Così come per il mercato indie, anche il più noto circuito dei tripla A e degli AA è stato pieno zeppo di produzioni di altissimo livello nel corso del 2017. A pensarci bene, quest’anno è stato uno dei migliori che io ricordi.
NRSGamers vi propone la classifica di quelli che sono a nostro parere i migliori giochi tripla A dell’anno. Non credo che la nostra top 3 sarà diversissima da quella di tante altre testate, ma penso sia corretto ridimensionare un gioco forse osannato un po’ troppo, che si è rivelato sì un prodotto straordinario, ma forse non una pietra miliare come tanti l’hanno descritto. Ovviamente si tratta di pareri soggettivi, ma qualcuno dice che il mondo è bello perché è vario.
Cominciamo dalla decima posizione, andando pian piano a salire verso il nostro podio dei migliori giochi tripla A del 2017.
10. Horizon: Zero Dawn | PS4 | La classe Sony che non tradisce
Miscelando il genere dei WRPG con l’adventure, Horizon Zero Dawn ha catturato l’attenzione della stampa specialistica e dei giocatori fin dal suo annuncio. Ha fatto da straordinario biglietto da visita per PS4 Pro, mostrandone le possibilità grafiche e illuminandoci (letteralmente!) sulla magnificenza dell’HDR. Proprio gli effetti di luce, i colori e in generale le ambientazioni non hanno al momento rivali sulla macchina Sony.
Grafica a parte, Horizon crea un setting davvero originale e intrigante, un futuro post apocalittico dove l’umanità è regredita fino all’età della pietra soccombendo al dominio delle macchine. Le popolazioni tribali temono, rispettano o sfruttano i frammenti di tecnologia provenienti da un passato ormai dimenticato, e sarà proprio la nostra protagonista a cercare di far luce su cosa sia effettivamente accaduto al mondo quando era all’apice del proprio sviluppo.
Horizon offre un sistema di combattimento action tipico del genere adventure e la possibilità di collocare trappole sul terreno per aggiungere un tocco di strategia. La protagonista Aloy, abilissima con l’arco, sarà capace di affrontare gli avversari sia nel corpo a corpo che dalla distanza. La giocabilità è elevata, gli scontri stessi permettono di immergersi in un mondo fantastico e violento. Ci sono creature d’ogni tipo, mostri metallici giganteschi o più piccoli di un uomo, con chiari riferimenti al tempo dei dinosauri. Sia le meccaniche che l’esplorazione vera e propria sono piacevolissime, peccato solo per una storia che non riesce a raggiungere i livelli dei migliori esponenti del genere.
Rimane comunque un esperimento riuscitissimo, uno dei migliori giochi ad alto budget dell’anno e un nome di cui sentiremo parlare ancora a lungo.
Valutazione 8.6/10
Metascore 8.9/100
9. South Park: Scontri Di-Retti | PC, PS4, XBO | Eccellenza da Stone e Parker
Quando Matt Stone e Trey Parker decidono di raccontare una storia non importa se abbiamo a che fare con un episodio TV o con un videogame, la qualità è sempre elevatissima, tanto da farne uno dei migliori giochi del 2017. Proprio come il suo predecessore, il nuovo South Park ricrea alla perfezione il feeling della serie TV, sembra di venire catapultati all’interno dello show.
Gli sceneggiatori hanno sempre tantissimo da dire, la loro satira pungente non fa sconti a nessuno, si toccano tantissimi argomenti, e lo si fa con il solito stile dissacrante di questo franchise. La comicità permea l’intera produzione, vi ritroverete a ridere di gusto se apprezzate il genere, ovviamente dovrete fare i conti con una volgarità che non è per tutti. Ma è indubbiamente funzionale!
Questa volta si parla di super eroi, con chiari riferimenti alle serie Marvel e tanto di colonne sonore che prendono palesemente “spunto” dalle più note dei vari Avengers.
