Diablo IV è stato il piatto forte di Blizzard alla recente edizione della Blizzcon. Il gioco è stato presentato insieme a un interessante Overwatch 2 e a qualche video di Diablo Immortal, il videogame per iOS e Android che aspettiamo tutti con trepidazione. /sarcasmoff
Abbiamo già visto in video qualcosa sul gameplay del nuovo action RPG, e sembra tutto piuttosto interessante. A quanto pare Blizzard ha rispolverato un po’ lo stile grafico visto nel secondo capitolo, per un look meno cartoon e più dark. Il gioco si trova ancora in una fase iniziale dello sviluppo, ma tante idee sono già piuttosto chiare.
Diablo IV: Blizzard conferma micro transazioni
E così, nella sua autistica saggezza, Blizzard ci fa sapere che Diablo IV avrà delle micro transazioni cosmetiche. Dirigenti ubriachi, a una cena a base di caviale servito sui culi di spogliarelliste d’importazione, riflettendo sui pilastri fondanti di un nuovo blockbuster. Sì, si chiamerà Diablo IV; sarà un action RPG; e sì, avrà le micro transazioni. Anche i DLC ovviamente, quelli non si toccano, espandono la storia e aggiungono contenuti. Ma alle micro transazioni proprio non si può rinunciare. La mamma non vuole.
Attenzione, sono stati molto precisi in merito, hanno detto che saranno solo micro transazioni cosmetiche, nulla che vada a influenzare direttamente il gameplay. Poco importa che Diablo IV sia un action RPG dove vedi il tuo personaggio 24 ore su 24. Non è per nulla importante che sia un gioco basato sui loot. E non è importante nemmeno che l’estetica di armi e armature sia sempre riflesso della rarità e della potenza di ciascun pezzo.
Sapete com’è, no? Se me ne vado in giro indossando un sacco di patate e brandendo una ciabatta, è improbabile che io sia il guerriero più pericoloso del reame. Ma se metto un elmo con la faccia di Salvini e gli occhi rossi intermittenti tipo albero di Natale la mia ferocia sarà più evidente.
La questione è molto semplice: la componente estetica, in un gioco basato sui loot, è fondamentale. Con ogni probabilità Diablo IV utilizzerà un sistema di rarità dei pezzi, gli equipaggiamenti più particolari saranno anche quelli più forti. Cosa succede allora quando arriva un negozio di micro transazioni cosmetiche? Voglio avere il personaggio più forte, voglio che sia palese dal mio aspetto, ma per qualche motivo ho bisogno di sborsare del denaro se voglio essere esteticamente figo. Altrimenti devo accontentarmi di un look che sia soltanto “ok”. Penso sia superfluo sottolineare come tutto ciò non vada bene.
Diablo IV e lo sconforto dei giocatori
Il genere degli ARPG ha una lunga tradizione alle spalle, e ancora oggi è rappresentato da esponenti di altissimo livello. Basta davvero poca esperienza per rendersi conto di quanto sia importante l’elemento estetico per il giocatore. Non è concepibile che Blizzard voglia bloccare determinate skin o pezzi dietro un negozio in game.
Certo, è ancora troppo presto, non c’è nulla di definito, le cose potranno cambiare, magari troveranno un’alchimia perfetta e saremo tutti contenti. Ma conoscendo Activision e il recente passato di Blizzard, è improbabile che le cose possano andare per il verso giusto. Diablo IV rischia di impantanarsi con largo anticipo rispetto all’uscita, e i giocatori hanno già espresso il proprio sconforto.
Su YouTube ci sono tantissimi commenti di gente che intende boicottare il gioco, così come su Reddit e su numerosi forum di discussione.
In tanti hanno fatto dei raffronti con Destiny 2. Non perché i due giochi siano in qualche modo simili, ma perché il publisher era comunque Activision. E Activision, ultimamente, la fa fuori dalla tazza. Negli ultimi anni il franchise di Call of Duty ha perso buona parte del proprio appeal agli occhi di stampa e pubblico. Continua a macinare numeri importantissimi, ma sono numeri che non hanno impedito il licenziamento di ben 800 dipendenti all’inizio del 2019. Heartstone è stato coinvolto in un disastro di PR di proporzioni gigantesche a causa della questione Blitzchung, di cui abbiamo parlato più volte. Diablo Immortal è diventato oggetto di meme.
Al momento non nutriamo alcun tipo di fiducia nei dirigenti di questa compagnia. Certo, gli sviluppatori sono sempre straordinari. Ma, come nel caso di Electronic Arts e BioWare, il problema sono i signori in giacca e cravatta che prendono le decisioni.
Per il momento me ne torno a consegnare pacchi in Death Stranding.