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The Division 2: Raid rinviato, tante modifiche a Dark Zone e sandbox

La community di The Division 2 ha sommerso Ubisoft di feedback dopo l’introduzione della roccaforte Tidal Basin e del World Tier 5. Lo sviluppatore ha apportato una serie di cambiamenti profondi ad alcune mod, considerate troppo sbilanciate, e alle diverse abilità a nostra disposizione. Una parte dei giocatori è rimasta soddisfatta, concordando con Ubisoft e Massive. Un’altra parte ha ritenuto i bilanciamenti eccessivi, provando tra l’altro una certa frustrazione dopo aver farmato per un mese intero cercando di ottenere gli oggetti migliori. E’ una situazione che avevamo già vissuto con il primo capitolo, in cui lo sviluppatore tendeva a “rompere” l’endgame fin troppo spesso, modificando in maniera radicale il meta.

Dall’ultimo State of the Game pubblicato apprendiamo che Operation Dark Hours, il primo raid da 8 giocatori di The Division 2, è stato rinviato al mese di maggio, contro un’uscita inizialmente prevista per la fine di Aprile. La motivazione ufficiale sarebbe la necessità di affinare e bilanciare ulteriormente il gioco in accordo con le richieste della community. Impossibile dire se questa sia la vera ragione del ritardo, è possibilissimo che lo studio fosse indietro nei lavori, ma a questo punto poco importa.
Considerata la generale qualità del gioco non credo che un ritardo del genere possa essere un problema. Quando determinati contenuti non sono soddisfacenti per gli sviluppatori non ho nulla in contrario se decidono di prendersi del tempo in più. Più e più volte abbiamo visto videogame o aggiornamenti rilasciati senza una adeguata fase di testing, che avrebbe potuto evitare esperienze poi poco soddisfacenti. Va bene così.

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Tidal Basin è la nuova roccaforte di The Division 2

Più interessanti sono a mio parere le altre informazioni rilasciate da Massive, che continua col suo bilanciamento del gioco, in particolare per le modalità PvP, ovvero Conflict, Occupied Dark Zone e Normalized Dark Zone.
Primo elemento interessante riguarda la normalizzazione. Sia armi che equipaggiamento saranno normalizzate a livello 500, mantenendo perk e roll di ciascun pezzo. Questo dovrebbe permettere degli scontri più equilibrati e bilanciati, stando almeno alle previsioni dello sviluppatore. Naturalmente bisognerà capire come reagirà la community, tanta gente ha già espresso una certa insofferenza, ritenendo che a questo punto il farming diventerebbe praticamente inutile per chi preferisce giocare esclusivamente in PvP. Penso sia il caso di provare con mano i cambiamenti prima di fasciarsi la testa, vedremo.

Sono stati apportati anche dei “nerf” ai modificatori dei danni, in modo da incrementare il time to kill. Secondo Massive i valori saranno adesso più vicini a quelli del PvE. Il tempo necessario a uccidere un altro giocatore era in effetti discutibile. C’era pochissimo tempo per reagire, cosa che poteva causare una certa frustrazione. Riducendo l’effetto dei modificatori dal 70 al 40% si dà più tempo per reagire e per avere uno scontro più propriamente detto, invece che uno stupro.
Di contro, il time to kill delle Occupied Dark Zone dovrebbe essere stato ridotto. Massive è riuscita a separare gli algoritmi per il calcolo dei danni in base alle diverse tipologie di PvP. In questo modo sarà possibile apportare dei bilanciamenti mirati per ciascuna modalità, senza ripercussioni sul resto del gioco. E’ una cosa estremamente utile per riuscire ad aggiornare agevolmente il gioco nel tempo. Si evitano problemi alla Bungie.

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The Division 2 si è rivelato nettamente superiore rispetto al predecessore

Apprendiamo inoltre che lo sviluppatore vuole rendere le Dark Zone molto più movimentate di quanto non siano in questo momento. Noteremo di qui a breve un cambiamento nei drop: quando ci troveremo in queste aree troveremo molti più oggetti contaminati, a scapito di quelli normali. Questo significa che ci saranno molte più estrazioni, un momento in cui la tensione incrementa notevolmente e gli altri giocatori vengono più invogliati ad attaccarci.
Sempre in quest’ottica, Massive sta modificando profondamente il matchmaking all’interno delle Dark Zone. Esisteranno adesso solo due possibili variabili: giocatori sotto il livello 30 o giocatori di livello 30. In questo modo la playerbase sarà molto più concentrata, e delle modifiche all’algoritmo assicureranno di entrare quasi sempre in zone con 12 giocatori, in modo da spingere al confronto/scontro.

Per adesso in effetti capita fin troppo spesso di andarsene in giro senza incontrare nessuno. Le Dark Zone dovrebbero essere una delle attività più impegnative in assoluto, considerata la qualità dei loot. Penso sia giusto spingere sul fattore tensione, portare i giocatori a muoversi con maggiore circospezione. Le modifiche annunciate hanno il loro perché, ma immagino che la vera sfida sarà riuscire a bilanciare il livello di abilità dei diversi giocatori. Non ci si potrà basare ovviamente sul livello, ma bisognerebbe prendere in considerazione parecchi, forse troppi elementi. L’abilità di giocare in gruppo è uno di questi, e purtroppo non esiste una maniera chiara di estrapolare un dato del genere.
E’ un po’ lo stesso problema che abbiamo visto in Gambit, su Destiny 2. Il matchmaking non è mai riuscito ad essere convincente, colpa di un sistema di gioco che non permette calcoli matematici, variabili praticamente impossibili da prevedere.

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The Division 2 sta ricevendo un ottimo supporto da parte dello sviluppatore

Massive ha voluto chiarire che non tutti i cambiamenti annunciati per il PvP saranno implementati con l’Update 3. Alcuni richiederanno ancora del tempo, una fase di analisi da parte del team e l’eventuale considerazione dei feedback della community. Ha senso. Considerato che vogliono cambiare parecchia roba non avrebbe senso modificare tutto in un’unica soluzione. E’ più saggio apportare di volta in volta delle modifiche che non stravolgano completamente il gameplay e valutare le reazioni della community.

Tutto sommato comunque mi sembra che i piani di Massive siano sensati. The Division 2 è attualmente uno dei migliori games as a service sul mercato, senza nulla togliere comunque all’indiscutibile qualità di Warframe. Lo sviluppatore si sta comportando abbastanza bene, sa che deve mantenere alto l’interesse dei giocatori con la regolarità degli aggiornamenti.
Di sicuro il gioco sta avendo vita più facile del previsto, anche per i demeriti della concorrenza, se pensiamo all’assurda situazione di Anthem.
Il prossimo grande looter shooter all’orizzonte è Borderlands 3, che non arriverà sul mercato ancora per un bel pezzo. Si parla tra l’altro di un’impostazione molto diversa, potremmo dire che al momento The Division 2 si stia muovendo quasi del tutto indisturbato.

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