Le novità sono considerevoli anche in termini di meccaniche. Rispetto al capitolo precedente avremo adesso molta più libertà nella personalizzazione del party. Cominciamo con la possibilità di scegliere tra ben 10 classi, tutte molto originali e lontane dai canoni del genere. Potremo miscelarne la abilità, creare mix unici e strategicamente efficaci.
Il sistema di combattimento rimane a turni, ma questa volta si spinge l’accelerato sull’elemento tattico. Il terreno di scontro è suddiviso da una griglia, ci potremo muovere, trovare le posizioni migliori e sfruttare l’ambiente circostante.
Per dirlo in modo semplice, Scontri Di-Retti è molto più un videogame di quanto non lo fosse il suo predecessore.
Ah, e possiamo manipolare il tempo scoreggiando. Hm.
Metascore 81/100
8. Prey | PC, PS4, XBO | Un reboot che diventa uno dei migliori giochi dell’anno
Prey è il reboot di uno degli sparatutto in soggettiva più sottovalutati del passato recente. C’è una fortissima virata verso la fantascienza, quella seria, quella capace di far impallidire anche tante produzioni di Hollywood. Il gioco non rientra solo nella categoria degli shooter in prima persona, ma si spinge nel genere adventure senza troppi complimenti, creando una miscela piacevole che si appoggia su meccaniche davvero originali.
Nel gioco potremo sacrificare poco per volta la nostra umanità acquisendo abilità aliene. Queste ci semplificheranno molto la vita, ma porteranno i sistemi di difesa della nave ad identificarci come una minaccia. La scelta è del giocatore, le implicazioni riguardano sia il gameplay che – in qualche modo – il finale del gioco. Niente spoiler ovviamente.
In base alle abilità speciali in nostro possesso, Prey ci permette di giocare con la fisica, mutare forma, relazionarci con l’ambiente in maniera creativa. Si apriranno tantissime possibilità, tanto che sotto certi aspetti non sarebbe sbagliato definire questo gioco un sandbox.
A tal proposito non si può non parlare del Goo Cannon, la prima arma che otterremo nel corso dell’avventura. Ora, non dico che trasformerà il gioco in Minecraft, ma è uno strumento interessantissimo. Spara un materiale plastico con cui potremo costruire delle strutture complesse, da utilizzare per raggiungere pedane rialzate e luoghi altrimenti inaccessibili. Dipenderà solo dalla vostra creatività, figuratevi che è addirittura possibile organizzare delle speed run basate sull’arma in questione.
Per quanto le valutazioni non siano state sempre stellari, è uno dei prodotti che mi ha lasciato di più quest’anno, uno di quelli che ricordo con più piacere, e uno dei migliori giochi del 2017. Un reboot eccellente e un franchise che mi augurio di vedere di nuovo negli anni a venire.
Valutazione 8.3/10
Metascore 8.2/100
7. Wolfenstein II: The New Colossus | PC, PS4, XBO, NSW | Più arrabbiato
Non mi stancherò mai di dirlo: in Wolfenstein II iniziamo con il glorioso BJ Blazkowicz in carrozzina e due mitra in mano. La descrizione di questo gioco potrebbe concludersi qui, per quanto mi riguarda.
Wolfenstein II: The New Colossus è un seguito diretto del capitolo precedente, ma offre una rapida sintesi per chi se lo fosse perso. E’ un gioco cattivo, brutale, veloce e divertentissimo, come ci si aspetta da questo franchise creato dal leggendario John Carmack.
Siamo ancora una volta contro i nazisti, in un passato alternativo in cui la Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale. Facciamo parte di una sorta di Resistenza, e siamo pronti a fare un macello nei panni di un soldato teoricamente moribondo.
La narrativa è una delle migliori che mi sia capitato di vedere in un first person shooter puro, con personaggi indimenticabili e caratterizzati in maniera eccelsa. Certo, c’è spazio per i cliché, ma sono soprattutto le assurdità tipiche di Wolfenstein a rubare la scena. Se conoscete il franchise avrete un po’ intuito di cosa parlo, sono soluzioni narrative che a volte fanno ridere, altre lasciano spiazzati, c’è un sacco di ignoranza selvaggia, e va bene così. L’inconfondibile stile di Wolfenstein continua ad essere apprezzatissimo, ed è qui per restare.
Ancora una volta il gameplay si presta sia allo stealth che al massacro diretto di tutto ciò che si muova, e ancora una volta c’è da divertirsi parecchio, a prescindere dal vostro approccio. Per la prima volta saremo in grado di imbracciare contemporaneamente due armi diverse. Ecco, non è che cambi poi tantissimo in termini di gameplay, ma volete mettere quanto casino in più riuscirete a fare?
Imperdibile se apprezzate gli sparatutto in prima persona, divertente come e più del già spettacolare predecessore e uno dei migliori giochi del 2017.
Valutazione 8.7/10
Metascore 8.7/10
6. Resident Evil 7 | PC, PS4, XBO | La prima killer application per PSVR
Resident Evil 7 è stata la più grande prova di coraggio di Capcom di cui io abbia memoria. Dopo il declino iniziato con il quinto capitolo della serie, l’azienda giapponese ha deciso di tentare il tutto per tutto cambiando completamente lo stile, passando a una visuale in prima persona e ridefinendo gli standard del survival horror più famoso di sempre.
Il gioco non ha proprio molto da spartire con zombi e affini, ma si concentra invece su tre personaggi a dir poco “bizzarri”. E’ una famiglia un tantino inquietante, e ciascuno dei componenti ci darà la caccia a modo proprio. C’è chi si limiterà a una caccia senza interruzioni che ricorda Nemesis di Resident Evil 3, chi cercherà di ucciderci con l’ingegno e chi darà sfogo a tutte le proprie psicosi. Dovremo fare del nostro meglio per sopravvivere in un’abitazione sorprendentemente grande (non ho mai capito dove trovino tutti sti soldi), risolvere i classici puzzle, andare alla ricerca di particolari oggetti sotto la guida di una misteriosa persona che ci aiuterà dall’altra parte di un telefono.
Resident Evil 7 crea un’atmosfera eccellente per gli standard del genere, ha personaggi caratterizzati molto bene, coinvolge tantissimo. Soprattutto, Resident Evil 7 riesce finalmente a spaventarci di nuovo, cosa che non succedeva dal quarto capitolo della serie.
Se vi piacciono i survival horror è da avere, se poi vi ritrovate un visore per realtà virtuale è un acquisto imprescindibile, un’esperienza che vi farà passare il sonno per tanto tempo. Indubbiamente uno dei migliori giochi dell’anno, e la prima, vera killer application di PSVR.
Valutazione 8.2/10
Metascore 8.3/10
5. Nioh | PC, PS4 | Giappone feudale ma anche uno dei migliori giochi del 2017
Senza sorprendere nessuno, Nioh rientra nella nostra lista dei migliori giochi del 2017. È stato tante volte paragonato a Dark Souls, ma i due videogiochi sono in realtà piuttosto diversi. Per carità, anche Nioh è piuttosto impegnativo, “difficile” se vogliamo, ma lo è in maniera diversa rispetto al capolavoro di From Software.
In Nioh ci ritroviamo in un medioevo giapponese con tanta mitologia, demoni, magia e tutte quelle cosine con cui anime e manga ci affascinano da una trentina d’anni a questa parte.
La storia è narrata attraverso scenette animate, non risulta criptica né da interpretare. E’ piacevole, attinge a piene mani da un lore radicato nella cultura del luogo. Accompagna bene la lunga campagna del gioco, a patto che non detestiate tutto ciò che è Giappone.
Nioh non è un open world come Dark Souls, ma si basa su livelli e su un sistema di progressione più tradizionale. Ci sono tantissimi contenuti, tra missioni principali, secondarie non obbligatorie e combattimenti contro gli spiriti di altri giocatori uccisi.
C’è una componente ruolistica piuttosto approfondita, con tanti loot, più sistemi di potenziamento, la possibilità di realizzare nuovi oggetti, equipaggiamenti e armamentari. Da questo punto di vista il gioco è più approfondito rispetto alla proposta di From Software, le strutture alla base sono diverse.
I combattimenti di Nioh sono molto soddisfacenti. E’ un mix tra la precisione nei movimenti, il tempismo e la grande fluidità dell’azione. La possibilità di impostare i 60 frame al secondo su console è una vera manna dal cielo, migliora la giocabilità in modo esponenziale.
Spettacolari gli scontri con i boss, alcuni dei quali vi faranno sudare le proverbiali sette camicie. Se siete abituati a Dark Souls probabilmente Nioh non vi sembrerà così difficile, diversamente preparatevi a una sfida a dir poco brutale.
Uno dei migliori giochi dell’anno, spettacolare da vedere e da giocare.
Valutazione 9.0/10
Metascore 8.8/10
4. Nier Automata | PC, PS4 | Di diritto tra i migliori giochi del 2017
Quando Platinum Games decide di fare le cose per bene in genere escono fuori dei capolavori. Capolavori come Nier Automata, uno dei giochi migliori del 2017.
La premessa è a dir poco intrigante: gli esseri umani hanno abbandonato la Terra, andando a vivere sulla luna mentre il pianeta azzurro veniva invaso da una razza aliena. Per ripopolare il nostro mondo iniziamo allora a mandare dei particolari androidi, perfetti strumenti di combattimento.
Nier Automata è un gioco di ruolo, si gioca come un action, fa frequenti incursioni in tanti generi diversi cambiando spessissimo il gameplay e offre anche un sistema di progressione. Direi che è una miscela che stuzzicherebbe la curiosità di chiunque. E vi farà piacere sapere che tutti questi elementi, concettualmente non sempre affini, si miscelano in modo armonioso.
Nier Automata si dimostra subito divertentissimo da giocare. E’ terribilmente immediato, progressivo, permette di lanciarsi in combattimento e spinge a perfezionarsi tra schivate, combo spettacolari e contrattacchi. La spettacolarità dell’azione fa dimenticare le mancanze tecniche del gioco, che forse non offre una grande varietà in termini grafici. Ma in fondo ciò che conta di più è il divertimento, non vi pare?
Senza dubbio la storia è uno dei punti di forza della produzione. Parte lentamente, cosa tipica per molte produzioni giapponesi, ma dopo una decina di ore accelera grazie a una sceneggiatura che comincia a incalzare con ritmi eccellenti.
Ci saranno momenti wow, momenti shock e momenti in cui la nostra reazione sarà un genuino “what the fuck”. A prescindere dal momento, tutto sarà comunque godibilissimo e sempre piacevole da giocare.
Imperdibile per tutti gli amanti dei giochi d’azione o di ruolo, e uno dei migliori giochi del 2017.
3. The Legend of Zelda: Breath of the Wild | NSW, WiiU | Rivoluzione
Il 2017 sarà ricordato come l’anno in cui la formula di Zelda venne rivoluzionata con grandissimo coraggio. No, Link ancora non parla, ci riferiamo ovviamente alla struttura open world di Breath of the Wild.
Le aree chiuse e limitate del passato sono solo un ricordo, adesso sembra che il modello di riferimento sia il primissimo The Legend of Zelda per NES. Anche qui c’è una fortissima spinta all’esplorazione, all’andare verso avventure sconosciute, viaggiare verso posti lontani alla scoperta di chissà quale meraviglia. Concept di questo tipo tendono ad essere validissimi in termini di gameplay, ma hanno qualche problema quando si tratta di proporre trame di un certo spessore, Bethesda lo sa bene. Nintendo cerca di arginare il problema inserendo i Ricordi, una maniera di narrare la storia attraverso flashback non correlati gli uni agli altri. L’idea è di formare una specie di mosaico che dia un contesto, un background per i personaggi. E’ una soluzione che funziona solo in parte.
