Xbox Game Pass: aumenti di prezzo per mantenerlo in vita

Finalmente ottime notizie, dopo un periodo decisamente negativo per Xbox, con le console che non vendono e le esclusive che smettono di essere tali, Microsoft riesce a risollevarsi e annuncia… un aumento di prezzo per Game Pass, per tutti. Direi ottimo…

I rumor degli insider in realtà lo avevano anticipato già nelle scorse settimane, ma adesso è tutto confermato. A partire dal 10 Luglio i nuovi prezzi saranno attivi per tutti i nuovi clienti, mentre da Settembre gli abbonamenti già attivi verranno automaticamente modificati e aggiornati. Chiaro quindi che questa sia una manovra di preparazione al lancio di Call of Duty e delle nuove produzioni tripla A di Activision Blizzard e Bethesda, che saranno rilasciate dal day one sul servizio in abbonamento di Microsoft. Sapevamo che proprio l’arrivo di Call of Duty su Xbox Game Pass avrebbe portato con sé qualche modifica importante, e in effetti così è stato.

Xbox Game Pass Ultimate, che vi dà su PC e console cloud gaming e videogame first party al day one, passa da 14,99€ a 17,99€ al mese. Sono 3 euro in più, ovvero 36€ in più all’anno. Ovvero circa la metà del prezzo di un videogame tripla A ogni anno. La metà del prezzo di un Call of Duty, se vogliamo. Vorrei fare con voi un ragionamento, quindi per il momento ricordiamoci questo 36 e andiamo avanti.

Si introduce Xbox Game Pass Standard, indirizzato ai giocatori console per sostituire il vecchio, tradizionale Xbox Game Pass. Significa che l’abbonamento che prima costava 9,99€ ora andrà a 14,99€. Sono 5 euro in più al mese.
Ma – sorpresa sorpresa – questo Game Pass Standard non include la possibilità di giocare ai videogame first party dal day one. Avrete accesso al gaming online (per il quale comunque non dovreste pagare assolutamente nulla, ne abbiamo già parlato in passato), avrete accesso a una selezione di videogame, ma non ci saranno i titoli al day one. State pagando di più per avere di meno.

Se volete i giochi first party al day one, tipo i vari Call of Duty, Indiana Jones, Fable e Perfect Dark, tocca andare su Game Pass Ultimate a 17,99€. Considerato quindi che prima pagavate 10€, l’incremento reale per avere accesso ai videogame al day one è di 8 euro al mese. Moltiplicateli per i 12 mesi di un anno e ottenete 96€. State comprando un Call of Duty all’anno. Lo volete? Ok, lo state pagando al prezzo di una Limited Edition per non possederlo, ve lo tenete in abbonamento. Non lo volevate? Amen, state comunque pagando un centinaio di euro in più per qualche tripla A con cui realisticamente giocherete, dato che siete iscritti.

Call of Duty, un gioco che vende in maniera capillare, è un nome che porta soldi. Se quei soldi li perdi mettendolo “gratuito”, ti devi ingegnare per non renderlo in fondo così gratuito. Cosa fai quindi? Organizzi un aggiornamento dei prezzi intorno ad un videogame che realisticamente vende decine di milioni di copie ogni anno. Ed è una mossa piuttosto intelligente, se ci pensiamo bene, perché è da un pezzo che si dice che Game Pass non è sostenibile, che aumenterà di prezzo eccetera eccetera. Il nostro sistema si basa sull’idea che i profitti debbano sempre incrementare. E se il numero di consumatori non incrementa, come in questo caso, l’unica soluzione è guadagnare di più dagli utenti che già possiedi, la stessa strategia adottata da Netflix.

Ma sapete dove sta il colossale errore di Microsoft qui? Perché un errore c’è, ed è gigantesco. L’errore è PC Game Pass, che passa da 9,99€ al mese a 11,99€. Due euro di incremento, o 24€ ogni anno. Un utente PC continua ad avere accesso a tutti i giochi dal day one spendendo 24 euro in più ogni anno. Un utente console, per fare la stessa cosa, deve spendere 96 euro in più nello stesso lasso di tempo.
Microsoft sta sparando nelle palle a chi ha comprato la sua console. Finché sei un giocatore PC hai quell’incremento di prezzo più morbido, perché su PC la vita è dura, perché su PC devi scontrarti con lo strapotere di Steam, perché su PC la pirateria richiede un click. Due euro al mese in più andranno benissimo, in questo caso. Ma se sei su console, se sei “mio”, se sei un fanboy, uno dei poveri sfigati che hanno comprato la mia Series S o Series X, allora 2 euro non mi bastano più. Dammene 8. Dammi 96 euro l’anno in più, pagami il costo di una tripla A. Una bella Collector’s Edition.

Questa è una mossa per me assurda, affondare una zappa sui propri alluci con una precisione chirurgica. I giocatori si incazzeranno perché è un trattamento impari, stai prendendo a pesci in faccia chi ha scelto la tua console al posto di PS5, e stai trattando anni luce meglio l’utenza PC. Non perché gli stiamo più simpatici, ma perché sanno che i giocatori PC sono più complicati rispetto a quelli console. Allo stesso tempo però scelgono di abusare della propria playerbase più dedicata, quella dei giocatori console, quelli che li hanno supportati nel corso degli anni comprando software per il loro hardware, dandogli quel 30% in più dalle royalty. Dal mio punto di vista, questo è un suicidio.

Guardiamo qualche bella percentuale sui prezziari:

  • Xbox Game Pass Ultimate: 14.99€ > 17.99€ = +20%
  • Xbox Game Pass PC: 9.99€ > 11.99€ = +20%
  • Xbox Game Pass > Game Pass Ultimate: 9.99€ > 17.99€ = +80%
  • Xbox Game Pass > Game Pass Standard = 9.99€ > 14.99€ = +50%
  • Xbox Game Pass Core = 59.99 > 69.99€ = +16.66%

Gli aumenti medi sono quindi intorno al 20%, che è comunque un valore altissimo e che difficilmente verrà accettato da tutti i consumatori. Ma al di là di prezzi che per forza di cose dovevano alzarsi, a mio parere resta il fatto che questa sproporzione nel trattamento tra giocatori console e quelli PC è del tutto fuori dal mondo.
E a chi volesse difendere il nuovo Xbox Game Pass Standard perché aggiunge la possibilità di giocare online rispetto al vecchio Game Pass da 10 euro, rispondo dicendo che pagare per giocare online è a tutti gli effetti una truffa legalizzata che nessun utente console dovrebbe accettare. Pagate perché i produttori di console hanno scoperto che i giocatori sono disposti a pagare. E ovviamente nessuno fa gratuitamente ciò che qualcuno è disposto a pagare. I costi di gestione, di ricerca e sviluppo sono ampiamente ripagati dalle royalty di tutte le vostre transazioni e micro transazioni effettuate su quella piattaforma. Sono ampiamente in profitto, esattamente come Steam, GOG o qualsiasi negozio online che venda videogame.

I giocatori console devono darsi una bella svegliata, e Microsoft deve rendersi conto che sputare in faccia ai propri migliori utenti potrebbe trasformarsi in una catastrofe nel danno d’immagine.
A voi la parola.

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