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Ubisoft smentisce le accuse al momento sbagliato… peccato?

Nessuna grande corporazione può permettersi di rilasciare dichiarazioni di punto in bianco, senza un attento processo di analisi interna. Potrebbe essere rischioso, si potrebbe mettere la compagnia in cattiva luce, le parole utilizzate potrebbero passare il messaggio sbagliato. Sono quotati in Borsa in fondo, niente aziono avventate.
Ubisoft sta attraversando un momentino non proprio allegrissimo. Capita di perdere il sorriso quando i giocatori scoprono che proteggi un DRM con un altro DRM e brutalizzi con un bastone i loro processori.

Volendo sintetizzare per chi non fosse al corrente, la versione PC Windows di Assassin’s Creed Origins è protetta dal sistema di sicurezza Denuvo. Denuvo è protetto a sua volta dal sistema di sicurezza VMProtect. Potete trovare tutti i dettagli in questo articolo.
Da quel giorno la community ha potuto confermare che VMProtect comporta un consumo di CPU addizionale compreso fra il 30% e il 40%, rendendo il gioco particolarmente pesante. Sui forum di discussione si sono accese conversazioni interessanti, e a quanto pare l’utilizzo del processore raggiunge il 95% anche su i7 7770K. Bello, no?

Ubisoft mentre mummifica i nostri processori

assassin's creed originsOggi Ubisoft ha rilasciato una dichiarazione, spiegando che in realtà il suo software di protezione non ha alcun effetto sensibile sulle performance. Semplicemente Assassin’s Creed Origins è sviluppato in maniera tale da impegnare tutti i core e i thread disponibili. Sarebbe una bella storia, di quelle che ti fanno tranquillizzare.
Peccato che meno di 24 ore prime i cracker che avevano scoperto la faccenda avessero diffuso una serie di informazioni dettagliate sulla questione. Si è scoperto che VMProtect manda continuamente delle richieste alla CPU, non solo all’avvio del gioco, con la necessità di una potenza di calcolo notevole e soprattutto costante. Naturalmente le informazioni sono immediatamente state diffuse sia su Reddit che su NeoGAF nella giornata di ieri. In pratica Ubisoft è arrivata un attimo in ritardo.

Tra gli altri dettagli abbiamo inoltre scoperto che la crack non potrà eliminare il problema. Questa si limiterà infatti a emulare sia Denuvo che VMProtect. Che il gioco sia originale o pirata, il consumo in eccesso sarà sempre lì, giusto per ricordarci delle scelte malsane del publisher.

assassin's creed originsAlcuni utenti hanno fatto chiarezza sulla particolare relazione che da sempre esiste tra Denuvo e VMProtect. Quando Denuvo fu inizialmente rilasciato garantiva un tipo di oscuramento sui propri file possibile proprio grazie a VMProtect. Nei primi mesi i cracker si accorsero di leggeri rallentamenti sulla CPU, in quel periodo imputati allo stesso Denuvo. L’azienda decise quindi di interrompere la collaborazione con VMProtect, anche a causa di prezzi eccessivi stabiliti nei contratti.

In teoria dunque Ubisoft avrebbe cercato di montare il secondo DRM su Denuvo, senza però possedere le competenze tecniche per farlo. Ovviamente ha combinato un disastro, e a pagarne le conseguenze sono come sempre i giocatori.

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