Del resto, il gameplay del gioco è molto valido, le fase esplorative sono uno spettacolo, la mappa è praticamente costellata di Santuari, mini dungeon in cui metteremo al lavoro la nostra materia grigia. Questo significa anche che il nuovo Zelda rinuncia ai classici, spettacolari dungeon della serie, proponendo invece quattro particolari “Colossi”, non paragonabili né per complessità né per fascino. E’ una grave mancanza della produzione, mi auguro fortemente che la formula cambi di nuovo nella prossima iterazione.
Altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è il sistema di combattimento. Questo è eccelso nel feedback, ma castrato da un sistema di usura delle armi fastidiosissimo. Il giocatore finisce spesso per utilizzare le armi meno buone per evitare di rovinare quelle più potenti, affrontando il gioco con un’ansia del tutto gratuita. Incrementare la durevolezza degli oggetti sarebbe stato semplice e graditissimo.
Incertezze anche sulla colonna sonora, dove si fa sentire la mancanza del leggendario Koji Kondo. Non ci sono i pezzi epici dei capitoli precedenti, ci si limita a rarissimi interventi che comunque non resteranno impressi nella vostra memoria.
Ma perché tutte queste critiche? Perché la maggior parte della stampa specialistica ha premiato Breath of the Wild come se fosse uno dei migliori giochi della storia dei videogame, idea che non condivido affatto. E’ un titolo eccellente, ma non è il miglior gioco dell’anno né il miglior Zelda di sempre. Di certo riesce a trascinarci nel suo mondo, senza dubbio affascina e rapisce con la sua mole di contenuti e la giocabilità sopraffina. Ma non è esente da difetti, e alcuni di questi sono a mio avviso piuttosto consistenti.
Valutazione 8.9/10
Metascore 9.7/10
2. Persona 5 | PS4 | Tra i migliori giochi JRPG di sempre
Una volta il genere dei JRPG era rappresentato in tutto il mondo da Squaresoft e dai suoi Final Fantasy. Con la deriva action degli ultimi capitoli gli amanti del genere si sono rivolti altrove. Questo altrove si chiama Atlus, che da qualche anno a questa parte è migliorata tantissimo da tutti i punti di vista. La sua serie più nota, Persona, è arrivata al quinto capitolo, il migliore rilasciato fino ad oggi ed uno dei migliori giochi di ruolo giapponesi di sempre.
E’ un prodotto realmente “giapponese”, ci immerge nella Tokyo del presente e ci cala nei panni di uno studente delle superiori. Il gioco si suddivide in due fasi distinte: di giorno andremo in giro per il mondo reale, rispetteremo i nostri impegni con la scuola e ci dedicheremo a una sfilza di attività che potenzieranno il personaggio e le sue statistiche. Potremo relazionarci con i compagni, dialogare, stringere i rapporti fino a far nascere delle vere e proprie love story.
Di notte le cose saranno molto diverse. Verremo catapultati in un mondo in cui le pulsioni e i desideri dei personaggi avranno libero sfogo, manifestandosi in tutta la loro mostruosità. Esploreremo insieme agli altri membri del gruppo dungeon densi di pericoli, scontrandoci con personalità che faranno parte del nostro quotidiano.
La capacità di avanzare nei dungeon senza farsi notare dagli avversari sarà fondamentale. Ci sono alcune meccaniche stealth atte a prevenire la nostra scoperta da parte delle guardie dei diversi palazzi. Se venissimo intercettati il livello di allerta andrà incrementando in maniera graduale, e sarà necessario ridurlo prima di venire buttati fuori.
All’interno dei dungeon ci sono anche dei puzzle da risolvere, il gameplay è abbastanza variegato per un JRPG. In assoluto sono elementi che abbiamo già visto all’interno della serie, ma qui sembra che tutto sia elevato a perfezione.
