candle-nrs

Recensione: Candle – Ricordate la cattiveria dei tempi andati?

Se qualcuno vi dice di nuovo che il 2D è morto avete la mia benedizione per proiettarlo con un ippon seoi nage. Candle è la dimostrazione che un manipolo di artisti ispirati può realizzare capolavori visivi che non temono confronti, ed è un gioco che probabilmente attira l’attenzione proprio per la sua veste grafica, sublime. Diciamo dunque che siamo incuriositi, diciamo che siamo anche appassionati di avventure grafiche della vecchia scuola, ed ecco che il giochillo in questione diventa molto appetibile, a patto di avere una dentatura forte, perché qui bisogna masticare pezzi di cemento armato.
Se i vecchi Monkey Island erano giochi difficili e avevano svergognato i vostri neuroni… beh, non avete ancora visto Candle.

Candle

Uscita 9 Novembre 2016
Lingua Italiano
Piattaforme PC
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 14,99€

Invece di creare una struttura elaborata con una storia basati su dialoghi, Candle si limita a offrire qualche scenetta muta per darci un’idea generale sui fatti e sugli obiettivi. Il gioco non utilizza mai parole, preferisce immagini stilizzate che comunicano comunque in maniera efficace.
L’incipit che dà spazio all’avventura prevede il classico villaggio che viene attaccato dal cattivone di turno, e il nostro eroe Teku che si lancia in un’avventura per riportare l’ordine.
Non abbiamo la classica struttura delle avventure grafiche dove con il mouse controllavamo ogni cosa. Qui si preferisce un approccio più alla Grim Fandango, ma il 3D cede il posto a uno splendido 2D.

Potremo controllare dunque il protagonista direttamente con il gamepad per camminare, correre, saltare, interagire con gli oggetti e perfino arrampicarci. L’esplorazione avviene attraverso scenari bidimensionali coloratissimi e strutturati spesso su più livelli.
Fin dalle prime battute capirete che Candle ha una difficoltà decisamente elevata, molto più dei lavori di Ron Gilbert o Tim Schafer. I singoli quadri presentano più enigmi, tutti pensati in maniera elaborata e molto convincenti. Gli sviluppatori dimostrano di aver fatto tesoro della propria esperienza, creando puzzle che non temono il confronto con i grandi del passato, e che spesso si dimostrano anche migliori di quanto visto in alcuni dei massimi esponenti di questo genere.

Un elemento importante da valutare è lo stile, diverso rispetto ai classici di Lucas. In Candle manca tutta l’ironia di Threepwood e Calavera, dunque gli enigmi stessi non includono sarcasmo né la “follia” di giochi come Day of the Tentacle.
C’è invece la necessità di un approccio logico e analitico, spesso creativo.
Grande importanza è data al colpo d’occhio, ma anche alla capacità di collegare elementi presenti all’interno di quadri differenti. Candle richiede infatti di non fossilizzarsi in un unico scenario cercando di andare avanti in maniera lineare, ma invita piuttosto ad esplorare l’esplorabile e a fare del nostro meglio con gli oggetti a nostra disposizione. Se conoscete bene Grim Fandango è un po’ come nel segmento notturno, con più possibilità a nostra disposizione, solo in scala ridotta. Gli ambienti da visitare non sono infatti giganteschi, e le possibilità di movimento si ampliano in modo progressivo.
Tra le diverse meccaniche presenti nel gioco un ruolo importante è dato alla “candela” del titolo. Teku può infatti utilizzare il fuoco per illuminare determinati ambienti e interagire con lo scenario. E’ un gimmick inserito bene nella struttura di numerosi puzzle, piacevole per quanto non rivoluzionario.

Candle

Accennavamo al livello di difficoltà, piuttosto elevato anche per i veterani. Restare bloccati è possibilissimo, ma in genere si tratta solo di farsi un giro e capire a cosa dobbiamo dedicarci. Nella mia personale esperienza il gioco è filato in maniera più o meno liscia. Dico più o meno perché in effetti alcuni enigmi risultano di comprensione non immediata, e la complessità di alcuni puzzle rende necessario un punitivo trial and error. In Candle è infatti possibile morire, cosa che non penalizza molto dato che comunque riappariremo poco lontano.
La logica non è tra l’altro l’unico elemento da mettere in conto. Molti enigmi richiedono infatti anche la giusta dose di tempismo e di abilità in sezioni pseudo-platform. Teku si scontrerà più volte con nemici di vario tipo, tra cui creature intelligenti accanto alle quali ci muoveremo letteralmente in punta di piedi per cercare di non fare rumore. In questi frangenti potremo sgattaiolare alle spalle degli avversari, spingerli in un dirupo, sfruttare sentieri alternativi. Qualora non fossimo abbastanza precisi il nemico ci scoprirà e inizierà a inseguirci anche se usciremo dalla sua visuale. Questi avversari si spostano più velocemente di noi, dunque non avremo molto tempo per metterci in salvo.
E’ ovvio quindi che il gioco, pur essendo tecnicamente un’avventura grafica, è dotato di meccaniche atipiche. In particolare i puristi del genere potrebbero sentirsi spiazzati dalla necessità di rispettare un certo tempismo, dalle “corse” che di tanto in tanto saremo chiamati a fare e di alcune fasi che sanno un po’ di platform. Se state cercando un’avventura grafica canonica questo prodotto non farà al caso vostro.

Il comparto tecnico di Candle è ottimo, al pari della sua veste grafica, una delle più affascinanti di quest’anno. Il gioco è sufficientemente leggero considerata la complessità degli scenari e la ricchezza cromatica.
Molto bella la colonna sonora, ricca di motivi gradevolissimi che non faticheranno a diventare dei veri classici, se il gioco sarà accompagnato dal successo che merita.
Ancora migliore la situazione degli effetti sonori, che godono di campionature eccellenti, a partire dai passi sui diversi tipi di terreno e a continuare con i versi delle creature che incontreremo nell’avventura.

In sintesi
Candle è un’avventura grafica eccellente, che si rivolge a un pubblico particolarmente hardcore e incline a una mescolanza di generi. Non è infatti un prodotto basato sulle classiche meccaniche da punta e clicca, ma richiede a volte anche riflessi, precisione nei controlli e reattività. Da parte nostra abbiamo apprezzato queste differenze rispetto alla tradizione, in quanto donano al gioco un carattere e un feeling unici. Naturalmente bisogna riflettere e capire bene se la cosa faccia o meno al caso vostro.
Ad ogni modo, la straordinaria direzione artistica e la cura con cui sono stati realizzati i puzzle ci portano a raccomandare il nuovo lavoro di Daedalic a chiunque sia cresciuto negli anni ’90 amando questo genere di prodotti.
Valutazione scala 1/10

8.8
+ Artisticamente uno splendore
+ Gameplay miscelato tra più generi
+ Tanto carattere nel protagonista e nella produzione
+ Enigmi impegnativi e spesso brillanti
+ Non teme affatto il confronto con la vecchia guardia
+ Comparto audio molto gradevole
– Storia poco elaborata

*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *