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Bethesda impara da Fallout 76: niente Epic Store, si torna su Steam

Cari amici! Forse anche voi avete sentito parlare di quella cosa brutta che risponde al nome di Fallout 76. Ci siamo rifiutati di coprire il lancio del gioco con una recensione approfondita, non tanto perché non volessimo giocarci, ma perché… ok dai, effettivamente era perché nessuno degli editor è riuscito a passare in-game più di un’ora. Tale ero lo stato del gioco al lancio.
Ad ogni modo, sembra che il macello scatenato dalla community e le vendite terribilmente basse abbiano portato Bethesda sulla retta via, almeno per il momento. Il publisher ha infatti pubblicato un tweet dove fa sapere che Rage 2, Doom Eternal, Wolfenstein Youngblood e Wolfenstein Cyberpilot saranno tutti rilasciati su Steam, oltre che sul negozio della compagnia. Niente obbligo di passare per il nostro amatissimo Epic Games Store.


Ricapitoliamo per chi non fosse al corrente.

Fallout 76, il disastro

Bethesda ha avuto la poco brillante idea di lanciare sul mercato Fallout 76 in uno stato assolutamente pietoso. A parte un pesantissimo riutilizzo di asset, mancanza di contenuti e bug a profusione, l’azienda ha anche ben pensato di deliziarci con una sana pubblicità ingannevole, promesse non mantenute e frasi a effetto da maestri del marketing. Un po’ come No Man’s Sky. O Anthem. Anche il primo The Division. O il primo Destiny. Un po’ come la maggior parte dei videogame teoricamente tripla A da qualche anno a questa parte.

Mentre Metacritic assegnava a Fallout 76 una media non proprio entusiasmante di 53/100, sui forum si scatenava il putiferio per opera dei fan, e su 9gag partivano meme giustamente cattivissimi.
Uno dei problemi più fastidiosi era il fatto che su PC il gioco non fosse venduto su Steam ma solo sullo store Bethesda, che ha una politica non esattamente straordinaria su rimborsi e diritto di recesso. Morale della favola, tanti giocatori hanno cercato di restituire il prodotto senza successo, nonostante non riuscissero nemmeno ad avviarlo o a giocarlo in maniera accettabile.
La voce si è sparsa immediatamente, le vendite sono andate malissimo, catene come la stessa GameStop hanno immediatamente tagliato il prezzo per eliminare l’invenduto.

fallout 76 bethesda

Bethesda su Steam, gli altri su Epic Games Store

Il publisher sembra – sembra – aver imparato la lezione, e mentre tutti gli altri editor e le loro madri pubblicano in esclusiva su Epic Games Store, Bethesda fa sapere che riporterà i suoi giochi su Steam. Non solo, ma lo stesso Fallout 76 dovrebbe venire pubblicato sul negozio di Valve, giusto il tempo di sistemare gli ultimi dettagli.

Questa mossa è decisamente interessante, una maniera di farsi pubblicità positiva in un momento in cui il negozio di Epic Games getta un’ombra minacciosa sul gaming PC. Come probabilmente saprete, è infatti stato confermato da più fonti che Epic Store funziona un po’ come uno spyware, ruba informazioni personali dai PC degli utenti e va addirittura a ottenere i vostri dati dall’account di Steam. Siamo a metà fra spionaggio commerciale, violazione della privacy, manie di protagonismo e squisita imbecillità.



Nonostante la scarsa lungimiranza di Epic e Tencent, il negozio fa gola ai publisher grazie a tassazioni molto più basse rispetto a quelle di Steam, che garantiscono introiti nettamente superiori. Una politica aggressiva in termini di esclusive (temporali e non) ha fatto il resto, e oggi ci ritroviamo con prodotti importanti come Metro Exodus, The Division 2 e tantissimi altri venduti su Epic Store e non su Steam. Il potere dei soldi, ragazzi.

Previsioni e percezioni

E’ più che probabile che Epic Store riesca a ritagliarsi nel tempo una certa fetta del mercato. La concorrenza è importantissima, nel settore dei videogame come in qualsiasi altro. Steam non è mai stato un monopolista, ma è altrettanto vero che i suoi competitor non sono mai stati all’altezza. Nonostante Electronic Arts, Microsoft e Ubisoft possano contare su budget enormi, a conti fatti Valve ha saputo gestire meglio la propria posizione, anche se negli anni ha commesso un gran numero di errori, anche piuttosto grossolani.

Sicuramente Epic Games Store non è la soluzione alle mancanze di Steam, ma è possibile che perdere una parte dei propri clienti spinga il colosso di Gabe Newell a darsi una mossa, proponendo magari quella serie di cambiamenti che i giocatori aspettano ormai da tanto tempo.
Bethesda ovviamente non sta andando su Steam perché gliene frega qualcosa della nostra privacy, ma perché sa che in questo momento è importante che si parli bene di lei. Bethesda ascolta, Bethesda è brava, Bethesda mette i giocatori al primo posto. Good game.

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Fallout 76 dovrebbe essere una lezione importante per tutti

Quale che sia il motivo, il segnale è importante. Si sottolinea una percezione già vivida nei giocatori più informati. Epic Store è inaffidabile, potenzialmente pericoloso e poco incline a tutelare i suoi clienti. Steam è una piattaforma migliore sotto tutti i punti di vista, almeno per i giocatori.
I publisher che siglano contratti di esclusività con il negozio di Epic lo fanno solo per il denaro. E in questo momento storico, tra Anthem, Fallout 76, Jump Force e One Piece World Seeker, non so voi, ma personalmente ho le palle piene di chi punta solo ai soldi fregandosene della qualità.

Con Battlefront 2 i giocatori hanno fatto la voce grossa, spingendo a una fortissima riduzione delle loot box nell’intero mercato dei videogame. Con Fallout 76 abbiamo fatto qualcosa di molto simile. Non abbiamo più la volontà di sopportare e di farci mettere i piedi in testa solo perché qualche signorino in giacca e cravatta vuole il 18% in più nei suoi introiti personali. Potrai comprare la tua Lamborghini anche senza quel 18%, magari fornendo anche un prodotto migliore.



Voi che seguite canali di informazione, voi che vi documentate online, voi che scrivete sui forum non siete certamente la massa. Siete la minoranza. Ma siete anche la minoranza più rumorosa che possa esistere. Prestate attenzione quindi ai movimenti dei publisher, continuate a informarvi ed aggiornarvi, in modo che la vostra voce possa essere ascoltata. Ma soprattutto continuate a pensare con la vostra testa, ovunque il vostro pensiero possa portarvi.

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