Rimangono purtroppo i difetti tipici di questo franchise, in particolare personaggi terribilmente prolissi. I dialoghi sono spesso lunghissimi e, purtroppo, tutti in inglese.
Persona 5 vanta però una storia e dei personaggi straordinari, la caratterizzazione è ineccepibile. Se conoscete la lingua e siete alla ricerca di una trama valida vi consiglio di non farvi sfuggire questo capolavoro.
C’è poi il discorso grafica, che davvero sprizza personalità da tutti i pori. E’ accattivante, adotta più tecnologie per realizzare uno stile a metà tra quello di un anime, lo sketch book e il cel shading. Perfino i dialoghi sono visivamente belli, figuratevi un po’.
Aggiungete quella ciliegina sulla torta che è la colonna sonora, sublime e avrete completato un pacchetto irrinunciabile per tutti gli amanti di JRPG.
Secondo molti Persona 5 è il miglior gioco di ruolo giapponese di sempre. Personalmente non so se sono d’accordo, ma è indubbio che sia il migliore JRPG del 2017.
Valutazione 9.0/10
Metascore 9.3/10
1. Super Mario Odyssey | Nintendo Switch | Gioco dell’anno 2017
Beh sì, vince Mario. Vince Mario perché è un concentrato di inventiva e creatività. Ottiene la prima posizione perché nel momento in cui prenderete in mano quel pad ogni cosa sarà terribilmente naturale. Vince Mario perché questo gioco è la perfetta incarnazione delle principali idee alla base del videogaming, in senso universale. Ogni cosa è votata a divertire, dalle innumerevoli forme che potremo assumere, al compiaciuto auto citazionismo dei segmenti 2D inseriti nei livelli, ai frammenti di storia che ammaliano grandi e piccini, al design dei bellissimi personaggi.
L’utente viene gratificato continuamente, trova lune un po’ ovunque, a volte impegnandosi, a volte quasi per caso. Il punto è che bisogna guardarsi intorno, osservare, domandarsi cosa gli sviluppatori potessero pensare quando progettavano quell’angolino di mondo. E interagire verrà naturale, sarà logico, consequenziale e piacevole come la ricompensa che ci attende.
Senza arenarsi su idee già trite e ritrite, gli sviluppatori hanno fatto del proprio meglio nel proporre sfide che spingono allo sperimentalismo. Giocate con i pulsanti, giocate con i salti, sfruttate quell’albero, arrivate più in alto, trasformatevi in un missile. Super Mario Odyssey è un concentrato di idee, un inno alla creatività, si percepisce la soddisfazione che i designer devono aver provato durante lo sviluppo.
Il punto è che sarebbe bastato fare un nuovo Galaxy per far stare zitti gli utenti di mezzo mondo. Bastava ascoltare, non avremmo fiatato, sarebbe stato ok. E invece ci hanno dato qualcosa che è molto più che ok. Un gioco che non fa rimpiangere il passato, e che con una personalità straordinaria eclissa tutto il resto.
La longevità stellare, un endgame pensato per impegnarvi ancora per settimane, la dovizia di particolari con cui ciascun mondo è stato realizzato. Perché qui ogni metro virtuale ha qualcosa da dire, un oggetto con cui stimolare la nostra curiosità. Ogni mondo è un enorme parco giochi in cui perdersi per ore, alla ricerca di segreti che non potranno che deliziarci.
E non fa niente se alcune idee vengono utilizzate più volte all’interno del gioco, non importa se gli scontri con i boss risultano a conti fatti piuttosto banali. Ciò che davvero conta è che giocando a Super Mario Odyssey ci si diverte.
Ci si diverte come nessun altro gioco ha saputo divertirci nel corso di questo stellare 2017.
Mi correggo, “lunare” 2017.
Valutazione 9.0/10
Metascore 9.7/10