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Destiny 2 con cross save, Sony si è opposta, quindi parliamo di Epic Store…

E’ dal sempre attivissimo Jason Schreier che apprendiamo l’ennesima pessima notizia legata a Sony. A quanto pare, nelle intenzioni originali di Bungie, Destiny 2 avrebbe dovuto permettere sia il cross play che il cross save tra le diverse versioni del gioco. La scelta era motivata dall’arrivo del franchise su piattaforma PC. Essenzialmente l’azienda voleva permettere agli utenti di scegliere nella massima libertà dove giocare, senza imporre limitazioni di sorta. Allo stesso tempo, si sarebbe garantito un ecosistema molto più attivo in tutte le attività competitive, permettendo matchmaking decisamente più rapidi e partite più efficienti in termini di latenza, grazie alle minori distanze fisiche con gli host P2P.
Secondo le nuove scoperte di Kotaku, tutti i piani sarebbero sfumati a causa dell’opposizione di Sony.

Facciamo un secondo mente locale e cerchiamo di analizzare i fatti.
Sony parte da una posizione di grosso vantaggio rispetto alla concorrenza. La base installata di PlayStation 4 è sensibilmente superiore rispetto a quella di Xbox One. Allo stesso modo, era chiaro che le vendite di Destiny 2 su PC sarebbero state inferiori rispetto a quelle su PS4. Mercati diversi, pubblico diverso, ci sta.

Sony ha sempre cercato di associare il franchise di Destiny a PS4, utilizzando il gioco di Bungie all’interno di numerosi spot televisivi e sottolineando la presenza di contenuti esclusivi. E’ credibilissimo che l’azienda non volesse concedere una grande libertà ai propri consumatori, preferendo che il nome di Destiny rimanesse legato a quello di PS4.

destiny 2 warmind la mente bellica

Bungie voleva il cross play tra le diverse edizioni di Destiny 2

E’ abbastanza credibile quindi che Destiny 2 non abbia potuto abbracciare il cross play perché a Sony non sarebbe convenuto. Bungie ha accettato il compromesso perché Sony ha aperto il portafogli. Con ogni probabilità la rimozione del cross play faceva parte dello stesso accordo di esclusività sui contenuti. Ci ricordiamo tutti degli assalti extra presenti solo sulla versione PS4 per un anno intero, ci ricordiamo delle mappe del Crogiolo, e ci ricordiamo dell’equipaggiamento extra. Noi ci ricordiamo tutto. Ma a parte quello che ricordiamo, il punto fondamentale è forse un altro.

Dobbiamo toglierci dalla testa che la versione PS4 di Destiny 2 abbia “cose in più” rispetto alle altre due. La verità è invece che sono le versioni PC e Xbox One ad avere qualcosa in meno. E’ una differenza enorme, su cui vale la pena di riflettere.
Sarebbe molto naive credere che Bungie abbia creato dei contenuti extra rispetto al previsto. Con ogni probabilità ha solo rimosso qualcosa dalle altre due versioni. E per il cross play, così come il cross save, penso sia successa esattamente la stessa cosa.

Sony aveva una posizione di vantaggio, un dominio quasi assoluto sul mercato. Perché concedere ai concorrenti il proprio bacino di utenza nel matchmaking? Dovremmo permettere a chiunque di divertirsi con i propri amici a prescindere dalla piattaforma utilizzata? Follia! Dovremmo permettere a un utente PS4 di trasferire il personaggio su PC? Su PC! Dove sia la grafica, che il framerate, che i controlli sono superiori?! Non esiste!
For the Players.

Destiny 2

Sony ha fatto pressioni per eliminare cross play e cross save dal gioco

Quindi, cara Bungie, questo cross save, con Destiny 2, “non s’ha da fare”. Ti invito caldamente a ripensarci, perché il mio sacchetto di soldi è molto pesante, e se lo vuoi devi comportarti bene. Di certo possiamo trovare una soluzione che possa fare tutti felici. E con tutti intendo ovviamente me e te, chi se ne frega dei milioni di giocatori che andremo a ledere negli interessi proponendo un gioco mutilato, diverso dalla visione originale dello sviluppatore, privo di elementi che avrebbero solo incrementato il coinvolgimento e la piacevolezza dell’esperienza. Sono soldi, accordi, strategie commerciali. E’ la guerra del denaro, la legge del più forte, dove l’aggressività e la prevaricazione vengono elevate a sistema.

Destiny 2, Sony e il parallelo con Epic Games Store

A pensarci bene non è una cosa molto diversa da ciò a cui stiamo assistendo con Epic Games Store. Il tanto odiato, cattivissimo Epic Games Store. Quel mostro di derivazione cinese che sta brutalizzando l’ano di Steam, acquistando esclusive temporali, proponendo un negozio privo di feedback e commenti, privo addirittura di un fottuto carrello. Quel mostro che nasconde spyware al suo interno, che ci spia dalla webcam mentre andiamo su efukt a cercare le cose più discutibili della rete.
Se non fosse che Epic Games Store, così come Sony, non sta facendo nulla di nuovo. Non stanno facendo nulla di strano.

La verità, cari utenti, è che non siete persone. Mettetevi bene in testa che siete solo e soltanto dei consumatori, degli acquirenti potenziali. Siete numeri sulla lavagna luminosa ad un meeting con gli investitori. Ad aziende come queste non frega nulla di quanto possa essere eticamente corretta la propria strategia commerciale. Non gliene frega nulla della qualità del servizio offerto, se alla fine siete disposti a pagare per averlo. Perché in fondo Destiny 2 lo volete, lo volete tanto da prenotarlo. Se mi gira in un certo modo vi dico pure dove prenotarlo, perché alcuni negozi avranno questa edizione speciale, dove metto una steelbook, un poster e una supposta con il logo del gioco in rilievo. Ho fatto delle analisi di mercato, so cosa volete e so quanto lo volete. Stabilirò dei prezzi in accordo con le mie previsioni. E voi farete ciò che mi aspetto che facciate.

Borderlands 3

Borderlands 3, altra gigantesca esclusiva di Epic Games Store

Non stupitevi se Epic compra esclusive. E’ un’azienda a cui interessa esclusivamente generare introiti, e farà tutto quello che deve per raggiungere l’obiettivo. Non stupitevi di Sony che paga per rimuovere il cross play da Destiny 2. E’ anche lei un’azienda a cui interessano gli introiti. Queste sono strategie di marketing, di fidelizzazione del consumatore e di percezione del marchio.
Vi aspettate di trovare morale? Credete davvero che ci sia qualcosa che i soldi non possano comprare?

Ma attenzione, in tutto questo nero non voglio dire che i consumatori o i giocatori non abbiano potere. Ne abbiamo, e anche tanto.
Avete presente Huawei? Sì dai, il colosso della telefonia. Quello che negli ultimi mesi è stato demonizzato sia negli USA che in Europa perché ci spia in cam mentre facciamo le corna a nostra moglie. Ecco il marketing al contrario, il potere di quella stessa percezione del marchio appena menzionata. Ne parlano i giornali, i telegiornali, ne parla perfino il vostro estetista mentre vi fa una ceretta alle palle. E se ne parlano tante persone deve esserci un fondo di verità. Quindi appena dovrò comprare un nuovo telefono, probabilmente non comprerò uno Huawei. La percezione del marchio è crollata.

In questi mesi Sony sta affrontando una serie di problemi legati alla sua mala gestione. Hanno prevalentemente a che fare con il politically correct, un tema caldissimo negli Stati Uniti ormai da qualche anno. Il colosso giapponese ha lasciato sempre più spazio alla sua divisione americana, che adesso sembra prendere decisioni in completa autonomia, dettando legge anche sul mercato giapponese. Tantissimi giocatori, influencer, youtuber, streamer, blogger ma anche sviluppatori sono a dir poco contrariati per le nuove politiche della compagnia. Quindi fioccano articoli, video, podcast, rant che denunciano le inconcepibili censure e il marcio all’interno della divisione gaming di Sony.

Katsuhiro Harada tekken

Il direttore di Tekken si è schierato violentemente contro le assurde politiche di Sony

Contenuti che, con il vostro supporto, con la vostra condivisione, possono far vacillare imperi economici fondati sulla totale assenza di rispetto verso i consumatori, o meglio verso gli utenti, o meglio verso le persone. Individui. Noi.
Lo sapevate che CD Projekt Red ha dovuto licenziare una serie di dipendenti perché GOG va male? GOG. Il negozio digitale. Quello che impone ai publisher la rimozione dei DRM. Il negozio realizzato dai creatori di The Witcher. Lo stesso negozio che vi rimborsa in base alla vostra valuta, perché sa che 1 euro non corrisponde a 1 dollaro. Ecco, quel negozio va male. Perché cerca di fare i nostri interessi mantenendo una certa etica. Non va a siglare accordi di esclusività.

A Song of Ice and Fire, ribattezzato in Italia Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ribattezzato nuovamente in Italia Il Trono di Spade, è una serie di romanzi dove i buoni tendono a morire troppo di frequente. Cioé, non sono i buoni che muoiono troppo spesso, ma il lettore ha questa percezione. Essenzialmente il mondo in cui vivono non è fatto per i buoni. Essere buoni diventa una debolezza, e i deboli finiscono con la testa mozzata.
I fratelli Coen hanno espresso splendidamente il concetto con “Non è un Paese per Vecchi”. Davvero un bel film, ve lo consiglio.

Il punto è che il nostro è un presente fatto di squali. Sono loro a prevalere. Epic Games Store, Sony, fa lo stesso. Non puoi permetterti di essere GOG, non puoi permetterti di essere Eddard Stark. Se vuoi sopravvivere devi aggredire, stringere accordi e poi romperli, avvantaggiarti in tutti i modi possibili, magari comprando un’esclusiva, magari rimuovendo il cross play da un gioco importante.

Non c’è nulla di personale, signori. E’ solo guerra.

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