montagna da soli, con sudore e sangue. Se siete donne e vi ritenete davvero forti, indipendenti e capaci, evitate per favore di svalutarvi usando il vostro corpo per far carriera. Oppure scrivendo articoli clickbait di merda come quelli di The Verge e Polygon. Entrambe le cose sono abbastanza tristi.

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