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PUBG scazza ancora, stavolta con l’Event Pass

Ultimamente quelli di PUBG non ne azzeccano una. Dopo essersi messi in ridicolo con le varie cause contro gli odiatissimi cloni, in Bluehole hanno deciso di inimicarsi anche la player base. Come? Ma con un bel season pass, ovviamente. E stavolta sono stati loro a prendere ispirazione dalla concorrenza, in particolar modo dal Battle Pass di Fortnite. Questo, lo ricordiamo, costa 10€, dura circa 2 mesi e permette agli utenti paganti di sbloccare ricompense cosmetiche attraverso il completamento di missioni e obiettivi. Gli oggetti possono comunque essere ottenuti anche senza pagare un euro, basta spendere un numero sufficiente di ore in game. Niente viene categoricamente precluso ai giocatori, com’è giusto che sia.

Vediamo invece cosa offre l’Event Pass di PUBG. Innanzitutto dura la metà rispetto a quello di Fortnite, costa uguale e include un numero minore di ricompense, alcune delle quali “scadono” alla fine dell’evento. C’è un sistema di livelli basato sull’esperienza ottenuta in gioco e pagando sarà possibile arrivare fino al livello 30, ottenendo quindi tutti gli oggetti disponibili. La situazione per chi non sborsa è però leggermente diversa. Acquistando il pass con valuta di gioco i livelli diventano 20, i punti esperienza guadagnati si dimezzano e alcune ricompense scompaiono magicamente.

Un utente su Reddit ha poi calcolato che per sbloccare quelle gratuite sono necessarie dalle 6 alle 8 ore di gioco al giorno per un mese intero. Sì, avete capito bene. 29 giorni di PUBG non-stop per delle fottutissime skin. Tra i fan è chiaramente scoppiato un putiferio, a tal punto che il responsabile della comunicazione di Bluehole ha dovuto promettere oggetti gratuiti extra e un piccolo alleggerimento del grinding. I forum rimangono comunque infuocati, non tanto per il pass in sé ma per l’ennesima dimostrazione di stupidità da parte dello sviluppatore.

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PUBG vorrebbe essere Fortnite… ma non lo è

PUBG, a differenza di Fortnite, non è un free to play. Costa 30€ e utilizza un sistema di loot box piuttosto scorretto, con tanto di chiavi senza le quali è impossibile aprire i forzieri vinti. Inoltre manca di ottimizzazione, girando malissimo anche su sistemi di fascia alta, e l’annoso problema cheater non sembra essere stato ancora risolto. Lecito chiedersi in cosa siano stati investiti gli oltre 730 milioni di dollari guadagnati dall’inizio dell’accesso anticipato. A rigor di logica una parte sarà andata a sostenere le spese processuali che cercano di difendere il copyright delle padelle e stronzate simili.

Insomma, il declino di PUBG non accenna a rallentare. Bluehole, anziché colmare le lacune del suo titolo e cercare di attirare nuovi utenti con contenuti allettanti, sceglie di copiare la concorrenza nel peggior modo possibile, con un season pass dal retrogusto di Activision. Sensato in termini di profitti? Non credo, infatti persino i fan più sfegatati del gioco hanno iniziato a stufarsi. A questo punto tanto vale passare a Fortnite, no? Almeno lì nessuno cercherà di prendervi per il culo e spillarvi soldi in modo così mentecatto.

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