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Valve continua a fregarsene: anarchia nonstop su Steam

Seriamente: da quanto tempo mi lamento di Valve e del suo modus operandi scellerato in termini di moderazione? Ne parlo da così tanto che sto iniziando a stancarmi, a perdere del tutto le speranze e la voglia di ragionarci su. Poi, però, leggo certe notizie e il sangue inizia a ribollirmi a temperature vulcaniche. Mi riferisco nello specifico al post pubblicato ieri dal funzionario Erik Johnson sul forum ufficiale di Steam. Nell’articolo, titolato “Chi merita di essere nel negozio di Steam?”, la paraculaggine e il menefreghismo cronici dell’azienda escono finalmente allo scoperto, per la gioia di tutti gli sviluppatori incapaci/disonesti e degli idioti che mescolano gaming e politica. Ma andiamo con ordine e vediamo di analizzare attentamente la situazione.

Nelle scorse settimane Valve era stata investita da una sequela di polemiche. Prima l’apparente censura delle visual novel a sfondo erotico e relativa rimozione potenziale dal negozio, poi l’indignazione a causa dello squallido simulatore di sparatorie scolastiche Active Shooter. Insomma, per i vertici dell’azienda di Newell non dev’essere stato un periodo particolarmente tranquillo. E qui veniamo al post di Johnson, dal sapore di una lavata di mani degna di Ponzio Pilato. Con esso, Valve dichiara di non voler più intervenire in casi simili, lasciando totale libertà di pubblicazione a qualunque sviluppatore.

Direct è ora quanto mai diretto. Salvo materiale illegale e “trolling”, Steam permetterà la vendita di qualsiasi altro genere di prodotto. Da un certo punto di vista potremmo addirittura parlare di una mossa intelligente e a favore della libertà d’espressione, d’altronde le censure non piacciono a nessuno e l’utente dovrebbe poter scegliere autonomamente cosa comprare e cosa destinare all’oblio. Ad uno sguardo superficiale, dunque, non sembra esserci nulla di visibilmente errato.

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Steam continua ad essere sommerso ogni giorno di prodotti spazzatura

Dalla prospettiva di utenti smaliziati come noi, però, risulta chiaro e limpido come questo sia l’ennesimo pretesto per dribblare ancora le pesantissime responsabilità sullo stato vergognoso dello store. Steam è una discarica, non ci sono mezzi termini. Lo è dai tempi di Greenlight, quando erano gli utenti a votare per il rilascio di giochi indipendenti, alcuni in modo intellettualmente onesto e altri ricevendo in cambio denaro o favori dagli sviluppatori coinvolti. Con l’arrivo di Direct le pratiche fraudolente sono diminuite ma il flusso di letame ha invece subito un aumento esponenziale.

E non ha senso ergersi a paladini della giustizia quando se ne trae profitto. Un negozio vende merda? Bene, per giusta regola deve assumersene le responsabilità. Almeno, nel mondo reale funziona così. Non so se Valve abbia capito di trovarsi nel mondo reale. Un posto dove chi gestisce attività commerciali ha il dovere di rispondere della merce rotta e fraudolenta sui propri scaffali. Comodo lasciare gli oneri agli utenti e godersi gli introiti, vero? Siamo arrivati al punto in cui su Steam è più facile imbattersi in un prodotto scadente che in uno valido.

Di conseguenza i team talentuosi faticano a far emergere i propri titoli di fronte alla mole spropositata di release giornaliere, tra cui fioccano allegramente giochi pessimi, non funzionanti, cloni, asset flip, violazioni di copyright e materiale ai limiti della legalità che rubano spazio a piccole perle come Yoku’s Island Express, giusto per citarne uno. Non a caso molti sviluppatori stanno sperimentando strade alternative. C’è chi ha abbandonato Steam per GOG, chi per l’eShop, altri ancora per itch.io. Dati statistici confermano vendite peggiori su Steam rispetto alle piattaforme appena citate e si parla di migliaia e migliaia di unità, mica bruscolini.

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Nonostante tutto il negozio di Valve è il più importante nel mercato PC

Recenti leak lasciano presagire l’abbandono della piattaforma Valve anche da parte di noti publisher tripla A in favore di client proprietari. Fastidioso ma prevedibile. D’altronde come biasimarli per non voler vedere i loro prodotti associati ai vari Hallunazi, Gay Nation, Exile to Death, Attack of the Gigant Zombie vs Unity chan e chi più ne ha più ne metta. Di certo non vedrete mai robaccia del genere su PSN, eShop o Xbox Live, semplicemente perché in quel caso esiste qualcosa chiamato controllo qualità. Qualcosa che Valve ha ripudiato per ragioni misteriose coprendosi di ridicolo. Avere i curatori, i tag e un algoritmo malfunzionante non supplisce alla mancanza di regole e controlli.

Ve ne accorgete scorrendo tra le nuove uscite e l’elenco scoperte. A me personalmente appaiono quasi solo immondizia e giochi a cui non sono interessato. E andando nella sezione nuovi arrivi è davvero difficile scovare titoli degni di nota in mezzo al mare di schifezze e progetti amatoriali realizzati dal dodicenne di turno o dal cinese trollone pronto a guadagnare attraverso carte e achievement. Vi sembra questo il modo di gestire il negozio digitale di punta su PC? Valve se ne frega. L’importante è beccarsi i 100 dollari di quota fissa e parte dei profitti di vendita. Poi magari rimuove 3-4 giochi come AIDS Simulator, Asset Flip Simulator, ISIS Simulator e Triggering Simulator, guarda caso dopo le segnalazioni stizzite di Jim Sterling e con settimane di ritardo dopo averli ovviamente approvati senza neanche essersi degnata di esaminarli con attenzione. Così, giusto per dire “stiamo facendo qualcosa”. Intanto la quantità di schifezze sullo store rimane abnorme.

gog good old games

GOG è un’ottima alternativa a Steam, insieme a itch.io

Ecco perché, secondo me, dovremmo valutare seriamente delle alternative. GOG e itch.io, citati in precedenza, sono ottimi e offrono tra le altre cose dei giochi privi di DRM. GOG permette persino l’integrazione della libreria di Steam su Galaxy, senza limitazioni né costi aggiuntivi. La concorrenza, ricordiamocelo, può soltanto giovare al mercato e al consumatore. In questo caso non dico di boicottare Steam ma consideriamo quantomeno di usare maggiormente le altre piattaforme, così da dare un chiaro segnale al caro GabeN e a tutti gli sviluppatori rimasti fermi all’epoca in cui Valve deteneva il monopolio del gaming su PC.

Non rimaniamo indietro anche noi.

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