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Loot box sono sorprese etiche: Electronic Arts ridicola in tribunale

Electronic Arts sa di essere la compagnia più detestata dai giocatori, ma non dovete pensare che voglia adagiarsi sugli allori. Ci sono tanti altri publisher che si comportano da animali, quindi EA deve lottare ogni giorno per difendere il proprio titolo di campione del mondo, un titolo che compagnie come 2K, Activision, Ubisoft e Bethesda vorrebbero tutto per sé. Ma Electronic Arts ha esperienza, ha carattere, si allena ogni giorno tra loot box, comunicati stampa dementi, crunch dei propri sviluppatori, cancellazione di studi di sviluppo storici, annullamenti di progetti chiesti dalla community, bonus multi milionari a dirigenti che affossano l’industria del gaming, video contraffatti durante le presentazioni dei propri giochi e tanto, tanto altro.

Al già straordinario portfolio di porcate dell’azienda americana si aggiunge oggi la falsa testimonianza di fronte a un tribunale nel Regno Unito, dove sia Epic Games che Electronic Arts sono state chiamate a testimoniare per parlare di loot box. Dopo la messa al bando da parte di più nazioni in tutto il mondo, i giganti di FIFA e Fortnite ovviamente non ci stanno, e sono pronti a battersi per guadagnare quei miliardi di dollari in più ogni anno. Sono soldi ottenuti con tanta fatica da ragazzini che prendono la carta di credito di papà e spendono un rene e mezzo su FIFA Ultimate Team, perché se vuoi giocare online non hai molte alternative.

Durante l’udienza – durata 4 ore – Kerry Hopkins, manager di Electronic Arts, ha corretto uno dei signori della commissione d’inchiesta, che si è permesso di usare il termine “loot box”. Vediamo in dettaglio la traduzione:

star wars battlefront ii 2 loot box

Star Wars Battlefront 2 ha dato inizia alla campagna dei governi contro le loot box

Commissione: “Lei ritiene che le loot box siano una componente eticamente accettabile nei vostri giochi?”
EA: “Beh, per prima cosa noi non le chiamiamo loot box, ma le riteniamo delle meccaniche di sorpresa (surprise mechanics). Penso che sia giusto capire la differenza.
Se andate in un negozio di giocattoli potrete cercare e trovare giocattoli basati sulle sorprese. Scoprirete che la gente li ama, la gente ama le sorprese. Questa meccanica ha fatto parte dei giocattoli per anni, ad esempio negli ovetti Kinder, negli Hatchimals o negli LOL. Riteniamo che il modo in cui abbiamo implementato queste meccaniche è piuttosto etico e piuttosto divertente, alle persone piace.

Siamo d’accordo con la Commissione per il Gioco d’Azzardo del Regno Unito e con la Commissione australiana e tante altre commissioni sul fatto che questo non sia gioco d’azzardo. Non siamo d’accordo col fatto che ci siano delle prove che dimostrano che queste meccaniche portino al gioco d’azzardo. Al contrario, pensiamo che non funzioni diversamente da tanti altri prodotti che alla gente piacciono in una maniera molto equilibrata, non lesiva per la salute, e che hanno un elemento legato alla sorpresa del consumatore.”

Credo che nel marasma di stronzate sparate da questa signora, la cosa più divertente sia quel “non siamo d’accordo sul fatto che ci siano prove che dimostrano che le loot box portino al gioco d’azzardo“. Non si parla di altro ormai da due anni, da quando la stessa Electronic Arts combinò il suo disastro con Star Wars Battlefront 2. Ci sono migliaia di persone che si sono rovinate, bambini e ragazzini che hanno prosciugato il patrimonio dei genitori per una carta di credito lasciata incustodita.

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Kerry Hopkins di EA difende le loot box con sguardo non molto convinto

Si parla di prove. Tantissime prove, messe insieme nel corso degli anni, in più parti del mondo. “Prova” vuol dire che non può essere messo in discussione. Non è un punto di vista, è una prova, non c’è da discutere se sei d’accordo o meno con qualcosa che viene dimostrato. Evidentemente questa signora non conosce il significato della parola prova. Ed è fantastico.

Kerry ha dichiarato che la compagnia considera le loot box una pratica “piuttosto etica“, e che la maniera in cui vengono implementate all’interno dei videogame aggiunge divertimento per il consumatore. FIFA è più divertente perché possiamo spendere soldi per comprare cose. Star Wars Battlefront 2 è più divertente per lo stesso motivo, immagino. Il problema è che ci siamo confusi tutti, e per un attimo abbiamo pensato che fossero meccaniche che rompevano completamente il bilanciamento dei giochi multiplayer. Ma sarà stata una nostra svista. Grazie Kerry, fortuna che ci sei tu a illuminarci d’immenso.

Naturalmente quello che sta succedendo è chiarissimo. Electronic Arts vuole modificare la nostra percezione del problema. Kerry Hopkins ha cercato di manipolare persone probabilmente poco competenti in materia, cercando di cambiare la terminologia e mentendo spudoratamente.
Nessuno ha mai sentito la compagnia utilizzare la definizione surprise mechanics per parlare di loot box. C’è stato da pochissimo il gameplay reveal di Star Wars Jedi: Fallen Order, dove lo stesso sviluppatore ha detto che non ci sarebbero state loot box. Stesso discorso nei tweet prima del lancio di Anthem. Idem con Battlefield V. Nessuno ha mai parlato di surprise mechanics, ma di loot box. A meno che non abbiamo sentito tutti male, tutte le volte, con ciascun singolo gioco.

Star Wars Jedi Fallen Order - loot box

Star Wars Jedi: Fallen Order non avrà loot box… ma potrebbe avere “surprise mechanics”?

Essenzialmente pensano che siamo una manata di imbecilli. Avete presente quando nei cartoni animati un personaggio si traveste indossando un paio di occhiali e nessuno lo riconosce più? Ecco, Electronic Arts crede che chiamando le loot box surprise mechanics diventiamo tutti ritardati e non capiamo più di cosa si stia parlando. E’ a tutti gli effetti un rebranding. Come quando un locale va male, lasciano tutto uguale ma cambiano il nome in maniera tale che la gente gli dia un’altra possibilità.
Non è stata una mossa particolarmente astuta, è cercare di nascondere un elefante dietro un pinolo. Nei panni della commissione mi sentirei onestamente un tantino preso in giro, il che mi porterebbe sicuramente ad indispormi nei confronti del caso. Bella faccia tosta EA, davvero una bella faccia tosta.

Nel momento in cui hanno bisogno di farsi pubblicità indicano esplicitamente che i loro giochi non avranno loot box. Quando invece sono con l’acqua alla gola e finiscono sotto processo iniziano a parlare di surprise mechanics. Comodo, decisamente comodo.

A questo punto è lecito pensare che le loot box potranno arrivare anche in Star Wars Jedi, no? Scusate, ho detto loot box? Intendevo dire surprise mechanics. In effetti lo sviluppatore ha dichiarato che non ci sarebbero state loot box, però magari ci saranno delle surprise mechanics. Sono due cose molto diverse, no? Tanto da dover sottolineare la differenza nella terminologia di fronte alla Commissione per il Gioco d’Azzardo del Regno Unito.

anthem loot box

Con Anthem EA si vantava dell’assenza di loot box, non di “surprise mechanics”

Ciò che mi sfugge è come potessero aspettarsi che una notizia del genere non raggiungesse opinionisti, content creator e blog di mezzo mondo. Electronic Arts si trova ormai da un pezzo su una strada poco sicura, Battlefield V ed Anthem sono stati due flop considerevoli. Certo, FIFA porterà un po’ di ossigeno alle casse della compagnia, come succede ogni anno, ma dubitiamo che gli investitori siano al momento particolarmente felici. E’ ovvio che ricevere ancora pubblicità negativa non farà bene alle vendite, né alla percezione del marchio. C’è una fortissima insofferenza nei confronti di questo publisher, ed è un’insofferenza comprensibilissima.

E’ francamente ridicolo il fatto che la simpatica Kerry cerchi di fare un parallelo con i Kinder Sorpresa. Sono uova di cioccolato, che aggiungono al cioccolato una sorpresa. Non costano 70 euro di partenza. Non devi completare una collezione per essere competitivo con gli altri acquirenti di Kinder Sorpresa. La sorpresa è tutto ciò che puoi volere, non ci sono percentuali di drop rate che possono venire modificate improvvisamente lato server. Ma soprattutto non c’è quel rischio di dipendenza che si sviluppa invece con un videogame, stiamo parlando di una struttura infinitamente più complessa e stratificata. Quello è solo un uovo di cioccolato con dentro un giocattolino da 20 centesimi. Mangia l’uovo e non rompere le palle.

Noi intanto godiamoci Electronic Arts che cerca di arrampicarsi sugli specchi, in tutta la propria pomposa indecenza, senza pudore, dimostrando per l’ennesima volta che dei consumatori non gliene fosse mai fregato nulla. Pupazzi con le carte di credito, gente da fare ammalare o di cui sfruttare le debolezze.
Sanno intrattenere più con i loro disastri che non con i loro giochi. GG.

 

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