Age of Mythology - tale of the dragon

[Recensione] Age of Mythology EX – Tale of the Dragon

Data di Uscita 28 Gennaio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PC Versione recensita PC

Tale of the Dragon è un DLC strategicamente interessante. Age of Mythology nacque come spin off di Age of Empires più di dieci anni fa, e solo in tempi recenti il nuovo publisher ha voluto saggiare l’interesse degli utenti, prima con una versione rimasterizzata di Age of Empires II, poi con alcuni DLC, per passare adesso appunto a questo Tale of the Dragon, DLC che forse sarebbe potuto essere una semplice mod gratuita, ma che ha il suo motivo di essere proprio per il futuro di questo franchise. Diciamoci la verità, sviluppare questo contenuto aggiuntivo non sarà stato troppo costoso per il developer.

Age of Mythology – Tale of the Dragon

Alle divinità già presenti in Age of Mythology, questo Tale of the Dragon ne aggiunge tre provenienti dalla cultura classica cinese, con tanto di semidei e creature leggendarie dai poteri devastanti ad accompagnarci nelle nostre conquiste.
Il popolo cinese potrà fare affidamento sul dio Fu Xi, che velocizzerà lo sviluppo delle costruzioni cercando di dare un vantaggio tempistico al giocatore; Nu Wa che migliora in maniera considerevole il rendimento economico, con risorse extra ottenute dai nostri cittadini; Shennong, che ha a che fare con l’agricoltura e potrà assisterci in battaglia in alcune circostanze.

Age of Mythology EXE’ prevista naturalmente una nuova campagna, che ci permetterà di conoscere questo popolo e le sue unità più in dettaglio.
Diversamente da altre culture disponibili nel gioco, i cinesi partono in maniera piuttosto lenta, senza distinguersi troppo, ma procedendo nell’evoluzione temporale diventano assolutamente letali.
La principale novità introdotta nell’espansione Tale of the Dragon consiste nei giardini, “edifici” esclusivi dei cinesi che possono produrre uno specifico tipo di risorsa, dandoci un vantaggio interessante sia per quanto riguarda la possibilità di fortificarci senza spostarci alla ricerca di altre materie prime, sia in quanto la produttività viene di fatto incrementata anche dal possibile aiuto di una delle divinità, a seconda delle nostre scelte.

Mancano novità di rilievo introdotte alle meccaniche di base del gioco, o le rifiniture che avevamo incontrato nell’ultima espansione di Age of Empires II HD – The African Kingdoms. I nuovi edifici sono realizzati comunque con grande cura, sono ricchi nei dettagli, gradevoli alla vista, ma parliamo pur sempre di un motore grafico più che decennale, che avrebbe davvero bisogno di una svecchiata. A questo si aggiunge un riciclo di alcune animazioni e modelli già presenti nel gioco base, che hanno solo ricevuto un lavoro di reskin. Gli appassionati di lunga data se ne accorgeranno immediatamente.
Nonostante non siano state introdotte delle vere e proprie novità sostanziali, immaginiamo che questo Tale of the Dragon voglia più che altro sondare il terreno, offrendo contenuti addizionali ai fan cresciuti con questo franchise, cercando magari di riportarli a provare il gioco e a risvegliarne l’interesse.

Age of Mythology EXNel PvP abbiamo notato una certa mancanza di bilanciamento per quanto riguarda il nuovo popolo cinese: se infatti è vero che si inizierà lentamente, progredire con questa civiltà porterà alla creazione di armi e strumenti devastanti, su tutti degli uccelli giganteschi che, se in sufficiente quantità, sapranno radere al suolo una città intera senza troppi complimenti.
Discorso più o meno simile per Dilong, un drago che sbucherà dal terreno e che infliggerà danni elevatissimi sia sulle truppe che agli edifici nemici. Sebbene il drago non possa muoversi dopo essere stato evocato, sarà sufficiente difenderlo per un paio di minuti per poterlo evocare nuovamente in un altro luogo, con i punti vita del tutto ripristinati.

Occorre in generale qualche bilanciamento in più, e sospettiamo che se questo non avverrà sempre più giocatori tenderanno a usare online questa nuova civiltà, al momento avvantaggiata rispetto alle altre. Naturalmente è ancora troppo presto per esprimere giudizi definitivi, in quanto i giocatori migliori sapranno senza dubbio contrastarvi a prescindere dalla civiltà e dai pantheon utilizzati. Diciamo soltanto che sarebbe stato più sensato un miglior livellamento delle potenzialità del nuovo impero cinese.

Il gioco non ha richieste hardware molto diverse da quelle dell’originale Age of Mythology, appoggiandosi sullo stesso motore grafico e utilizzando modelli comunque molto leggeri.
Bisogna comunque segnalare che, se avete installato delle mod per il gioco base, questo Tale of the Dragon potrà darvi qualche grattacapo in avvio, bloccandosi del tutto. Al momento l’unica soluzione è cancellare del tutto alcune delle mod, ma esistono fortunatamente discussioni già aperte sul thread ufficiale di Steam, dove gli sviluppatori stanno cercando di risolvere le diverse problematiche man mano che queste si presentano.

Conclusioni
Se siete cresciuti con Age of Empires e Age of Mythology non ci sono reali motivazioni per sconsigliare l’acquisto di Tale of the Dragon. E’ un more of the same, non viene aggiunta nessuna nuova meccanica al gameplay, la grafica era e rimana molto datata. Del resto non avrete problemi anche su configurazioni molto vecchie o non dotate di scheda video dedicata, e il prezzo di 9,99 euro è giustificato sia dalla qualità dei nuovi modelli che risulta comprensibile per la chiara volontà dello sviluppatore di sondare il terreno, vagliando l’interesse dei giocatori. Fondamentalmente, se vi piace il gioco base ha senso procedere con l’acquisto. Si tratta allo stesso modo di una maniera per dire agli sviluppatori che questo strategico non è stato dimenticato, sperando in un futuro seguito e/o aggiornamento grafico.
Valutazione

7,1
+ Nuova civiltà curata graficamente e mitologicamente
+ Progressione eccellente
+ Buona l’idea dei giardini
– Nessuna novità sostanziale
– Qualche sbilanciamento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *