Grimshade, a detta degli sviluppatori, è un tributo ai grandi JRPG degli anni ’90. Il titolo si fregia di un sistema di combattimento a turni complesso e altamente strategico, insieme a una progressione originale dei personaggi e un comparto artistico di alto livello. Talerock promette anche narrativa e lore intriganti, con toni cupi e maturi, insomma una specie di paradiso per gli amanti della ruolistica vecchia scuola. Questo almeno in teoria, visto che alla prova dei fatti la situazione si è rivelata piuttosto diversa da quanto pubblicizzato, e non in senso positivo. Vediamo perché nella nostra recensione.
Grimshade – Recensione
Data di uscita: 26/03/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC (Steam)
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €16.99
In Grimshade interpretiamo 7 personaggi, ognuno alle prese con sogni e obiettivi individuali all’interno di un mondo ostico e decadente, Ree’Fah. Innumerevoli le razze e le fazioni con cui avremo a che fare, tra umani, animali e mostri, tutti impegnati nella lotta per la sopravvivenza e la conquista del potere. Inizieremo l’avventura controllando il soldato tecnomancer Alister, e via via amplieremo la nostra squadra reclutando un cast variopinto e atipico (si va da proprietarie di bordelli a tassi pistoleri).
I personaggi, salvo qualche eccezione, hanno molto da dire e i loro scambi di battute sono spesso interessanti. La sceneggiatura di Grimshade tende al verboso e annacquato, riempiendoci spesso di nozioni inutili e dialoghi filler, ma in linea di massima il racconto si mantiene godibile fino ai titoli di coda, a cui si arriva in una ventina di ore. Un lavoro che definiamo sicuramente discreto per uno studio indipendente, considerando la mole di testi presenti nel titolo. Detto ciò si sarebbe anche potuta prestare più attenzione agli errori in fase di localizzazione, presenti soprattutto nella seconda parte dell’avventura. Va bene essere Russi ma se si inserisce il supporto all’inglese (già, niente italiano) bisogna farlo nel modo giusto.
Passiamo al gameplay, dove iniziano a spuntare i veri problemi. Innanzitutto una precisazione: nonostante Grimshade si definisca un RPG, tecnicamente non lo è. Assenti le statistiche e il level up; la progressione avviene tramite l’equipaggiamento, che conferisce abilità uniche. Sulla carta non sarebbe affatto male se stessimo parlando di una struttura alla Diablo, dove il loot viene acquisito regolarmente. Invece in Grimshade gli equip scarseggiano e saremo costretti a usare sempre la stessa manciata di attacchi per più di tre quarti del gioco.
Grimshade – Trailer gameplay
Sembrerà dunque di ripetere le stesse battaglie all’infinito, peraltro con l’aggravante di una lentezza generale dovuta alle animazioni e all’interfaccia poco reattiva e comprensibile. Una battaglia tipo ci vedrà fronteggiare 3 o più nemici, con i due schieramenti da 12 tasselli ciascuno divisi a metà. Gli attacchi non consumano energie ma più sono potenti e più il nostro attacco successivo sarà posticipato nella timeline, composta turni di 20 unità.
Vari personaggi sono dotati di scudi che neutralizzano i primi due attacchi ricevuti e questo significa che dovremo per forza di cose ricorrere agli attacchi deboli (ma rapidi) per rimuovere le armature e agire con il minimo ritardo. Se uniamo tutto ciò al fatto che parecchi nemici e boss possono ignorare tale principio, evocare quattro unità difensive a turno e colpire da qualsiasi distanza, viene fuori qualcosa di decisamente precario.
Non si ha l’impressione di giocare a un RPG ma a un puzzle game, dove ogni scontro ha una soluzione e una soltanto. Ah, dimenticavo che è possibile curarsi soltanto fuori dalle battaglie con kit medici limitati e costosissimi. In più, quando un personaggio viene messo KO, acquisirà un malus permanente da rimuovere riposando a un rifugio. Chiaramente i rifugi sono abbastanza rari e quasi sempre non ci verrà concessa alcuna pausa tra un combattimento e l’altro, neanche prima delle boss fight.
Grimshade ha uno stile visivo decisamente piacevole
Cosa si salva? L’idea, forse. La realizzazione lascia davvero a desiderare. E non solo in ambito meccanico, visti i bug che ci costringeranno a ripetere più volte determinate sezioni causa blocchi inaspettati, animazioni andate in tilt e tanti altri problemi ignorati in fase di testing. Orrida anche l’ottimizzazione su PC, dove si passa agevolmente dai 130 ai 30 fps (su una RTX 2070) senza motivi apparenti visto lo stile grafico simile a quello dei bellissimi Shadowrun.
In tal senso non abbiamo di che lamentarci. Grimshade è visivamente notevole, con il suo cel shading ben dettagliato e la sapiente mistura di 2D e 3D. Ottimi la scelta cromatica, gli effetti di luce e le ombre, modelli e particelle sprigionate dagli attacchi. È un bel vedere, soprattutto se disponete di un monitor in alta risoluzione. Peccato per una soundtrack solo sufficiente che alterna pezzi molto orecchiabili e ispirati a tracce banali in continuo loop.
Accettabile
La sufficienza di Grimshade è tirata per i capelli perché abbiamo apprezzato trama e presentazione ma si tratta a tutti gli effetti di un titolo da acquistare solo ed esclusivamente quando bug e difetti saranno limati dalle patch. Al momento lo consideriamo una sorta di accesso anticipato uscito per errore dalla fase beta. Chiaro, il potenziale c’è ma bisogna lavorare sul bilanciamento e sulle mancanze tecniche. Ci auguriamo che gli sviluppatori raccolgano i consigli e si diano da fare.
Pregi | Difetti |
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