Data di Uscita 25 Aprile 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, PS4, One, PS3, 360, iOS, Drd | Versione recensita PC |
Tre episodi, ovvero circa 4 ore e mezza, sono bastati a concludere la miniserie di Telltale The Walking Dead: Michonne.
Ad esser sinceri le prime due parti non ci avevano convinti del tutto e molti dubbi sull’effettiva riuscita dell’esperimento da parte della casa californiana continuavano ad annidarsi nelle intercapedini della nostra mente anche dopo il finale di Give No Shelter.
Se si tratti di un successo, di un flop o di una via di mezzo lo scopriremo a breve ma vi anticipiamo subito che questo What We Deserve è senz’altro il capitolo migliore della storia dedicata all’eroina del fumetto di Kirkman.
The Walking Dead: Michonne – Episodio 3: What We Deserve
Ad aprire l’episodio ci pensa come sempre la bellissima sigla con la canzone di Dorothy “Gun In My Hand” che accompagna le immagini di una Michonne divisa tra presente e passato, tra sogni e incubi.
L’ultima volta avevamo lasciato il nostro Rambo al femminile di fronte a una scelta cruciale e What We Deserve prende le mosse proprio dalle immediate conseguenze di tale decisione, che mette in moto una serie di eventi importanti in rapida successione.
Durante la prima parte del gioco inizia un approfondimento psicologico di lodevole entità sui personaggi secondari, che stavolta si rivelano tutti all’altezza del ruolo svolto senza eccezioni di sorta.
In questo frangente assistiamo a parecchi dialoghi dalle tematiche serie e spesso toccanti, orchestrati in modo da far riflettere attentamente il giocatore sui sentimenti di ciascun membro del gruppo e agire di conseguenza nelle sezioni successive.
Più avanti ci troveremo infatti di fronte a dei momenti di alta tensione da gestire con calma prendendo in esame i pareri raccolti in precedenza e soppesandoli così da trovare o meno il supporto altrui, più che mai indispensabile.
A seguito di una fase di preparazione, fisica e psicologica, avremo dunque la possibilità di scegliere come organizzarci tatticamente (evitiamo gli spoiler) rispetto a un determinato evento che incombe sulle teste di Michonne e compagni, in breve lo scontro decisivo per le sorti dei nostri personaggi.
Esso si svolge in varie fasi, molto avvincenti, inframezzate dai rituali flashback della protagonista sul suo oscuro passato, al termine dei quali verremo a conoscenza della verità e otterremo uno dei due finali disponibili.
Entrambi, seppur con sfumature diverse, porteranno ad una conclusione simile, tutto sommato adeguata alla serie, tuttavia è il come ci si arriva a impreziosirla notevolmente.
What We Deserve, come già detto, ha un ritmo elevato in grado di tenere incollato allo schermo il giocatore e ogni minimo dettaglio sembra studiato alla perfezione per raggiungere un effetto cinematografico di gran classe.
Ottimo ancora una volta il lavoro al doppiaggio di Danai Gurira, l’attrice che interpreta Michonne nello show televisivo, ma anche del resto del cast, sempre intenso e credibile nella performance recitativa.
Se dovessimo cercare il pelo nell’uovo ci lamenteremmo di come alcuni eventi sembrino un tantino forzati e talvolta le reazioni umane assumano connotati strambi, però scegliamo di sorvolare perché lo storytelling stavolta funziona eccome.
I difetti? Li conoscete già e non abbiamo intenzione di ripeterci.
No, sul serio, quante avventure Telltale abbiamo recensito lamentandoci della carenza di gameplay, del comparto tecnico da preistoria, della scarsa longevità, delle scelte poco influenti e degli sporadici bug?
Se volete aggiungiamo una variabile avvertendovi di un’insolita lunghezza dei caricamenti e di piccoli freeze momentanei nelle transizioni da una scena all’altra ma oltre a questo non c’è proprio nulla di nuovo sotto il sole.
Esperimento riuscito, insomma? Sì, in extremis.
Conclusioni The Walking Dead: Michonne – Episodio 3: What We Deserve salva la serie in calcio d’angolo proponendo un finale degno di questo nome che valorizza ogni personaggio rimasto in gioco, specialmente l’impetuosa quanto instabile Michonne, protagonista indiscussa della miniserie. Sapete come la pensiamo sui titoli Telltale e non ci va di soffermarci sulle loro incorreggibili mancanze; ci auguriamo soltanto che gli sviluppatori californiani decidano prima o poi di variare la formula di gameplay ed evolvere in qualche modo il motore grafico decisamente arretrato. Per quanto riguarda le doti di writing e storytelling, invece, non possiamo far altro che inchinarci di fronte a cotanta bravura, motivo per cui The Walking Dead: Michonne ha superato le nostre aspettative. |
Valutazione 8.0 |
+ Degna conclusione della serie + Ritmi alti fin dall’inizio + Ottimo focus sui personaggi + La sigla iniziale |
– Gli ahimè tristi marchi di fabbrica Telltale – Caricamenti lunghi e mini-freeze |
*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*